L'unico vero, inossidabile, intramontabile mito per me è un signore (oggi, anche se, nella mia immaginazione, siamo rimasti entrambi come eravamo una trentina di anni fa) affascinante e dai modi eleganti, un uomo straordinario che non esiterei a definire una bella persona, che annovero idealmente fra gli Amici ed al quale ho voluto riservare il posto d'onore.
Eppure a volte, anzi spesso ormai, penso che, dopo così tanto tempo, dopo una così lunga attesa, dopo così tanta vita, se lo incontrassi, in realtà non saprei cosa dirgli, mi ritroverei ad arrossire imbarazzata per il senso della distanza tra la sua esistenza e la mia, mentre nel pensiero, nella fantasia non è distanza, non è imbarazzo ma familiarità , confidenza. Mi ritroverei, disarmata dal contrasto tra quello che è nella mia mente e quello che è nella realtà , a disagio negli unici panni possibili, quelli della fan, come la ragazzina di trent'anni fa, adorante ed incantata. Ma quei panni non mi vanno più bene e comunque non li indosserei più, non sono più i miei.
E così continua l'attesa e forse desidero io stessa che continui nel timore di perdere il sogno, la fantasia che mi accompagna da una vita ormai. E' un piccolo sogno, ma è mio, e tra tutti quelli infranti e quelli che inevitabilmente dovrò vedere infrangersi, questo no, questo lo vorrei conservare, non permetterò che mi venga tolto, né posso permettermi di infrangerlo io stessa.
I miei luoghi
Torino dove sono nata e vissuta per quasi 40 anni, Ancona e dintorni dove ho trascorso molte vacanze estive e dove vivono persone alle quali resto affettivamente legata, Milano dove lavoro e vivacchio senza riuscire a decidere di mettere radici, Novara dove ho lasciato il cuore, i miei sogni ed il sorriso.
"Non si va mai via, si va solo da qualche altra parte".
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"Nell'amico c'è qualcosa di noi, un nostro possibile modo di essere, il riflesso di una delle altre identità che potremmo assumere."
(Andrea De Carlo)