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Igor Caputo

About Me


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Successivamente ad un intensa attività di studio nella giocoleria specializzandosi nella disciplina del Contact, Sputafuoco, Mangiafuoco, Contact con palla infuocata ed aver imparato a l'arte del Mangiaspade.
Da diversi anni studia percussioni, didjeridoo, canto armonico, scacciapensieri e arpa celtica insieme ad insegnanti quali: Glen Velez (hand style bodhràn, riqq, daff, tar,kanjira solfeggio ritmico indiano, canto difonico e composizione per percussioni), Lori Cotler (solfeggio ritmico indiano),David Kuckermann (Lap Style, Tar, Riqq, indipendenza), Murat Coskum (Lap Style, Bendir, Tar, Body Percution, Riqq) Paolo Cimmino (tecnica tradizionale e moderna del tamburello italiano e solfeggio ritmico indiano), Alfio Antico (tecnica tradizionale e moderna del tamburello siciliano), Simone Campa (tamburello), Franco Montanaro (tamburello), Alex Debastiani (djembè, body percussion ed approccio all'improvvisazione), Giuseppe Leone (tecnica tradizionale e moderna del tamburello italiano e daff), Nihar Mehta (tabla e solfeggio ritmico indiano), Franco Nuzzo (hand style bodhràn, tombak e solfeggio ritmico indiano), Luca Mantello (didjeridoo), Rónán Ó Snodaigh (bodhràn top end style), Ivan Berto (bodhràn top end&kerry style) Tran Quang Hai (canto difonico e scacciapensieri), Katia Zunino (arpa celtica), Enzo Vacca (arpa celtica), Giorgio Lombardi (canto difonico e coro) e tanti altri...

Ha suonato in diverse jam session e concerti con diversi gruppi, musicisti e orchestre tra cui La Paranza del Geco, i Manacuma, i Mascarimirì, Paolo Cimmino, Paolo Zirilli, Papi Moreno, Nando Citarella, Alex Debastiani, il coro In-Canto Armonico, Katia Zunino, l'Orchestra Scealta-Si, ed a Catania con Glen Velez, Lory Cotler, Paolo Cimmino, Fabio Tricomi e l'ensemble di percussioni dell'Istituto Musicale Pareggiato Bellini di Catania...

E' fondatore del gruppo musicale Rover con cui ha tenuto diversi concerti nel torinese, nel cuneese, a Dublino, Galway, Cork e durante l'European Juggling Convention 2007 in Irlanda...

Ha recentemente fondato col prof. Antonio Ferrara il
Centro Interculturale di Studi Musiali Giovanni Mosca a Busca (CN),
di cui è vicepresidente, ONLUS con finalità di promozione sociale usando come mezzo di interazione multiculturale la musica. La prima iniziativa del CISM è stata una mostra di strumenti musicali etnici "Il mondo in una stanza" che ha avuto il patrocinio del Ministero dei Beni Culturali e dell'Unione Europea.

E' inoltre collezionista di strumenti musicali etnici grazie ai quali è stata possible la mostra "Il mondo in una stanza", per la quale è stato il curatore della selezione degli strumenti, la loro classificazione, la compilazione delle schede tecniche ed ha accompagnato i visitatori (più di 1500 tra cui tutte le classi delle scuole elementari e medie di Busca e paesi limitrofi) spiegando la storia degli strumenti in mostra e facendo dimostrazioni della maggiorparte degli stessi.
Inoltre si è occupato della realizzazione di un DVD riguardante gli strumenti della suddetta Mostra.
Attualmente insegna nella scuola primaria di Busca (CN) e in quella di Verzuolo (CN) in cui porta avanti parallelamente due progetti: il primo di approccio alle culture musicali altre, mentre il secondo di ritmica per bambini
Inoltre è titolare della cattedra di Percussioni Etniche presso il Civico Istituto Musicale "Antonio Vivaldi" della Città di Busca e della cattedra di "Musica giocando ad indirizzo ritmico" presso il medesimo Istituto
Attualmente è iscritto presso il Conservatori di Musica di Vicenza dove segue i corsi di "Percussioni del Mediterraneo" tenuto dal Maestro Andrea Piccioni.

My Interests

Music:

Member Since: 20/12/2007
Influences:

Centro Interculturale di Studi Musicali Giovanni Mosca

CISM

Busca, Cuneo, Italy

Per una musica senza steccati

..La cultura contemporanea è multiculturale

Nell'epoca della globalizzazione e della comunicazione ogni cultura tende ad abbandonare il tradizionale modo di riproduzione autoreferenziale per entrare a confronto con le culture e i linguaggi diversi. Materiale e immateriale, produzione economica e saperi, stabiliscono nuove interrelazioni. L'immateriale (il sapere, la cultura) diventa materiale, struttura fondante di processi di trasformazione. Tutto interagisce e si trasforma. I linguaggi, sia quelli della comunicazione di scambio (i linguaggi dell'informazione) come quelli della comunicazione d'uso (i linguaggi delle arti e delle scienze), rispondono alla nuova realtà della contaminazione ovunque e comunque.
Il 'multiculturalismo' non è quindi un'emergenza sociale da affrontare in termini di ordine pubblico, tolleranza, integrazione, quanto piuttosto in termini di messa in rete di saperi, culture, esperienze. La rete dei popoli e delle culture, che esiste nella realtà come nuovo scenario del mondo nell'epoca della globalizzazione, deve tuttavia coniugarsi con momenti e strumenti di confronto e conoscenza. Solo così una grande opportunità per 'abitare il futuro' potrà essere indagata e vissuta positivamente, evitando il corto circuito delle barriere di un'autodifesa perdente e del rifiuto dell' 'altro' e del diverso.
'Multiculturalismo' è ancora sostanzialmente sinonimo di 'immigrazione' e dell'immigrazione si tende ad avere una visione di superficie, prigioniera di stereotipi. Razzismo xenofofo e tolleranza umanitaria rimuovono entrambi la vera difficoltà, la complessità, della nuova fase multiculturale. Eppure, sia pure confusamente, ma in molti casi consapevolmente, il multiculturalismo comincia ad essere percepito come opportunità di apertura e arricchimento culturale e sociale. E' in quest'ottica che il Centro Interculturale di Studi Musicali intende agire.

Dal multiculturalismo all'intercultura

Nel paesaggio multiculturale attuale, caratterizzato dalla coesistenza di popoli e culture in un mosaico apparentemente informe, casuale e inconsapevole, è necessario progettare e sviluppare strategie finalizzate a obiettivi di consapevole confronto interculturale. 'Intercultura' significa essenzialmente confronto tra condizioni e punti di vista diversi, nel pieno rispetto delle diversità di ognuno. Significa sviluppare strategie d'intervento su tre piani principali:

- confronto di genere tra donne e uomini;
- confronto tra generazioni (anziani, giovani);
- confronto tra culture di popoli diversi.

Questi tre piani del confronto interculturale sono oggi inseparabili e appartengono allo stesso universo di discorso. Non è possibile affrontare il confronto di genere tra donne e uomini senza contestualizzarlo nella concreta realtà del multiculturalismo; né è possibile affrontare il confronto tra culture di popoli diversi eludendo le concrete realtà delle donne e degli uomini nell'ambito di ogni cultura; né è possibile affrontare il difficile rapporto tra generazioni ignorando i modelli culturali e i linguaggi che hanno formato e formano ogni generazione. Intercultura significa soprattutto imparare a decentrare i punti di vista: divenire consapevoli della parzialità del proprio punto di vista, per imparare a liberarsi delle deformazioni e dei preconcetti della propria cultura, per ascoltare e conoscere altri linguaggi, altre culture. E significa imparare a muoversi consapevolmente nella complessità della cultura contemporanea, per sviluppare nuovi saperi.
Il progetto di un Centro Interculturale di Studi Musicali intende porsi come strumento che, partendo dalla musica, persegua l' ambizioso obiettivo di una crescita culturale ampia e profonda.
Un Centro che, organizzando conferenze, mostre, concerti, corsi, concorsi ed altro ancora, offra la possibilità di incontri ed occasioni di confronto e contaminazione interculturale, secondo percorsi di sperimentazione e programmazione capaci anche di produrre modelli e linee d'intervento. La scuola è il terreno ideale e fondamentale di formazione della consapevolezza interculturale; tra i destinatari del progetto, quindi, svolgeranno un ruolo centrale gli studenti e i docenti.

Intercultural Centre of Musical Studies Giovanni Mosca

Music without boundaries

The Intercultural Centre of Musical Studies (CISM) is based in Busca, some 50 miles south of Turin , the Italian city that hosted the Olympic Games in 2006. It is located in the same complex of the Town Musical Institute “Antonio Vivaldi” and it is conceived of as a branch of this cultural institution.

The CISM started its activities in 2008, the European Year of Intercultural Dialogue (EYID) , an initiative of the European Union, and is included in the Italian National Project “ Mosaico: Melting the Colours of Europe ”, a national agenda of activities for 2008 developed by the Italian Ministry of Culture (MIBAC) within the frame of EYID.

Rationale

We are all travellers. We all carry with us our history, past and present, to share it together in many different ways. Because culture is a crossroad. Women, men, children, elders, each of us encompasses a world but we don't know each other. We are all different, and not only for our traditions. But we all respect the diversity of our points of view and the need to have them meet, with sharing and curiosity, with passion and intelligence.

This journey will make us more alike and more unlike, and the great tower of Babel of so many cultures and languages will turn into a common workshop where they can meet. All of us have the right to be different and the right to enjoy equal opportunities, asserting the values of culture and civilization vs. ignorance and barbarism.

Contemporary culture is multicultural

In the age of globalisation and of communication each culture tends to abandon its traditional self-referential way of seeing itself in order to be able to meet others face to face. Material and abstract, the produce of labour and the know-how establish news ways of inter-relating. The immaterial ( knowledge and culture) become material, providing the framework for the process of transformation. Everything interacts and changes in so doing. All languages, both those used in the exchange of information as well as those used in the communication of know-how (the languages of the arts and the sciences) respond to the new reality of contamination everywhere and anyway.

Multiculturalism should not be seen as a social emergency to be faced in terms of law and order, tolerance, integration but rather as the networking of knowledge, culture and experience. The network of peoples and cultures which is a truly new arrival in the globalised world scenario has to link up through the right tools for discovery of each other. Only in this way can this window of opportunity towards the future be experienced positively, avoiding the losers' short-circuit of the barriers for self-defence and of repulsion for those who are ‘different' or alien.

Multiculturalism is still synonymous with ‘immigration' which still tends to attract superficial insight and be prisoner of stereotypes. Xenophobic racism and humane tolerance both escape the real problem, the complexity of this new phase of multiculturalism. Yet, even though in a confused way, but in many cases knowingly, multiculturalism begins to be seen as an opportunity for opening and cultural and social enrichment. It is in this light that the Intercultural Centre for Musical Studies intends to proceed.

From multiculturalism to Interculture

In the multicultural landscape of today, typified by a co-existence of peoples and cultures which only seems to be a formless, random and unknowing mosaic, we need to plan and develop strategies to bring the mosaic together ' essentially means the meeting of conditions and points of view which also respect diversity.

It means developing strategies on three main levels:

- gender level (between men and women)

- generational level (interactions between the elderly and the young)

- meetings between the cultures of different peoples.

These three levels of intercultural interaction are today inseparable and belong to a single reality of interaction. It is not possibile to face the interaction between men and women without basing it in the concrete reality of multiculturalism; Nor is it possibile to achieve this trying to escape the concrete reality of men and women in the real context of their mother culture; nor is it possibile to face up to the difficult relationship between generations by ignoring the cultural models and languages that have formed and still form each generation. Interculture means above all learning to decentralise points of view : to become aware of the partiality of one's own point of view, to free oneself of the deformations and preconceptions of one's own culture, to listen and learn other languages, respect other cultures. It means learning to move intelligently in the complex of contemporary culture and to develop new awareness.

The objective of an Intercultural Centre for Musical Studies is to present itself as an instrument which starts with music and proceeds towards the ambitious objective of profound cultural growth. A centre that, organising conferences, exhibitions, concerts, courses and more still offers the chance for meetings of exchange and intercultural contamination, following pathways of experimentation and planning able to produce models and lines of intervention. The school is the ideal and fundamental training ground of intercultural awareness; among the beneficiaries of the project then, both the students and the teachers will play a central role.

DICONO DI NOI:

PMNet

TargatoCN

TargatoCN

Opuscolo Anno Europeo del Dialogo Interculturale 2008 (a pag. 21)

EVENTI:

"Dalla parola al ritmo"

Conosciamo il nostro compagno di banco...

In seguito al grande successo della mostra "Il mondo in una stanza" ed ai concerti di Katia Zunino e dell'Ensemble Rover, tenuti presso il Civico Istituto Musicale Antonio Vivaldi di Busca dal 6 al 13 aprile, è stato presentato un progetto culturale nelle scuole primarie del Comprensivo di Busca e Verzuolo dietro esplicita richiesta del corpo docente che ha accompagnato le classi alla mostra.

Tanti sono i bambini che siedono ai banchi di scuola che non hanno la nostra medesima cultura e tante sono le meraviglie che possono mostrarci...

Tal progetto si propone l'oneroso obbiettivo di dare una visione d'insieme delle culture che colorano il nostro mondo, con un occhio di riguardo alla tradizione dei compagni di classe che magari vengono da lontano, attraverso la musica: processo unibiotico di tutto il genere umano, processo che esalta la meraviglia delle simili differenze.

Un lavoro di crescita mediante l'ascolto e l'imitazione dove tutti sono musica...

Miti, leggende, ascolto musicale, urla, sospiri, comunicazione non verbale, ritmica di base ed un primo appoccio al potere della mano di generare il canto di una pelle...

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"IL MONDO IN UNA STANZA"

Mostra di strumenti musicali etnici


"Il mondo è come un grande prato.

In questo prato immenso ci sono fiori diversi.

Ogni fiore ha il suo profumo, il suo colore, ha petali lisci o vellutati, il suo sapore e, accarezzato dal vento, canta in maniera diversa.

Ma tutti hanno in comune la meraviglia che generano in noi.

Così è per le diverse Culture.

Tutte hanno la capacità di meravigliare un osservatore e a tutte è comune una caratteristica: la Musica.

Ovunque, in questo prato, si suona.

Per stare insieme, per comunicare, per rilassarsi, per alleggerire il peso della vita si canta, si balla, si suona.

Come tutti i fiori hanno stelo, petali e il dono d'incantare con la loro differente bellezza, così la musica ha le sue peculiari differenze e un unico scopo: Incantare.

Diverse sono le lingue in cui si canta, diversi sono i modi di rappresentare la musica, diversi sono gli strumenti con cui questa si esprime, ma balzano subito ad occhi e orecchie particolarissime similitudini.

Ritmi, tonalità, stili e tecniche esecutive si caratterizzano come i differenti profumi dei fiori, ma, nel contempo tradiscono stupende similitudini, come tanti fratelli sparsi nel mondo.

Nessuno con la musica è solo, perché nessuna musica è sola.

Si può dedicare musica ad un caro scomparso, alla meraviglia d'una nuova nascita, ad una divinità, alla pioggia perché disseti la terra, si raccontano miti all'ombra delle stelle, si cura, si corteggia.

Tutti insieme, questo è il segreto della musica.

In questi giorni, alcuni di questi fratelli potranno incontrarsi, potranno scambiarsi esperienze, potranno realizzare il loro scopo: unirsi e farci scambiare un momento insieme.

Questo è il segreto della musica."

La mostra ha avuto un fortissimo impatto sul territorio. Più di 1500 sono stati i visitatori: tutte le classi delle scuole elementari della zona e delle medie di Busca, al mattino ed al pomeriggio i bambini tornavano accompagnando i genitori.



myspaceeditor.it

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"IMPROVVISAZIONE E DINTORNI"

Incontro con Enrico Rava, Riccardo Del Fra e Aldo Romano

Numerose sono le facce della Musica, numerosi gli approcci alla stessa, numerosi gli interrogativi.

Cos'è l'improvvisazione? Si può insegnare? Si può utilizzare come metodo didattico?

Grazie alla disponibilità di questi grandi artisti e alla benevolenza del Festival Mistà, di cui Enrico Rava è direttore artistico, abbiamo avuto l'opportunità di intavolare una discussione coinvolgente riguardo alla più personale e soggettiva delle tecniche esecutive.

Primo evento, fuori calendario, di quello che sarà un ciclo di incontri sul tema dell'improvvisazione nella musica ha avuto una calorosa risposta di musicisti, appassionati e docenti.


Sounds Like: Mi Piacerebbe!!!
Record Label: Utero

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