Nata a messina, il 2 gennaio del 1989, ho iniziato a giocare con la musica sin da piccola: quando avevo circa 6 anni mio padre comprò un pianoforte e da lì iniziò tutto.
Non ho mai studiato il piano: benchè lo chiedessi, i miei non mi reputavano abbastanza motivata. In effetti non lo ero granchè, ma comunque continuavo a suonare quelle due o tre canzoncine che conoscevo all'infinito.
Quasi per gioco ho preso in mano il basso elettrico di mio fratello Antonio all'età di 12 anni ed è stata una fortuna! Lui suonava la chitarra da un annetto circa e come regalo per i 17 anni ricevette questo basso roytek abbastanza insuonabile, tanto che lo passò a me che non avevo idea di che cosa fosse. Purtroppo però, non avendo stimoli quali maestri, gruppi o amici musicisti non lo prendevo mai finchè all'età di 14 anni mio fratello mi inserì (un po' per scherzo, un po' per forza) in un gruppo che aveva bisogno di un bassista. Nell'unico concerto che abbiamo fatto nell'arco di due anni circa, ci chiamammo Guernica, facevamo rock, per lo più cover, soprattutto degli afterhours, ma a causa di alcune antipatie uscii dal gruppo (pur restando molto amica con il chitarrista Simone Allegra che tutt'oggi suona con me) che si sciolse o comunque trasformò qualche tempo dopo.
Da quel momento iniziai a suonare occasionalmente con varie formazioni messinesi un po' quello che capitava e intorno ai 17 anni ho iniziato a farmi un'infarinatura (sempre da autodidatta anche se con l'aiuto di mio fratello) di jazz e ho iniziato a suonare in quartetto con Peppe Ferraloro (piano), Sandro Pagano (batteria) e Gabriele Albanese (sassofono) esibendoci più volte al Catalani Jazz Cafè di Messina.
Oltre alle varie band più o meno riuscite col basso elettrico, ho iniziato lo studio del contrabbasso a 16 anni dapprima col maestro Pippo Mafali (grande maestro di vita oltre che di musica) poi al conservatorio A. Corelli di Messina (sotto la guida del maestro Giuseppe Santamaria) dove tutt'ora frequento il terzo anno. La frequenza del conservatorio mi ha offerto la possibilità di fare esperienza in orchestra (sia di fiati che sinfonica) e di esibirmi nel teatro cittadino Vittorio Emanuele, il che è stato illuminante, emozionante, semplicemente fantastico e mi ha aperto gli occhi riguardo la musica classica (che prima di ciò credevo una palla, adesso me ne sono innamorata).