About Me
I Violini della Barca sono un collettivo musicale di Bologna, composto per lo piu' da musicisti non professionisti, che prende nome dal quartiere dove proviamo presso il circolo ARCI Iqbal Masih.
Si é costituito nel maggio 2005 inizialmente come laboratorio di musica d'insieme all'interno del corso di violino dell'Associazione La Barberia, proponendosi di "presentare in pubblico uno spettro di musiche di differente origine, dalla musica popolaresca alla musica da ballo e d'intrattenimento, come pure musiche di tradizione, ma senza volersi proporre come gruppo di riproposta o di musica popolare., consapevoli dello sfruttamento e dell'ambiguità che si nasconde dietro a queste etichette, con la mera riproposizione di singole melodie del tutto defunzionalizzate e impoverite di tutti quegli elementi che le rendono vive nella tradizione orale." Tale repertorio variegato derivava dal lavoro di studio e arrangiamento condotto durante l'anno dagli allievi sotto la guida del maestro Vladimiro Cantaluppi
In seguito l'organico si é allargato, con la costituzione di una sezione fiati e l'aggiunta di fisarmoniche e chitarra, con una certa variabilità nella formazione, che ora vede cinque violini, violoncello, mandolino, chitarra, , due fisarmoniche, flicorno tenore, corno, tromba e basso acustico.
Il materiale musicale su cui lavoriamo si é poi ora meglio definito: si puo' descrivere come un repertorio fra il classico e il popolare, con influssi jazz e della musica dell'est europeo, in genere non tradizionale nel senso piu'stretto del termine (a parte qualche eccezione), ma "colta popolaresca urbana"; con questo, riprendendo la definizione dell'etnomusicologo e compositore ungherese Bela Bartok, intendiamo un insieme di melodie di struttura piuttosto semplice, tonale, composte per lo piu' da musicisti dilettanti nel secolo xix, a volte invece melodie composte anche da compositori professionisti e ispirate a melodie popolari (fantasie, rapsodie, danze ungheresi, valzer ecc.), diffuse fra la classe borghese cittadina e arrivata a livello tradizionale in fase secondaria, a volte attraverso mediatori come cantastorie o dischi da bancarella o altre forme di trasmissione non orale.