Nomade fra Venezia e Parigi, Fiumanò Domenico Violi è un esploratore del mondo e dell'animo umano. Le diverse culture del mondo incrociate lungo il proprio girovagare hanno arricchito la sua vena compositiva: come nel precedente disco "Ero jazz e non lo sapevo" del 2004, anche nelle undici canzoni del nuovo album "Il biciclettista" s'intrecciano suoni raffinati che spaziano fra canzone d'autore, jazz, swing, profumi e liriche tradizionali tra intro e code, la teatralità del gesto... dal cinema muto ai tempi nostri.
Musica d'autore unita a testi autorevoli, perché Fiumanò Domenico Violi crede nel ruolo sociale della canzone: non solo colonna sonora di un viaggio, ma anche strumento di riflessione e confronto, che oltre a suscitare emozioni deve determinare azioni. Miscelando sogno e realtà , racconti immaginari e fatti d'attualità , ironia e malinconia, disincanto e speranza, ("Io non sono un cantautore: narro semplicemente le mie inquietudini e i miei viaggi") esprime la sua attenzione al sociale con una grinta pacata e ponderata, gentile pure sul fronte sonoro, che ha riscosso l'ammirazione anche della poetessa della beat generation Fernanda Pivano, che già in occasione del precedente disco "Ero jazz e non lo sapevo" ha sottolineato l'eleganza del suo cammino fra musica e poesia, con una più ampia contaminazione fra le arti. "Musica, scrittura pittura, e scultura sono state l'ancora che ha impedito alla mia nave di andare alla deriva".
Giorni Strani
Come Un Albero Piccolo
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