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Progetto TOC

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Da qualche tempo a Pordenone può capitare che qualcuno si rechi in un negozio, mettiamo di abbigliamento, acquisti una maglia, per esempio al prezzo di 10€, e raggiunta la cassa chieda: “Accettate TOC?”. Il TOC è la nuova moneta locale di Pordenone, che da alcuni mesi è entrata in circolazione nel nostro territorio raccogliendo decine e decine di adesioni fra commercianti, artigiani, aziende e semplici consumatori. Sempre più persone, infatti, comprendono quanto sia più vantaggioso l'utilizzo di un semplice pezzo di carta al posto dell'Euro per effettuare i nostri scambi. L'Euro, infatti, come a suo tempo la Lira e ogni altra moneta corrente, non è come si potrebbe pensare un mezzo di scambio neutro, ma una merce che viene venduta (a caro prezzo e con gli interessi!) dalla Banca Centrale Europea allo Stato. Per chiarire il meccanismo basta un esempio: la banca centrale, per produrre una banconota da 100€, sostiene un semplice costo di stampa di pochi centesimi; lo Stato, però, per mettere in circolazione quella banconota, deve acquistarla emettendo un titolo di debito di 100€ (più interessi) nei confronti della banca centrale; le perverse conseguenze di questo meccanismo sono evidenti: lo Stato contrae un debito strutturale nei confronti della banca centrale; noi effettuiamo i nostri scambi in titoli di debito pubblico (debito che grava realmente su ognuno di noi); la banca centrale, attraverso il monopolio della sovranità monetaria (mai sancito dalla nostra Costituzione) e il controllo del meccanismo del debito, tiene in pugno l'intera economia, obbligando lo Stato, qualunque sia il governo in carica, a praticare determinate politiche di tagli e a impedire iniziative di finanziamento pubblico di attività che potrebbero essere nell'interesse di tutti. A questo ci aggiungiamo un mercato tutto sbilanciato sugli scambi internazionali, che anziché soddisfare i bisogni della popolazione locale converte l'economia del territorio ad una o poche vocazioni: se un mercato, per esempio quello del mobile, entra in crisi mettiamo in America, a causa di nuovi ritrovati o della concorrenza di un altro paese, un intero distretto locale, tutto convertito al mobile, rischia il crollo. Inoltre, a monte di ogni attività, c'è il capitale finanziario, che decide in quali attività investire, ma lo fa solo in previsione di un ritorno in termini di capitali finanziari, in questo modo la ricchezza del territorio, attraverso vari meccanismi, viene drenata per andare a rimpinguare gli scambi dei mercati finanziari, impoverendo il nostro territorio. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: anche in una provincia produttiva come la nostra, sebbene esistano molte attività e una domanda potenzialmente alta, dato l'elevato tenore di vita della nostra gente, ognuno di noi fa sempre più fatica ad arrivare a fine mese, mentre le attività rallentano a causa della diminuzione del potere d'acquisto, innescando così una spirale di recessione sulla quale, per di più, si sta abbattendo l'onda della crisi finanziaria. Ma se l'azienda in periferia produce mobili, il contadino vicino casa fa frutta e verdura, e io, semplice cittadino, so riparare automobili, oppure confezionare vestiti, e se moltiplichiamo questo per tutte le attività e tutti i cittadini della nostra provincia, perché non possiamo scambiare fra noi ciò che produciamo e sappiamo fare utilizzando un semplice pezzo di carta come il TOC, a misura del valore di ciò che scambiamo, anziché ricorrere all'Euro, ed entrare nel perverso meccanismo appena descritto? Il TOC è una moneta locale, un semplice pezzo di carta in fondo, che però cambia radicalmente i meccanismi dell'emissione monetaria e della distribuzione della ricchezza, perché il TOC è un credito gratuito, una moneta senza valore, distribuita a tutti e volta soltanto a misurare il valore dei beni che produciamo e ci scambiamo.COME FUNZIONA IL TOC?Il TOC funziona in modo molto semplice: le associazioni che aderiscono all'iniziativa distribuiscono gratuitamente i TOC a chiunque ne faccia richiesta; una serie di attività (commercianti, artigiani, professionisti, aziende...) accetta una percentuale di pagamento in moneta locale; i TOC incassati dall'esercente possono essere riutilizzati nelle altre attività aderenti al circuito. Esempio: vado ad acquistare una maglia del valore di 10 €; il negozio aderente al circuito TOC pratica uno sconto del 20%, perciò, anziché pagare 10 €, pagherò 8 € e 2 TOC; il negozio incasserà 8 €, ma il 20% di sconto non sarà una perdita secca: il commerciante potrà riutilizzare a sua volta i 2 TOC quando si recherà dal fruttivendolo, dal panettiere o in qualunque altra attività del circuito TOC. È più facile farlo che spiegarlo! Il risultato? I consumatori aumentano il loro potere d'acquisto senza bisogno di fare straordinari a lavoro o di chiedere prestiti in banca, mentre gli esercizi che aderiscono rilanciano la loro attività e conquistano una nuova clientela, per di più senza perdere nulla, perché i TOC accettati possono essere a loro volta riutilizzati: più il circuito si allarga, più i TOC diventano effettivamente spendibili. In poche parole: ci guadagnano tutti! Che aspettiamo? Chiunque, attività commerciale, azienda, associazione o privato cittadino può entrare in questo circuito e farsi a sua volta promotore dell'iniziativa: l'unica cosa che conta è che il TOC circoli. Quando il circuito sarà abbastanza esteso, e includerà servizi e attività produttive, a quel punto ci sarà una vera e propria produzione di valore interna al circuito, e allora sarà possibile allargare la percentuale di pagamento in TOC, passando da un semplice buono-sconto ad una vera e propria moneta locale, che rappresenti la quantità di valore prodotta e scambiata all'interno del circuito.MA E' LEGALE?Il TOC entra in circolazione come buono-sconto, e come tale è perfettamente legale, né il fisco può intervenire su questa iniziativa, perché uno sconto non rappresenta base imponibile. Inoltre la legislazione italiana vieta di falsificare la moneta corrente, ma non di praticare scambi di beni in forme alternative. Esistono associazioni (come la Banca del Tempo) che da anni propongono modalità di scambio senza ricorso alla moneta corrente, e nessuno si è mai sognato di denunciarle. Ad ogni modo l'adesione al ProgettoTOC configura l'iniziativa come un metodo di scambio interno ad un'associazione, ulteriore tutela per chi vuole aderire al progetto.TUTTO QUI?Qualcuno ci domanda: “Tutto qui? Possibile che un pezzo di carta possa davvero cambiare la nostra vita? E possa metterci al riparo dalla crisi che avanza?”; ma le opportunità che ci offre la moneta locale vanno ben al di là del semplice sconto di cui possiamo usufruire da subito. Il TOC, grazie alla semplicità e alla rapidità con cui circola (oltre 150 adesioni in qualche mese non sono poche!), crea una rete territoriale di soggetti (attività, consumatori, associazioni...) in cui ognuno ha saperi e capacità da scambiare con gli altri, una rete di persone unite da una modalità di scambio comune e da una forte motivazione: la voglia di cambiare le cose. Estendere questo circuito fino a renderlo una vera e propria rete di economia reale su scala locale non è difficile: basti pensare che se le persone che finora hanno aderito al progetto riuscissero a coinvolgere nell'iniziativa anche una sola attività (un negozio, un artigiano, un azienda...), il circuito in breve tempo potrebbe annoverare oltre cento attività che accettano il pagamento in TOC, e la circolazione della moneta locale acquisterebbe ben altre dimensioni. Questo circuito, poi, rappresenta un terreno ideale entro il quale coltivare iniziative e buone pratiche già esistenti, come i gruppi di acquisto solidale, i gruppi di consumo consapevole, o quelli dei bilanci di giustizia, e anzi offre a queste associazioni uno strumento, la moneta locale, che potrebbe agevolare ed estendere la loro attività, mettendoli in rete con le altre realtà presenti sul territorio. All'interno di questo circuito la moneta locale ha la capacità di ancorare la ricchezza al territorio, in quanto i TOC possono essere riutilizzati solo all'interno del circuito, e questo va a contrastare gli attuali meccanismi di mercato, tutti volti agli scambi internazionali e alla sfera finanziaria, e ci mette al riparo dalle tempeste di quella insostenibile e insensata economia globale che è stata costruita. Ma non è tutto. Se all'interno del circuito TOC c'è, mettiamo caso, un'azienda che ha delocalizzato la produzione, magari in Cina, e sfrutta la manodopera pagandola magari due dollari al giorno, dopodiché inquina il pianeta per trasportare il prodotto finito sugli scaffali dei nostri negozi, e nello stesso circuito c'è un'azienda che produce la stessa cosa, ma la produce nel nostro territorio, dando lavoro e sostentamento alle nostre famiglie, accorciando la filiera con un minore impatto ambientale, e magari rispettando determinate caratteristiche etiche e di qualità del prodotto, e il cui prezzo finale viene reso più accessibile grazie al TOC, a quale delle due aziende pensate che si rivolgeranno i consumatori del circuito TOC? Il ProgettoTOC, infatti, partendo dal basso, sposta l'iniziativa economica dal capitale finanziario alla popolazione locale, e in pochi mesi di attività abbiamo già potuto constatare come dei consumatori, messi in rete fra loro grazie al TOC, rivolgano spontaneamente le proprie attenzioni verso quelle attività che rispettano determinati criteri, come la sostenibilità ambientale, il rispetto del territorio, la qualità dei prodotti e la lealtà nei rapporti coi lavoratori e i consumatori, operando una scelta di consumo che può orientare il carattere della nostra economia e finanziare le attività più virtuose. Così, solo per fare un esempio, una delle realtà più beneficiate dal TOC è stata un'azienda agricola locale che produce biologico, il cui prezzo è reso più accessibile dal TOC (che, ricordiamo, viene diffuso gratuitamente), e vende direttamente i propri prodotti, accorciando la filiera. Non solo, il TOC e il circuito da esso creato ci offre l'opportunità di creare vere e proprie attività al di fuori dell'attuale mercato, più eque e vantaggiose per tutti. Un esempio può illustrare la cosa meglio di tante parole: dalle nostre scuole oggi escono numerose ragazze in grado di disegnare e confezionare vestiti, nessuna di loro, però, ha i soldi per aprire un'azienda di abbigliamento, e se anche riuscissero ad avere accesso ad un finanziamento, questo finirebbe per farle cadere nella trappola del debito: tutta la loro attività dovrebbe essere rivolta a pagare il debito contratto con le banche, ciò le indurrebbe a dover cercare un profitto sempre maggiore, aumentando i prezzi e tagliando i costi, sempre con la spada dei creditori sulla testa, pronta a far fallire l'attività e pignorare tutto se le scadenze non vengono onorate. Ma se un gruppo di ragazze decidesse di provare ad avviare la propria attività all'interno del circuito TOC, i consumatori del circuito potrebbero sostenere la loro impresa garantendo l'acquisto dei loro prodotti, la stessa attività potrebbe essere bilanciata su una domanda più prevedibile, data la dimensione locale del circuito, e il prezzo dei loro prodotti sarebbe più accessibile grazie alla percentuale in TOC. Lo stesso circuito TOC potrebbe decidere di “finanziare” queste iniziative erogando loro una maggiore quantità di TOC, la qual cosa non sarebbe un problema, dato che i TOC vengono emessi gratuitamente, ma per chi li possiede corrispondono ad un credito effettivo che consente l'accesso ai beni di cui ha bisogno! Tutto questo non è il sogno di pochi idealisti, ma una realtà a portata di mano, e l'impegno che vi chiediamo consiste solo nell'accettare i TOC che vi doniamo, e spenderli!

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