La Donna che ha partorito nel cielo,ritornerà profile picture

La Donna che ha partorito nel cielo,ritornerà

About Me

Quand'è che un'elaborazione mitica può considerarsi conclusa? L'essenza del mito non consiste proprio nella sua capacità inesauribile di accogliere il presente e di riflettersi in esso?- La Storia:La guerra di Troia non è mai finita. Si è trascinata fino ad oggi, attraversando ed agglutinando tutti gli altri conflitti. I suoi protagonisti sono ancora qui, vivi, prigionieri di una situazione statica quanto indecifrabile, proprio come la realtà della guerra – e della pace – moderna.- L'AnimaGuerra e pace che hanno radici personali, che sono storia di donne, storia di uomini, storia di popoli e di persone. Storia antica e storia contemporanea: qui e ora.Il passato, in quanto passato, non esiste: niente è passato, niente può esserlo. Tutto si articola e si converte in uno sconfinato, indeterminabile presente.Il fuori e il dentro, la guerra, l'abbandono, nel cuore e nelle strade cieche e grigie di campi di raccolta, di detenzione – campi profughi? – che si trascinano senza soluzione di continuità, a perdita d'occhio.Una frattura da sanare, dentro e fuori. Nel cuore e nella storia. Una crepa profonda da ricucire attraverso una vicenda dimenticata; corpi dimenticati, subiti.La carne delle donne, carne antica, che attende nuovo Spirito e nuova Vita per sanare finalmente una interminabile realtà di guerra e partorire un presente diverso, di speranza concreta, di pace.- I PersonaggiTutti disorientati, cercano di decifrare segni e di spezzare, ciascuno a suo modo, la clamorosa spirale che li imprigiona.Il Coro – O, meglio, I Cori - "Io guardo il cielo con occhi sbarrati”“Io sono un grido che si espande”“Che cosa vuoi sapere?”Molteplicità di ruoli ed interpretazioni. Sono eco degli altri personaggi, personaggi autonomi, demiurghi, inventori, motore della storia, anima delle parole, spietato, incalzante ed indecifrabile pungolo del necessario cieco “andare avanti” prima dell'apertura ad una speranza nuova, ad un autentico spezzarsi del cerchio, ad una nascita straziante e salvifica…Cassandra – “Nessuno gradisce le persone che dicono la verità”Vedeva il futuro e non lo vede più. Mutilata della sua facoltà, per lei orientarsi nel caos dell'interminabile, quieta, subdola guerra quotidiana, è un'impresa al di là delle proprie forze. Gli occhi spalancati, eterna adolescente spezzata, in attesa, nonostante tutto, mai arresa, consapevole e attenta.Polissena – “Esistono cose che non si possono fare. In ogni caso.”Sorella di Cassandra. La vuole proteggere, vuole capire. Cosa succede, dentro e fuori, negli sterminati campi in cui si è insediata la realtà, e nel cuore.Lei e Neottolemo. Si amano. Nel centro della guerra senza confini. Un amore solido, sfida, rivoluzione, verità, speranza.Elena – “La guerra – hanno detto – non esiste. La guerra l'ho inventata io. La guerra sono io.”Da colpevole predestinata, capro espiatorio per eccellenza, a donna consapevole, estrema. Lei sa, ha visto, ha riflettuto, ha misurato, ha capito. E ha deciso. Lei, tra il suo “prima”, metafora ed incarnazione esemplare della condizione esistenziale femminile nei secoli, ed il suo “oggi”, punto d'arrivo, maturazione, consapevolezza, svolta.Clitemnestra – “ Sì, è vero, lo so: mia figlia non mi toglie gli occhi di dosso.”La tragedia ha preso stabile dimora dentro di lei e la abita, nonostante le sue esternazioni grottesche e le sue irrinunciabili pretensioni da regina. La tragedia sono gli occhi di sua figlia, Ifigenia, sacrificata per poter dare inizio alla guerra. Sacrificata senza che lei si opponesse. Sua figlia che non può smettere di seguirla, osservarla, di chiedersi e di chiederle perché.Pentesilea – “Io non posso più sopportare tutto questo senza fare niente.”Cuore pulsante, selvaggio, azione. Tutte le sue speranze e le sue energie nella forza, nello scontro, vittorioso o meno; nell'imparare ad essere come loro , e ad esserlo ancora di più. Pentesilea che seguiamo in un flashback, nel suo estremo tentativo, alla guida della città di Troia, prima dell' inevitabile caduta.Potente e disperata, allora come adesso. Cerca Cassandra, la trova: senza di lei non può fare nulla. Allora come adesso. Ma fare, cosa?Neottolemo – “Devono separare quelli che si vogliono bene. Altrimenti nessuna guerra può funzionare .”L'ultimo uomo. Secondo il mito questo figlio della giovinezza di Achille si distingueva per la sua straordinaria, sanguinaria ferocia. In questa piega del tempo e della storia, invece, esplora il contrario di quello che sarebbe il suo destino decretato: ama una donna e rifiuta la guerra, la violenza, tutto quello che il suo ruolo – da sempre – sembrerebbe imporgli senza scampo.Nel suo rifiuto, nella sua ricerca di una via diversa, trova eco la ribellione della parte maschile dell'umanità, che può ancora scegliere di prendere le distanze dal suo passato di carnefice.“Forse ciò che più conta è che donne e uomini stanno sempre più mettendo in discussione il presupposto fondamentale della società androcratica: l'ineluttabilità del dominio maschile e della violenza della guerra.”(Riane Eisler – Il calice e la spada )

My Interests

I'd like to meet: