Partiti con l'idea di accontentare il mercato facendo pop music, gli alterego si sono ritrovati fra le mani in poco tempo un progetto molto più "temerario" di quanto non si aspettassero.Fra l'imitazione divertita degli stilemi (e degli stereotipi) del pop italianese correggiùto (a cui non risparmiano mai le loro dissacranti e affettuose "frecciate")e un desiderio inconfessato (o malcelato) di originalità e validità artistica, brevettano una formula personale riconoscibile (la riconoscibilità degli alterego è a prova di idiota...) e imprevedibile, d'impatto ma garbata e sempre e comunque al servizio dell'ascoltatore/spettatore.In instabile il groove di Peppe e Leo convince e le pensierose chitarre di Ema e Jerry si fondono con la melodia e le parole semplici e intime di Ninjo.Sulle armonie e melodie di non mi vedi, che disegnano repentini cambi di stato d'animo, aleggia lo spettro degli anni '80 più memorabili (U2, depeche mode, tears for fears, police...).Lunatica tradisce l'influenza del power pop degli anni '70, chiudendosi con un maleducatissimo e marciante riff.Londra e primavera sono diametralmente opposte: Londra si slega grazie ad un'arrangiamento di archi mainstream pur avendo una struttura non del tutto usuale,Primavera invece è una canzone con una struttura classica ma con melodie molto ariose, ritmi sleali e una strana tendenza al tecnologico (e forse al tecnico?).Quando a Roma pioveva è una bella ballata ma non per questo una traccia meno rock, non mancano infatti anche qui impennate degne di nota.Ascoltando poi tracce come le due Dry gin, 6 come me e Usa e getta (il quartetto californiano) ci si rende conto che non è una coincidenza.Gli alterego sono una band che conosce le regole del pop ma che si pone al di sopra di esse, pur di fare musica in modo schietto e trasparente.Ah, e...Gli alterego siamo noi.
SPONSORED BY:
SUPPORT US! - SUPPORTACI!