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§§§ §§§ §§§ §§§ §§§ §§§ §§§ §§§ §§§ §§§ §§§Cantami o Diva l'ira del Pelide Achille...
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§§§ §§§ §§§ §§§ §§§ §§§ §§§ §§§ §§§ §§§ §§§
Cosa faccio:
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cantante dell'Accademia www.vocearteecomunicazione.it
§§§ §§§ §§§ §§§ §§§ §§§ §§§ §§§ §§§ §§§ §§§
CANTANTE/CHITARRISTA RITMICA delLe MotoLickers
ROCK IS TAKIN' OVER THIS FUCKIN TOWN!!! HERE WE COME!!!
www.myspace.com/motolickersrocks
§§§ §§§ §§§ §§§ §§§ §§§ §§§ §§§ §§§ §§§ §§§
MOTOLICKERS LIVE 2009
cover: Mr Killjoy(Lordi),Cm on and love me (Kiss), Living after midnight (Judas priest), Paranoid (Black sabbath), My heart is black (Crucified barbara), Ain't talkin about love (Van halen), Violator girl (Black stone cherry), Edge of a broken heart (Vixen), Stand up and shout (Steel dragon), 5 o'clock in the morning (The donnas), Youth gone wild (Skid row), We're not gonna take it (Twisted sister)... and so on...
§§§ §§§ §§§ §§§ §§§ §§§ §§§ §§§ §§§ §§§ §§§
Paranoid (Black sabbath)
MotoLickers-Paranoid (BlackSabbath)
Ain't talkin about love (Van halen)
Stand up and shout (Steel dragon)
Mr Killjoy (Lordi)/Come on and love me (Kiss)
My heart is black (Crucified Barbara)
Edge of a broken heart (Vixen)
Come on and love me (Kiss)
SCOTTISH & IRISH DANCER: BALLERINA di www.scotiashores.com
COWGIRL FROM HELL...FUCKIN' HEADBANGER!!
Metal life...
raining blood...
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Dime solos
....
Post Gods of metal 2007, l'after-pogo...<6O6XmiB3L6mz7y0>..
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MIO LIBRO DI POESIE "CALLIOPE" - casa editrice "IL FILO", pubblicato nel 2006, poesie scritte dai 14 ai 18 anni - disponibile su tutte le librerie italiane su ordinazione, prezzo di vendita 12 € (50% di sconto se preso direttamente da me - ESAURITE le copie che avevo io! mi spiace!! )
....
DALLA PREFAZIONE: La raccolta di poesie si apre sotto il segno del labirinto, luogo in cui perdersi e ritrovarsi, metafora della vita e simbolo archetipico della prova, luogo in cui ognuno deve mettersi in gioco. Occorrono buone gambe, intuito ed intelligenza per uscirne indenni, dopo averne toccato il cuore e aver scoperto il suo segreto luminoso. Beatrice fa del labirinto la struttura della sua opera, all'interno della quale nasconde omaggi e trabocchetti. Ma il labirinto è anche struttura della sua vita, delle sue certezze messe costantemente in dubbio. E un labirinto è anche infine quello del mondo e da qui, come l'uccello in gabbia, non c'è possibilità di fuga. Forse...
[...]
"Anche l'oscurità ha il suo raggio di tenebra..."
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______________________________________________
ESTRATTI DI POESIE
______________________________________________
PUPILLE
Sono pupille d'artificio,
occhi irredenti al suono di chitarra classica...
Libertà impreziosita
dal miagolio di un chiavistello serrato male.
Quanti frutti di carta ho digerito
e ne ho risputato l'essenza
come sangue...
[...]=continua
�����
CLESSIDRA
Sei la clessidra per la mia bocca
i baci come granelli d'aurea eternità ,
scivoli mordace nel sapore di un sì,
accordo silente, profumo di campane in festa.
[...]
sei il falco peregrino della mia anima,
rapisci e abbracci i sogni che si erano smarriti
in un oceano di vetro.
�����
UVA
Milizie rigonfie di corazze,
polpa di un corpo armato,
aspettano il segnale.
Si combatte.
Chicchi di preghiere
ricordano l'amata lontana,
delizie per l'animo umano.
Tre soldati, elmi rotondi,
sono stati feriti,
succo sanguigno nella gavetta,
fucile addolcito dalla sconfitta.
Una sentinella, verde di vergogna,
si stacca, si perde, rotola per terra,
mangia la polvere di battaglia,
sparo acerbo,
fame di conquista.
Quali sono i frutti della guerra?
matura la strategia,
grappolo di idee rischiose.
[...]
Si combatte?
L'uva è stata calpestata,
larva di persone,
il vino arterioso è bevuto dai nemici,
ombre di militanti.
Sopravvive un sottile
filamento di distruzione:
la stagione della vendemmia
si è chiusa.
�����
STORIA
Cucini il pane e mangi il mondo,
rotocalco di vita fugace...
Annodi il vapore e ne bevi il respiro,
ultima tangente di materia...[...]
�����
E COME UN IBIS
E come un ibis,
appollaiato su di un sapiente mattino,
sveglio le mie ali, spiego i miei pensieri.
[...]
Traccio il segno su papiro,
ho voglia di scriverti [...]
�����
VENDETTA CASERECCIA
Pozzi di cristallo,
sono il servizio buono, dicono,
ma anche le schegge possono essere così
sottili e delicate nel penetrarti dentro
per sempre.
Forconi d'argento,
sono le operaie posate, dicono,
ma anche le lingue dei vampiri temono
la puntura preziosa.
Imbandisco la tavola,
sarai mio ospite,
apparecchio di assaggi
della cruda condanna a morte
che ho cucinato per te.
Sarai mio ospite,
ti servo.
sarai mio ospite...
�����
MISANTROPIA
Polvere sulle labbra sporche di sogni,
bacio l'aceto delle mie vene tempestose,
rifuggo gli sguardi nasali delle gente,
pazza di colori, tapezzata di ombre.
Sgrano gli occhi e sgretolo l'iride caldo,
secco di disagio notturno,
briciole di immagini facciali.
Raccolgo le schegge dal tavolo,
cos'avete da guardare?
E con l'arco della mia cecità lancio
i pezzi di mondo addosso alle persone.
Mi nutro ancora di terra preistorica,
polvere sulle labbra sporche di sogni.
Macino giudizi e mi annullo nel residuo
della mia infermità interrelazionale,
aceto in violenta ebollizione.
�����
RELITTI
[...]
Zattera espulsa dal risucchio di idee,
reduce dal vortice d'impressioni!
Siamo relitti nascenti:
lignei esploratori di sentimenti
già dediti alla morte oceanica.
Graffiata dalla vita
credo ancora all'amore come
ultima sponda di viaggi piratati.
�����
FORME
Quanti attimi di vita ho sperduto
e scordato d'aver vissuto,
se non scritti in forme diverse
d'espressione.
Tra i miei occhi e il naso:
un triangolo della Bermuda:
eterna deviazione di respiro sinottico
mentr'estrapolo il Milione di Marco
dalla mia fantasia alata.
E mentre sorseggio cose che
non si possono vivere da terrestri,
un'aliena pellicola si fa voce
e s'ingloba nel tondo del mio collo.
[...]
Mirra, mi vedi?
Muta di sillabe e muta di serpente
e muta di stoffa.
Mirra...
mi deformo.
�����
LUDICHE PIASTRELLE
Diagonale dell'ombra,
un alfiere si ritira nel pensatoio,
angolo invernale.
I miei cavalli sono stati mangiati,
pedone cannibale!
Fate parte dello stesso gioco,
sai?
Picchio bifronte,
sentinella troppo rumorosa
per la merlatura
del mio abito.
Il monarca è limitato
da un pensiero quadrato,
linea di prigione.
Sono la sposa di Satana,
mi destreggio, sinistra,
nell'ambiguitÃ
di scacchiera.
Vuoi muovere?
Fine Partita.
�����
ECTOPLASMA
Cuciture luminose
celebrano il buio celebrale:
sei stato fantasma per ben due notti,
fil di sogno,
sottile insinuazione nell'incandescente fessura
della porta socchiusa.
Accarezzavi i diafani lembi della mia mente,
vuota,
lambita dal riflesso della tua presenza.
E Morfeo, dall'alto del campanile di campagna,
soffiava i rintocchi narcolettici
mentr'io, avvolta dalla pallida coltre di
desideri impossibili,
modellavo i tuoi occhi scolpiti nei miei,
Fidia innamorato, velo di copertura
alla fine dell'opera.
Voglio sbirciare dal tuo lenzuolo...
Baciami,
e nella notte scoprirò il sapore dell'ignoto,
[...]
�����
MOZZICONI
Giungla
Il commissario rollò la ruvida cicca,
fumava per non pensare, giochi mentali
che gli mandavano in fumo il cervello.
Aveva tritato bene
il tabacco.
Aveva il mento sfuggente,
ultimo particolare disegnato nell'identikit,
assassino sfuggito allo sguardo persecutore.
Voleva averlo in pugno,
come il tabacco.
Portacenere
Trallalà trallalà uno due tre stella!
Un gattino accucciato filò alla festa di risa,
biscotti e zucchero filato per i miei piccoli amici.
Trallalà trallalà uno due tre stella!
Giungla
Dov'era ieri notte? Alle tre? E con chi? Perché?
I leonini bulbi oculari rotearono febbrili,
follia taciturna di un'amara orbita assatanata.
Dov'era ieri notte? Alle tre? E con chi? Perché?
[...]
I giochi sono finiti,
si sono consumati,
spenti
nel
Portacenere.
Giungla
Ora si caccia:
o uccidi o muori,
qui,
nella
Giungla.
[...]
Siamo deboli bimbi terrestri,
ancora fumanti, mozziconi d'umanità .
�����
ECCE HOMO
[...]
strimpella i segreti del bosco
nella tana del gufo,
goffaggine giornaliera,
quotidiano della sera.
Ecloga ergonomica,
iscritta nel cerchio taumaturgico
della Quintessenza;
recita Vitruvio verdeggiante,
Osiride mummificato nel faggio protagoreo,
sarcofago di Apuleio.
Circo d'anime sperdute,
Circe domatrice, frusta di brace:
connubio di Caronte,
allieta il sangue in ebollizione dei bambini:
giudiziosa innocenza,
filtro di società .
Frankenstein è di nuovo all'opera...
[...]
�����
PASSI
[...]
Comprimo la tattile polpa
sulle ciglia, all'orlo di un sogno,
film mentale della giornata,
pergolato di pensieri.
Quanti passi ho consumato
nella discrepanza d'immaginazioni,
Icaro attore, sposo di Satira, Musa pedestre.
D'ora innanzi
chiederò i calzari a Mercurio,
febbre notturna.
�����
GRACILE IL MARE
[...]
Gracile la persona, si crede senza limite
come il mare...
ma presa la forma di onda frastagliata, annega
nel suo taglio lombare, vortice concubino di Guerra.
[...]
Gracile l'animo umano, si crede padrone della morale,
come un dio...
ma abbandonata la forma di solco urbano, è sepolto
dalle viscere marine, sotto grevi granelli di candida spuma.
�����
LINGUA DI FUOCO
-Grosso modo, quanti chili di pelle hai perso?
-Signore, non saprei...
- Sedile eiettabile di persona! Non ti serve più!
Me lo prendo e mi ci faccio uno sgabello degno di un re!
-Ma Signore,...
- Frena la lingua! Anzi, guardie, tagliatela!
Inutile tagliatella muscolare! Nella mia bocca avrà più sapore!
[Tintinnii di coltelli han mangiato il suon dell'organo]
-...
-Ecco, lo vedi? Sei più amabile così,
rosso di imbarazzo e di emoglobina!
Arrostisco il tuo idioma sulle braci del silenzio.
[Han mangiato il suon dell'organo, tintinnii di coltelli].
�����
PRIGIONE
Otre
Otre...
Otre di sgomento,
poltiglia che decanta
il tempo perduto.
Sono a secco
Sono a secco...
Il vuoto intorno,
ricami di ricordi
rapiti.
Ho raschiato le curve d'ombra,
sigillate dalla splendente mano
di Aton,
Ate sulfurea.
Ho avuto per coperta la paura,
per me era sempre notte,
manto ipocondriaco bucherellato
da stelle carnivore.
Non tollero
non tollero...
Il vuoto intorno...
Ho giocato gli ultimi talleri
a dadi,[...]
�����
MORBUS
[...]
Fenice analfabeta,
compensazione dei pianti interrotti: eccomi!
Mi occupo della vitrea divulgazione del Morbus...
la trasparenza è morte,
osservanza immobile della mente,
contemplazione della forma,
il mistero è vita,
dinamicità del conoscere, accettazione di sé.
�����
I NOTTURNI
Azzurri nell'ombra,
principi d'Ecate, negativi di foto catacombali,
al terzo piano: Chopin del sonno.
Lapidi nel pozzo,
arte scolpita da fuoco filiforme,
funereee fiamme come arti soffocanti:
abbraccio della Morte, lenzuola sverginate.
Belve nell'atrio,
sventrate menti ululano sete di ventricoli,
canini incisivi: ringhiera di confine.
Specchi appannati,
diafani riflessi di massicci silenzi
scarnificano la realtà :
spettri vagabondi come pallide unghie.
Topi nelle segrete,
vanificazione del creato, risucchio di idee:
muri rosicchiati dalle grida intrappolate.
Nella torre del castello
le catene cantano,
miele di tortura scorre copioso.
Ecco, giungono
sbattiti d'ali,
metronomo della Notte, mantello di seta.
Giungono,
echi aguzzi di vampiri.
�����
PRIMITIVO
Affilavo le foglie,
cloroplasti di saggezza.
Riponevo speranze
nel loro verde.
Briciole di vicissitudini,
sordidi pezzi di mondo
sconquassati dal vento,
dalle lacrime del cielo.
Totem rinsecchito,
acerrimo misantropo:
stadio vegetale dell'io.
Ripudiavo le speranze
del verde, del bianco
e del rosso.
Popolo virgiliano,
fantasma di Didone.
Nel cuscino di Priapo
sacrifico i miei sogni:
devotio feconda.
[...]
�����
FEBBRILMENTE
Ho amato così,
febbrilmente.
[...]
Perdona l'invadenza,
ho rubato il bimbo dalle culle
dei tuoi occhi.
Sacrifica la segretezza,
oramai ho bevuto del tuo
sangue.
Anziano prematuro,
groppo al Sole,
oramai il tuo calice
sa di sconfitta...
...e s'ingozza:
l'Anima come lesto pasto
di leoni,
Erinni della savana.
[...]
Sacrifica l'immortalità ,
oramai non credere più
nei folletti.
Perdona il delitto,
non offrirmi mai più
il tuo cuore carnoso.
Elfo deceduto,
sciolto al Sole,
il tuo paniere
sa di rinascita oramai...
...e digiuna:
l'Anima come paglia intrecciata
all'Universo,
brandelli di salvezza.
E ti ho salvato così,
per amore...
febbrilmente.
�����
CRIPTA
Sordi spasimi di personalitÃ
beffeggiano la recita del sorriso:
una trentina di burattini polimorfi
danzano allo schiudersi del sipario labiale,
innati muscoli di professionalitÃ
gestiscono il palco da protagonisti,
teatro facciale d'espressioni.
Dietro le quinte un attore squattrinato
tace, immobile nell'ombra della comprensione,
si cammuffa nella finzione dell'opera,
ma duole e urla nel cuore,
criptico copione della Persona.
Danzano i burattini,
ma come plotone d'esecuzione, ammasso di punte,
duole l'attore,
ma come genio incompreso, punta di spicco.
[...]
�����
FARETRA
Sibila la schiena stanca di bellico fardello,
l'autotrofo talento rinsecchisce se lasciato in sacco,
appeso ad un tronco che non vuole mani per lottare,
dita per saccheggiare.
Sgancio l'arma selvaggia,
non ho più fame di cosce strapazzate,
scapole scapestrate, menti sradicate:
donne che piangono la bellezza perduta.
Debello la faretra deterrente,
non ho più voglia di occhi sfreccianti nel buio,
ignei precursori di morte, grilli graffianti:
uomini che urlano la guerra ottenuta.
[...]
Faretra,
faretra,
non più t'indosserò
ma ti porterò via con me
sotto le braccia danzanti,
cantastorie di un canuto passato.
�����
SCELTA
Quante oscillazioni deve compiere
il pendolo
prima che si fermi?
E' l'amaro rifugio del Tempo,
sfera-indovina che ipnotizza le passioni,
gufo di metallo,
ottenebri gl'attimi, vigile,
ramificazioni di desideri nella notte nutrice.
Anche il Tempo si prende una pausa:
il Silenzio.
E oscilla nell'incertezza del suono,
intervallo fra una nota e l'altra,
vacilla nell'inconsistenza di un sì,
Hegel del "vuoto sepolcro".
Ma sento ancora mugghiare i gufi
nella notte...
e la mia sfera,
apparentemente immobile,
recita Umberto Eco,
invano...
batocchio d'alta montagna
nei pascoli bovini.
Quanti pendoli
devono oscillare ancora
prima che torni il Silenzio?
�����
PIANTO
Ululano di lugubre febbre
le mie vitree ossa del pianto,
nascondono i silenzi sottili
negli intervalli delle ciglia,
serpi della Gorgone
splendente,
Golia del cielo.
[...]
�����
LABIRINTO
[...]
e l'anima rieduca la mente notturna,
obliata nel confine di un greve libro.
Pagine rifinite solfeggiano i pensieri
che si raggrinziscono nella pelle bruciata
delle rilegature e s'infossano
nella cubitale discromìa di copertina.
[...]
Anime sperdute disarmonizzano i pensieri
che si appallottolano in solide siepi serpentine
degli emisferi e s'innalzano
nella sottile deformità dell'ingegno.
�����
SORRIDI...
[...]
Diffida del gabbiano,
becco bugiardo che ingurgita
branchie di spuria salsedine,
cefalopode del gusto:
tentacoli tentatrici come lingue di piovra.
Interroga la tartaruga,
guscio di storia che conserva
la saggezza di antiche traversate,
ammiraglio della mente:
assioma di fiducia come la bussola matematica.
[...]
senti già lontano il fragore del mare?
Sorridi...
sei libero.
�����
CHITARRA ELETTRICA
[...]
Specchio dell'effervescenza,
distorsione del concreto vaporizza le mie mani...
Due occhi come sei finestre
sul cuore del rock.
�����
ANCORA QUI CANTO
Limo gli intarsi delle mie mani,
incunaboli dell'esperienza,
fra le crepe palmari serpeggia ancora
la linea della vita...
sono ancora qui,
nonostante i veleni che ho maneggiato,
fiale di società , autoctone sentenze d'esilio...
ancora qui penso,
nonostanti gli urbani ostracismi per la mia favella,
muscolo interrotto con politici schiaffi di potere.
[...]
sono ancora qui, nonostante le innumerevoli falangi oplitiche che ho combattuto,
scalpiccio di conquista, astruso assedio della Capitale*...
ancora qui canto,
nonostanti le censure per la mia voce,
nodo politico alle corde d'espressione.
Limo gli intarsi delle mie mani
per poterle infilare in gola,
senza ferite alle pareti recalcitranti
e spurgare il silenzio,
cariatide del mio cuore,
la pompa funebre trafficante di mio sangue.
Sono ancora qui,[...]
*Hume:"Dobbiamo conquistare la Capitale"=testa, mente
�����
BRACHILOGOI:
�����
MIRAGGIO
Costellazione di Sapienza
su un deserto monolitico.
�����
RINTOCCO
Rapido scroscio di vita
su una roccia sedentaria.
�����
LICANTROPO
Amabile gioco di pelo
in una luce da paura.
�����
FALSITA' PRIMITIVA
Sospendi il respiro del vento
e dimmi... ti cibi ancora di mondo?
SULLE PUNTE...
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(Bea in centro foto)
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....
Diana e Atteone - Tiziano, meta' 1500
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Orfeo
....
Amazzone
Edipo
Orfeo perde Euridice
Menade (Skopas)
Apollo e Sibilla
Mermaid
Chimera d'Arezzo
METAMORFOSI (Apollo e Dafne - Bernini)
A BACCO (ode - Orazio)
Su alpestri rocce (credetemi, o posteri)
ho visto Bacco che insegnava cantici
alle Ninfe e alle orecchie aguzze
dei Satiri dal piede caprino.
Evoè! La mia mente ancora trepida
di paura, ma gode perché Libero
è nel mio petto. evoè! Pietà ,
dio dal grave e terribile tirso!
Ora sì canterò le folli Menadi,
la sorgente del vino e i fiumi lattei,
andrò rinnovando il prodigio
del miele stillante dai tronchi;
dirò di Arianna, tua divina coniuge,
nuovo astro del cielo, il crollo orribile
della dimora di Penteo,
e la morte del tracio Licurgo.
Tu pieghi i fiumi, tu il mare barbaro,
e nell'ebbrezza su gioghi impervii
stringi i crini delle Baccanti
con innocenti nodi di serpi.
Tu, quando la brigata dei sacrileghi
giganti osò sino all'Olimpo ascendere,
scacciasti Reto con gli artigli
e le zanne di fiero leone.
tu, che preparato per le danze e,
a scherzi e giochi portato,detto non molto
adatto al combattimento, tu stesso invece
conosci tanto la pace quanto la guerra.
Te vide Cerbero nelle tue dorate corna
splendido, e giù strisciando docile
la coda, con le sue tre lingue
prese a leccarti i piedi e le gambe.
MAGIA
....
ECATE
Divinità greca trina, fanciulla, madre e anziana assieme...Incarna bellezza, protezione e saggezza...
Assimilata alle tre Grazie ed anche alle tre Parche... è la Dea della notte, delle tenebre, un inconscio che è giusto ci sia, un labirinto... detentrice delle chiavi del regno dei morti, accompagnatrice di anime...ma guida per la strada oscura con una torcia, protettrice dei viandanti, illumina... novilunio...una nuova fase, una nuova luce... un punto di svolta, una nuova vita...
Impugna anche un falcetto, sinonimo di nutrizione e vita (il taglio del cordone ombelicale, il taglio del frumento - Demetra)ma anche sinonimo di morte, distruzione (il taglio del filo-vita da parte delle Parche)...
E' la regina della magia e della libertà assoluta di essere e di agire, d'ingegnarsi anche nelle tenebre...anche accettando le tenebre come parte di sé...
Signora dei sentimenti, di tutte le emozioni che governano l'uomo, rabbia e amore, gioia e dolore...
Animali sacri a lei, il cane, custode degli inferi, ed il serpente, custode dei segreti della terra, rettile ctonio, positivo perche' simbolo di metamorfosi (muta) e rigenerazione, il ciclo della vita...<7L4gx78x3V4GXfHdRI==><6n7527QSt0r4hD7Rb2=&g t;
L'INCANTATRICE, idillio Teocrito :
SIMETA: "Dov'è l'alloro? Dammi, Testili. E dove i filtri? Incorona la coppa con purpureo fiore di lana, onde il mio amato, che ora mi è grave pena, io avvinca: son dodici giorni, misera me, dacché neppur viene [...]
Ma ora con sacrifici voglio legarlo. Orsù, Selene, splendi di bella luce: a te sommessi incantesimi dirò, o dea, e ad Ecate infera, di cui tremano fino i cani quando s'avanza dei morti fra le tombe e il nero sangue.
Salve, Ecate tremenda, e sino al termine siimi compagna; e fa' questi farmaci non più deboli di quelli di Circe, né di quelli di Medea o della bionda Perimede.
Torquilla, e tu trascina alla mia casa quell’uomo.
[...]
Ora, rimasta sola, donde piangerò il mio amore? Da che cominciare? Chi m'addusse questo male?
[...]
Senti questo mio amore donde venne, augusta Selene.
[...]
Come lo vidi, subito impazzii, il cuore fu preda del fuoco a me misera, e la bellezza si struggeva! E di quella processione non più mi curai, e come di nuovo tornai a casa neppur so, ma un ardente morbo mi squassava e giacqui nel mio letto dieci giorni e dieci notti.
[...]
Infatti da me tre e quattro volte un tempo veniva, e presso di me lasciava spesso l'ampolla dorica; ma ora sono dodici giorni dacché neppure l'ho visto. Non ha dunque qualche altro diletto, e di me si è dimenticato?
E ora con questi filtri lo legherò; e se mai ancora mi tormenta, la porta d'Ade, sì per le Moire, batterà : tali per lui nella cesta conservo tristi veleni, che da uno straniero assiro , Regina, ho appreso.
E tu, serena, all'oceano rivolgi i destrieri. Selene, sopporterò questa mia pena così come l’ebbi.
Salve, Selene, fulgida, e salve anche voi, astri al carro della placida Notte."