Da "Verso un qualche dove", sez. 'lettere'
tratto da "Lettera all'Amico"
"...Alcune volte mi sorprendo ad osservarti da lontano con gli stessi occhi di dieci anni fa. Un po’ sorpresa da te, ancora oggi affascinata dalla tua personalità bizzarra e vivace, un po’ ammirata dalla tua fiduciosa passione. Hai ancora fiducia. Ti sento spesso ripetermi che non vuoi sentirmi parlare cinicamente. “Non ti riconosco†mi dici dispiaciuto.
La vita ti ha cambiato ma non vuoi permetterti di accettarlo. Allora continui ad assumere gli stessi atteggiamenti, conservi le stesse abitudini, frequenti gli stessi luoghi, le medesime persone. Io non voglio. Non posso. Non riesco a far finta che non sia accaduto niente. Non riesco ad ignorare il passato sebbene sia passato. Non pensavo di arrivare mai a dirlo, non di certo dieci anni fa quando ti ho conosciuto, ma la vita sa farti tanto male e i segni restano. Si insediano nel tuo inconscio e, per quanto tu voglia sfrattarli, non vanno via, non riesci a cacciarli. I segni sono segni, le cicatrici sono indelebili. Il fatto che smettano di far male non vuol dire che non si vedano più. Tornassi indietro rifarei tutto, ma diversamente. Risparmierei qualcosa, risparmierei qualcuno.
Non c’è bisogno, davvero no, di essere onesti a tutti i costi. Non sempre si ha la possibilità o lo spazio per spiegarsi, confrontarsi. E l’onestà spesso richiede chiarimenti. Amico mio, non sempre c’è bisogno di essere onesti a tutti i costi. Sii onesto con te stesso, al punto giusto per discernere tra bisogno egoistico e necessario. Fai in modo che i tuoi passi siano orme. Ricordati che le orme non si cancellano, quindi pensale bene. Cerca la felicità ma accogli con altrettanta gioia le difficoltà , come hai sempre fatto del resto. Cerca solo, stavolta, almeno tu, di prepararti prima di riservarti un dolore certo. Recupera gli strumenti per sostenere il peso, altrimenti ti schiaccerà . Lo so che sarò impopolare con questa lettera, ma ti amo tantissimo, e per me arriva il tuo benessere prima ancora della morale, soprattutto se a far morale sono saccenti ignoranti e bigotti.
Il tempo che possiedo oggi e le persone che ho scelto per me mi hanno incoraggiata ad essere sfacciata e spudorata verso chi mi è di fronte. Non temo il confronto, non temo il giudizio, non mi interessa l’accondiscendenza, né tanto meno l’approvazione. Dire ciò che si pensa è un diritto. Farlo con dignità e rispetto è il dovere. Non farlo per “dignità †e “rispetto†verso qualcun altro è mancanza di dignità e rispetto verso noi stessi.
Basta con chi ci usa, basta con chi ci ruba ossigeno. Io da oggi in poi lo regalo a chi mi pare, ma non me lo faccio più portare via da sotto il naso. Basta con le cazzate degli ideali romantici, che tanto la vita vera vuol dire altro. Basta con i film scritti dai registi, diventiamo sceneggiatori noi e scriviamoci le battute che ci piacciono di più. Voglio che nella mia vita accadano cose belle. L’ho deciso tanto tempo fa, ma solo da poco mi sono ricordata che ho fatto un corso di sceneggiatura, quindi me la posso scrivere da sola la mia vita. Fallo anche tu. Fallo ora, subito, proprio adesso, mentre mi leggi. Manda a ‘fanculo tutto e prenditi quello che ti pare, che tanto se non te lo prendi tu, arriva qualcun altro a portartelo via.
Basta con i nanetti nei giardini, buttali dalla macchina in corsa. Non diventare il trentenne ribelle e disagiato, ce ne sono già così tanti che ti verresti presto a noia da solo. Diventa la persona che vorresti presentare a tua figlia. Fai una figlia..."