frida

Settembre. Entravo nel palmo di una mana. Ero talmente piccola che non mi si poteva immaginare così piccola. Tanto piccola che cercavano tutti di capire che miscuglio di razze fossi, addivenendo alla conclusione che sarei diventata un bellissimo LABRADOR. Io ridevo sotto i baffoni. Avevo delle piccole ondine sul dorso, gli occhi chiusi ed emettevo strani versi teremin-osi. Infatti il mio primo nome fu Teremina. Avevo due pulsantini, uno per la pipì ed uno per la cacca; premendoli avresti potuto trovarti nelle mani una sostanza giallognola di un lieve fetore. Cominciai a crescere, il mio muso si allungava sempre di più e le mie cacche acquistavano le sembianze di veri e propri cacatoni umani, colore e tutto. Il mio pelo prese a infoltirsi, così tutti dissero che sarei diventata un bellissimo MAREMMANO. Io ridevo sotto i baffoni. I miei occhi si aprirono e cominciai a vedere il mondo: quelle grosse mani che mi avevano curato, quella cagna a macchie che mi aveva fatto ciucciare le sue tette senza latte, quel tipo barbone che mi aveva coccolato, le macchine che passavano veloci, i semafori, il parco, e poi la neve, il mare, i caparroni e tutti questi bei fiorellini che sono sbocciati. Mamma mia...che mi sarei persa se non mi avessero salvata! Non avrei potuto gustare i meravigliosi mandarini invernali! Non avrei potuto ora scrivere queste righe piene di vita e affermare che non sarò una cana di razza, non sarò nè un labrador, nè un maremmano, ma sono Fridina e tutti mi vogliono bene. E rido sempre. Sotto i baffoni. www.myspaceeditor.it