DALLA BIOGRAFIA UFFICIALE.
Che Anselmo Genovese avesse la musica nel sangue, i suoi amici di infanzia e colleghi se ne accorsero da subito. Gia’ all’eta’ di 17 anni compose, testo e musica, il brano intitolato ORA che i Kites – gruppo beat di Ventimiglia che si rese popolare al primo festival di Rapallo-Davoli del 1966 risultando tra i migliori di quell’evento – incisero per la RCA. Questo brano lo si puo’ ascoltare in una rarissima compilation uscita nel 1966 dal titolo Vietato ai maggiori di pochi anni, dove al suo interno, oltre ai Kites, vi presero parte i migliori gruppi musicali usciti quell’anno dal mitico festival.
Nel 1967 Anselmo Genovese fonda un gruppo - chiamato come andava di moda allora in inglese, The Sextons - che si sciolse pero’ quasi immediatamente. Ma mentre nessuno dei suoi componenti ebbe piu’ la capacita’ e la forza di ricominciare da capo con un’altra formazione, Anselmo Genovese entro’ invece subito a far parte di un gruppo molto in voga in quegli anni a Sanremo; I Kidnappers, storico gruppo beat che avendolo sentito in varie esibizioni, cerco’ di convincerlo a entrare a farne parte. Ed egli divise con loro gli onori della cronaca provinciale, accompagnandosi con i suoi virtuosismi alla chitarra, strumento divenuto ormai suo compagno di vita - egli è infatti anche un buon chitarrista e ottimo arrangiatore dei suoi brani -. Con I Kidnappers nel 1968 Anselmo incise ufficialmente il suo primo disco a 45 giri - E se un angelo/ Ho sete - e partecipando con loro al Festival degli sconoscuti di Ariccia organizzato da Teddy Reno (marito e scopritore di Rita Pavone) riscuotendo molti consensi con la sua particolare voce che egli riusciva a estendere fino a 3 ottave. Proprio in seguito a questa incisione Anselmo Genovese approdo’ alla casa discografica Ariston, per la quale incidevano allora, fra gli altri, personaggi come Ornella Vanoni, Mino Reitano, Julio Iglesias, l’Equipe 84. Nel 1969 con il brano Il fuoco è spento, da lui stesso scritto e composto, comparve per la prima volta nel piccolo schermo partecipando alla trasmissione televisiva “Settevoci†presentata da Pippo Baudo.
L’anno successivo partecipo’ a “Un disco per l’estate†col brano Per 70 lire (che Orietta Berti avrebbe voluto incidere). Sempre nello stesso anno, Paolo Mengoli incise Muore il giorno ma l’amore no, scritto da Anselmo Genovese, i cui bellissimi brani erano intanto giunti alle sofisticate orecchie di Ornella Vanoni. Artista di non facili gusti, riconoscendogli un raro talento musicale, lo volle negli uffici editoriali della sua casa discografica, per parlagli e chiedergli il brano che Genovese aveva composto e di cui si era invaghita: Il tempo d’impazzire; con cui la Vanoni partecipo’ all’edizione di â€Canzonissima 71â€, approdando alla finale. Per adattarle meglio il testo, scritto per sé stesso, Genovese si avvalse della prestigiosa firma del grande autore Giorgio Calabrese, con il quale realizzo’, uno dei più bei testi che si possano ricordare in quell’epoca (... l’amore dice sempre a quelli come noi / io sono la certezza che non sbaglia mai / non ci resta che il tempo d’impazzire insieme e poi…).
"Il tempo d’impazzire" ottenne un grande successo anche nella versione spagnola. OrnellaVanoni dando seguito al profiquo professionale incontro con Genovese, incise un altro suo brano dal titolo: "Pazza d’amore", che divento’ sigla della trasmissione radiofonica “Gran Varietà â€, presentata da Johnny Dorelli e dalla stessa Ornella Vanoni. Sempre nel 1973 la cantante Giovanna incluse nel suo LP “Ho passato un brutto inverno†uno straordinario brano di Anselmo Genovese dal titolo La grande risposta. Nel 1974 ottenne ancora molte altre soddisfazioni professionali: Piero Focaccia andava incidendo un suo brano dal titolo “Farei anche il meccanicoâ€, mentre l’Equipe 84 registrava nel frattempo il brano “La prima volta†presentandolo a “Un disco per l’estateâ€. Questo brano, per assurdi conflitti discografici, non fu piu’ presentato dall’Equipe 84 e, su richiesta dell’Ariston, fu interpretato dallo stesso autore che lo presentò con successo al “Disco per l’estate†organizzato dalla RAI. Nel 1975 Anselmo Genovese, sempre per l’Ariston, pubblico’ “La nostra buona educazione†che, stampato in poche copie, fu fatto ascoltare a Mina, Ornella Vanoni e Julio Iglesias che vollero entrambi inciderlo. Alla fine La nostra buona educazione fu inciso da Iglesias in ben 5 lingue, vendendo in tutto il mondo circa 18 milioni di dischi e diventando il brano più venduto del repertorio dell’artista spagnolo.
L’attività musicale inesauribile di compositore di successo, non gli aveva tolto il desiderio di cimentarsi come cantautore nelle varie Manifestazioni nazionali dell’epoca che la Rai realizzava in ambito musicale e Nel 1976, Genovese partecipo’ al “Discoinverno†con "Sensazione di un grande amore" e finalmente nel 1977, al “Festivalbar†del patron Vittorio Salvetti, eseguì un brano particolarmente struggente, "Un grido di gabbiani" che ottenne successo e consensi da parte del pubblico che cominciava ad apprezzarlo e conoscerlo.
Quel discreto e inaspettato successo ottenuto come cantautore con Un grido di gabbiani - che molte radio andavano programmando, - lo fece approdare al Festival di Sanremo nel 1978 e con il brano “Tu sola†fu in procinto di vincerlo attraverso il voto popolare espresso attraverso i piu’ importanti quotidiani come “Il Corriere della seraâ€, “La Repubblicaâ€, “La Stampaâ€, che riportavano Anselmo Genovese primo con 9500 voti e i Matia Bazar secondi con 4500. Ma, bloccato da un potenziale scandalo-montatura messo in piedi dalla concorrenza, il patron Vittorio Salvetti fu costretto a modificare a tavolino il risultato ufficiale e Anselmo Genovese dovette accettare il 5° posto nella classifica finale, provocando lo sconcerto dei direttori dei quotidiani coinvolti nell’episodio, che dovettero formulare le proprie scuse ai lettori che avevano espresso il loro voto.
Anselmo Genovese ottenne in ogni caso con "Tu sola" il suo più grande riscontro discografico di cantautore. Ben 22 paesi acquistarono i diritti di produzione del disco che venne stampato in altrettanti diversi paesi europei e in diverse lingue; in quella spagnola giunse al primo posto in Spagna e in America Latina, dove spopolo’ per alcuni mesi.
La casa discografica di allora, con la quale stipulo’ un contratto anche editoriale, fu la Curci/Carosello, che allora era la medesima di Vasco Rossi, con il quale Anselmo Genovese condivise per un paio d’anni lo stesso produttore discografico, Mario Rapallo. Sempre nel 1978 Anselmo scrisse e interpreto’, - inserendola all’interno di un album per i mercati internazionali che ne facevano insistentemente richiesta - la stupenda e indimenticabile "Anche un uomo", ritenuta ormai un classico della musica italiana. La canzone giunse alle orecchie della grande Mina, - attenta in quel periodo a tutto ciò che Anselmo Genovese andava scrivendo - che la volle a tutti i costi incidere come solo in certe rare occasioni accade per i grandi artisti. Il disco divenne poi la sigla della trasmissione televisiva “Lascia o raddoppia†presentata e realizzata da Mike Buongiorno. Particolare non di poco conto, è quello di aver visto la grande Mina con questo brano di Anselmo Genovese, tornare nuovamente ai primi posti della classifica dopo quel determinato periodo di calo delle vendite che si era verifiato per la quasi totalità degli artisti nazionali.
Nel 1980 Genovese incise il brano "E’ facile" che venne anche inserito in una compilation della K-tel dal titolo “Raccomandatoâ€, dove compaiono anche artisti del calibro di Vasco Rossi.
Nel 1981 fu ospite di “Te la do io l’Americaâ€, varietà televisivo presentato da Beppe Grillo. Anselmo, grande amico del regista televisivo Enzo Trapani e di Alberto Testa autore della trasmissione televisiva, compose e registro’ per l’occasione il brano in un primo tempo intitolato "La collana d’oro" e modificato insieme ad Alberto Testa in "Mia cara Brooklyn".
Artista poliedrico, ma anche sorretto da una personalità forte e costruttiva, non sopportando più l’ipocrisia del mondo dello spettacolo, l’apparire piuttosto che l’essere, prese la decisione di mai piu’ presentarsi in pubblico, rompendo al contempo con la sua casa discografica, la Curci/Carosello, e con l’ambiente discografico in genere.
Continuando pero’ a scrivere e comporre bellissime canzoni portate al successo dalla grande Mina questo l’elenco: Anche un uomo, Il cigno dell’amore, Senza fiato, Un’aquila nel cuore, Senza umanità , Momento magico. Nel 1987 I Future, un gruppo milanese vinsero l’edizione del Festival di Sanremo nella categoria giovani. La casa discografica fece incidere loro un album dal titolo "Canta con noi", dove compare la straordinaria canzone scritta da Anselmo Genovese, Fiore di loto; uscito anche come 45 giri interpretato dagli stessi Future con discreto successo, anche se mai comparabili a quelli di Mina, Julio Iglesias, Ornella Vanoni, Ajda Pekkan.
Nel 1987, Anselmo Genovese incide per la EMI-Southern Music quello che sarà il suo ultimo brano, Anno 2000 (che contiene come lato B Senza umanità canzone interpretata anche da Mina).
Note biografiche a cura di Enrico Marengo.