Fernand Joseph Désiré Contandin - Don Camillo
(Marsiglia, 8 maggio 1903 – Parigi, 26 febbraio 1971)
Biografia
Figlio di poveri genitori che abitavano a Perosa Argentina, dove procedendo verso il Sestriere un cartello ricorda l'ubicazione della loro casa,la carriera di Fernandel iniziò con una dozzina d’anni di piccoli lavori per sbarcare il lunario, dal 1915 al 1925.
In parallelo calcava le scene come cantante e caratterista nei caffé-concerto dove sorprendeva il pubblico per il suo profilo equino.
Il 4 aprile 1925 sposò Henriette Manse, la sorella di un suo caro amico. Ebbero tre figli, Josette nel 1926, Janine nel 1930 e Franck nel 1935.
Il debutto cinematografico data al 1931, quando ebbe un piccolo ruolo nel film Le Blanc et le noir, dove Raimu era il protagonista principale.
Lo stesso anno Jean Renoir gli affidò un ruolo più importante in On purge bébé, tratto da un lavoro di Georges Feydeau.
Sempre nel 1931, fu protagonista nel film di Bernard Deschamps Le Rosier de Madame Husson, dove interpretò un ruolo che in carriera gli avrebbero offerto spesso, quello di giovanotto ingenuo, che in questo caso perdeva la verginità in una casa di piacere.
Giunse il successo, che continuò per tutti gli anni trenta, periodo in cui Fernandel tuttavia proseguì la carriera da cantante comparendo in numerose commedie musicali, che spesso furono dopo poco trasposte in versione cinematografica.
Nel complesso, i film degli anni quaranta non lasceranno probabilmente un ricordo indelebile.
Tutto però cambiò nel 1951, quando, grazie a Julien Duvivier e al primo della serie di film di Don Camillo, vestì il ruolo di un sacerdote italiano di provincia, irascibile e sempre in lotta con il sindaco comunista, Peppone, interpretato da Gino Cervi.
In tutto dal 1951 al 1965 ne interpretò 5.
Nel frattempo comparve anche in diversi altri film sia italiani che statunitensi.
Il suo primo film a Hollywood, del 1956, fu Il giro del mondo in ottanta giorni, nel quale interpretava un conduttore di carrozza.
Il successo ottenuto in quel film lo portò a girare una nuova commedia nel 1958, Paris Holiday, con Bob Hope e Anita Ekberg.
Alla fine della carriera intraprese la strada della regia cinematografica, realizzando quattro film, e creò la casa di produzione GaFer film insieme a Jean Gabin.
Nel 1971, quando la lavorazione del sesto episodio della saga di Don Camillo, "Don Camillo e i giovani d'oggi", per la regia Christian Jaque era già a buon punto, l'attore incominciò ad ammalarsi gravemente e dovette abbandonare il progetto, lasciando il set del film.
Si dice che Gino Cervi, quando gli comunicarono la notizia della defezione per i problemi di salute di Fernandel, non volle continuare per il rispetto e la stima che provava nel fraterno compagno di lavoro.
Quindi il sesto film rimase incompiuto anche se alcune fonti dicono mancassero poche riprese alla fine.
Dopo mesi di sofferenze Fernandel morì di tumore; venne sepolto nel cimitero parigino di Passy.
Il nome d'arte deriva dalla famiglia Manse, infatti la suocera dell'allora Fernand Contadin abbia esclamato il giorno delle nozze della figlia "Vé! Voilà le Fernand d'Elle!".
Gino Cervi - Peppone
(Bologna, 3 maggio 1901 – Punta Ala, 3 gennaio 1974)
Biografia
Attore dotato di grande presenza scenica, e di una notevole incisività recitativa, Gino Cervi è stato uno degli interpreti più versatili della storia dello spettacolo italiano, spaziando dal teatro serio e quello brillante, dal cinema alla televisione.
Figlio del critico teatrale Antonio, Gino Cervi respira l'aria del teatro sin da piccolo. Comincia ad amarlo così tanto che ancora bambino insiste affinché suo padre lo porti con sé ad assistere a qualche spettacolo.
Alto, robusto, dotato di bella presenza, e di modi signorili e raffinati, Cervi comincia come filodrammatico, per esordire ufficialmente nel 1924 al fianco della celebre Alda Borelli ne La vergine folle di Henri Diamant Berger tratta da un dramma di Henri Bataille.
Ottiene da subito un notevole successo, sia di pubblico che di critica, tanto che nel giro di dieci anni lavora con le più grandi compagnie italiane, per diventare poi primo attore nella compagnia Tofano-Maltagliati (1935-1937).
La sua voce profonda e suggestiva, e la sua straordinaria sensibilità recitativa, lo rendono uno dei più apprezzati interpreti di Goldoni, Sofocle, Dostoevskij e soprattutto di Shakespeare (di cui doppierà il personaggio di Amleto nella versione cinematografica che aveva come protagonista Laurence Olivier).
Nel 1938, insieme ad Andreina Pagnani, Paolo Stoppa e Rina Morelli, Gino Cervi costituisce la compagnia semistabile del Teatro Eliseo di Roma, di cui assumerà la direzione nel 1939.
Già nei primi anni '30 quindi, quello di Gino Cervi è un nome ben noto ed apprezzato del teatro italiano.
Nello stesso periodo anche il cinema, che sin dagli inizi aveva attinto alle scene per fabbricare i proprio divi, scopre Gino Cervi, esattamente nel 1932.
L'esordio cinematografico è con "Frontiere", diretto da Cesare Meano, ma a farne un grande nome dello schermo, ci penserà il regista Alessandro Blasetti, rendendolo il protagonista di una fortunata serie di film storici, quali Ettore Fieramosca (1938), Un'avventura di Salvator Rosa (1939) e La corona di ferro (1941).
Sempre Blasetti, nel 1942, lo dirige in un toccante film dai toni amari che precorre il neorealismo "Quattro passi fra le nuvole".
Negli anni '50 arriva lo straordinario successo con l'interpretazione della fortunatissima serie di film dedicata al personaggio letterario di Giovanni Guareschi, il sanguigno parroco emiliano Don Camillo.
I film della serie saranno ben cinque.
Negli anni '60 sarà la televisione a dare a Cervi una rinnovata notorietà . L'attore infatti, dal 1964 al 1972, sarà l'impeccabile interprete delle serie poliziesca Le inchieste del commissario Maigret, ispirata ai romanzi dello scrittore belga Georges Simenon.
Qui Gino Cervi, al fianco della storica compagna d'arte Andreina Pagnani, tratteggia con arguzia e bonarietà il celeberrimo personaggio di commissario transalpino dal fiuto infallibile, amante della casa e della buona cucina. La serie otterrà un successo strepitoso.
Nel 1972 Cervi si ritira dalle scene, per spegnersi serenamente due anni dopo, all'età di settantadue anni, lasciando il ricordo di un serio ed eccellente professionista, ma soprattutto di un uomo semplice e profondamente generoso.
Come doppiatore ha prestato la sua voce, tra gli altri, a Clark Gable (Accadde una notte di Frank Capra, 1934), James Stewart (Harvey di Henry Koster, 1950) e Laurence Olivier (Enrico V, 1946, Amleto, 1948 e Riccardo III, 1955).