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La sua vera origine in realtà non si conosce…si dice che potrebbe discendere da piccoli Spaniel provenienti da Italia, Spagna, Francia o Olanda, ma gli unici documenti affidabili si trovano in Inghilterra dove i Cavalier furono i cani preferiti da molti sovrani come Carlo I (da cui presero il nome), ma anche da Enrico VIII, Carlo II e la Regina Vittoria (che aveva un cavalier di nome Dash) e fu proprio sotto gli Stuarts che furono insigniti del titolo Reale di King Charles Spaniels. La leggenda racconta che la Duchessa Sarah, moglie del Duca di Marlborough, mentre il Duca era in battaglia a Blenheim (da qui il nome del colore bianco e arancio) mentre attendeva sue notizie, fosse talmente nervosa che pressò senza volerlo, il pollice sulla testa della cagnetta che teneva in grembo. Quando la cagnetta partorì, tutti i cuccioli avevano sulla testa l'impronta fortunata di Sua Grazia: lo spot. (magari fosse così facile!) I Cavalier con questa macchia sono per questo ritenuti più pregiati. ..la favola continua ai giorni nostri...
Le corti dei nobili di tutta Europa sono state per secoli l'ambiente ideale per un cane dalle caratteristiche davvero particolari: taglia piccola, spesso con mantello lungo e morbido, carattere socievole e affettuoso. Si tratta dei cosiddetti "cani da grembo", cagnolini che dame e cavalieri non esitano ad ospitare nelle stanze delle loro sontuose abitazioni. La storia dei Cavalier King Charles si svolge alla corte britannica, ed è ben documentata fin dal lontano 1500. Ogni casata prediligeva una diversa varietà , divise per colore del mantello. Nel 1662 una nobile fanciulla, Caterina di Braganza, lasciava il Portogallo per sposare Carlo II. A lui era unita, oltre che da amore o ragione di stato, da una sviscerata passione per i piccoli spaniel, che erano liberi di muoversi a piacimento nelle sale del palazzo. A questi si aggiunsero altri piccoli spaniel, progenitori del japanese chin, portati in omaggio alla principessa dai missionari portoghesi di ritorno dall'estremo oriente. Dall'unione fra gli irrequieti spaniel reali e i contemplativi, minuti spaniel del Sol Levante, nacquero i progenitori del Cavalier King Charles Spaniel. Venne così battezzato dal futuro Re Edoardo VII, per onorare Carlo II e i "Cavalieri" che gli erano restati fedeli alla pari dei suoi piccoli cani. Che si tratti di un cane davvero speciale per gli Inglesi lo conferma una legge, tuttora in vigore, voluta da Re Carlo II che garantisce a tutti gli esemplari della razza il diritto di accesso in Parlamento, nei palazzi reali, in tutti gli edifici pubblici e persino nelle corti di giustizia dell'intero territorio governato da Sua Maestà . Come spesso avviene, la legge fu promulgata a vantaggio dello stesso estensore, che non voleva mai separarsi dai suoi adorati Cavalier. Nella storia più recente ci sono svariate bellissime leggende legate a questa razza, una riguarda la Duchessa Sarah, moglie del Duca di Marlborough, che possedeva molti spaniel di taglia leggermente più grande dai quali probabilmente discendono i Cavalier moderni. Si dice che mentre il Duca era alla battaglia di Blenheim (da qui il nome del colore bianco e arancio) la moglie, che attendeva sue notizie, era talmente nervosa che pressò il pollice sulla testa della cagnetta che teneva in grembo. Quando la cagnetta partorì tutti i cuccioli avevano sulla testa lo spot ovvero l'impronta fortunata di Sua Grazia. I Cavalier con questa macchia sono ritenuti più pregiati. Un'altra leggenda riguarda Maria Stuarda: si racconta che un piccolo spaniel sia stato trovato nelle sue gonne quando ella fu decapitata, per questo si dice che ancora oggi i Cavalier piangono tristi per la sua morte. Purtroppo a metà tra la prima e la seconda guerra mondiale il Cavalier rischiò l'estinzione e di venire sostituito dal suo cugino dal muso più corto, il King Charles Spaniel, ma nel 1926 Roswell Elridge fissò un premio in sterline per chi avesse ricreato un cane con le sembianze di quelli che si trovavano nei dipinti antichi, ovvero con il muso più allungato. Molti allevatori allettati dal premio in denaro contribuirono a ricreare la razza e nel 1928 il Cavalier venne finalmente riconosciuto come razza a se stante e nel 1945 ne venne redatto lo standard e venne riconosciuto anche dal kennel club.
Il Cavalier non è un cane di moda anche se negli ultimi anni si sta diffondendo anche in Italia, e non solo grazie alla somiglianza con la Lilly di Walt Disney, ma perchè il suo scodinzolare affettuoso e i suoi occhioni languidi stanno cominciando a rubare il cuore di chi per strada ne incontra qualcuno. Lo standard lo definisce così: "cane attivo, aggraziato, ben proporzionato , dall'espressione dolce, pieno di vita, affettuoso, che non ha paura di nulla, allegro, socievole, non aggressivo". Il Cavalier ama le lunghe passeggiate ed è un camminatore instancabile, ma non è un cane adatto a dormire all'aperto, fosse per lui il luogo migliore per una dormitina sarebbe il letto del suo padrone, anche se non tutti sono disposti a condividere il letto con un peloso quattro zampe ,così il Cavalier si accontenterà di un divano o magari una cuccia calda. Non ama la solitudine, per lui seguire il padrone è una ragione di vita, ovunque, non importa dove si va; è molto adatto per i bambini e negli USA viene usato per la pet teraphy, non è assolutamente aggressivo nè con umani nè con altri cani e sicuramente è un cane che toglie lo stress con il suo sguardo dolce e il suo grande affetto. Ama compiacere il suo compagno umano, per questo è facilissimo da addestrare e impara molto facilmente, non abbaia quasi mai e non è assolutamente un cane da guardia...anzi se vede un ladro gli fa le feste. Ha la tendenza ad ingrassare e i suoi occhioni neri vi faranno sempre credere che sta letteralmente morendo di fame ma non è così, un Cavalier grasso russa di più e non fate certamente un favore alla sua salute, perciò niente merendine. Pesa dai 5 ai 9 kg ed è facilmente trasportabile anche in aereo nella cabina passeggeri. Ne esistono quattro varietà di colore : Black&Tan ovvero nero con focature castane sopra gli occhi, sulle guance, all'interno delle orecchie, sul petto , sugli arti e sotto la coda; Ruby ovvero unicolore rosso intenso (in queste due varietà non sono ammesse macchie bianche); Blenheim cioè macchie castane ben distribuite su fondo bianco perla, maschera nocciola speculare su entrambi gli occhi e nel mezzo della fiamma, è desiderabile ma non essenziale lo spot, caratteristica di questo colore; Tricolore nero e bianco ben divisi e distribuiti con focature sopra gli occhi, sulle guance, all'interno delle orecchie e sotto la coda.