Eugenio

CERCO GRUPPO PER FORMARE COVER BAND DEI POLICE

Eugenio Sandirocco nasce il 16 Dicembre 1970 in Italia. Si avvia alla musica all'età di 15 anni, studiando batteria da autodidatta, solo verso i 18 anni avrà l’opportunità di andare dall’ insegnante privato di batteria (Bruno Rizza) per 2 anni. Successivamente continua i suoi studi in modo indipendente, subendo le influenze dei generi dominanti degli anni 70 - 80, in particolare: rock-pop, funky, Fusion, elettronica, ma conservando sempre una profonda dedizione per l'ascolto dei grandi batteristi e compositori internazionali. E' il progressive anglosassone a spingerlo nella direzione delle formazioni strumentali elettriche, per cimentarsi in strutture di forte impatto, ma che concedono il giusto spazio all'espressività e soprattutto ai contenuti. Risalgono al periodo adolescenziale, le prime esperienze con alcuni gruppi locali della ciociaria, in particolare i Cymiteria (con Maurizio Fumini al Basso e Alex Raider alla chitarra), band che agli inizi degli anni 90, in contrasto con le tendenze locali dell'epoca, propone un sound decisamente Rock- Metal, riarrangiando brani d'autore e successi internazionali e proponendoli dal vivo. Nel 1992, assieme all’amico fraterno Ivano Bianzarelli forma il gruppo cover dedicato a Fabrizio De Andrè, dove Ivano (uguale nella forma e nella voce a Fabrizio) riesce a suscitare le stesse emozioni che si provano in un concerto di De Andrè. Sempre con Ivano Bianzarelli e nello stesso anno ideano e realizzano la prima edizione del “Music Garden “ ( www.musicgarden.it ). Manifestazione culturale musicale giunta oggi alla 16° edizione e che è diventata un autentico avvenimento dell’estate ciociara. Nel 1993 avviene l'incontro con Flavio Ferdinandi e Alvaro Caramadre, quest’ultimo bassista e compositore dei “Radioattivi” gruppo emergente di Pontecorvo (FR) con un repertorio di propria composizione, brani funky-rap, fortemente istintivi, che mettono in risalto l'eterno conflitto tra l'essere e l'apparire, atmosfere pirandelliane, in cui vicende e vicisittudini del momento mettevano in risalto il periodo in cui correvano quegli anni. Nel 1996, fù chiamato a entrare a far parte, assieme agli amici Damiano Parravano, Angelo D’Amata, Carmine Mernini e Antonio Nardone, ai 'The Rock-Stones' (www.therockstones.it) un gruppo che segnerà, attraverso importanti esperienze, l'edificazione professionale di Eugenio Sandirocco. Eugenio registra a Roma, nel Recording Studio’s, il proprio pezzo “Finchè vita c’è”, che successivamente diventerà cavallo di battaglia nelle tournè dei Rock Stones. Le tourneè e collaborazioni con Scialpi, Barbara Cola, Anonimo Italiano, e molti altri, rappresentano il laboratorio di formazione in cui Eugenio acquisisce le competenze artistiche basilari, che negli anni gli permetteranno di proporsi in modo efficace e naturale negli svariati spettacoli ed eventi, sia come batterista che come musicista compositore. Coltiva, parallelamente alle tourneè, la necessità di esprimersi attraverso la composizione, questo stimolo si manifesta nei primi anni dell'adolescenza, infatti con l’ausilio dei primi sequencer, risalgono alcuni timidi ma profondi tentativi di proporre musica propria, pratica che si affinerà con il tempo, fino a condurlo in dimensioni estreme. Scriverà molteplici brani, lo stile di quegl'anni è il pop italiano, con forti influenze classiche; nasceranno brani ricchi di grande carica emotiva, anche grazie allo scambio con Angelo D’Amata, paroliere e compagno di musica con il quale Eugenio ha condiviso gli anni 90. Nel 2000, conseguentemente ad alcune esperienze personali, e l'approccio con la Tradizione, avviene il tentativo di rottura con tutto ciò che fino ad allora aveva acquisito, con un conseguente rifiuto delle forme ordinarie assimilate ed espresse fino ad allora. Attualmente vive in provincia di Frosinone dove, si occupa di sperimentazione e ricerca nel campo della musica; è inoltre un profondo conoscitore delle tecnologie informatiche e di quelle applicate alla musica. I brani proposti in vetrina, sono strutturalmente sperimentali, alcuni di estrazione classica, con forti tonalità sperimentali; lui stesso ama definirli: "delle allucinazioni interiori".