Il gruppo si forma nel dicembre 1996 a Novara, con Lorenzo Burresi alla chitarra, Francesco Marchetti alla voce e Fabio Degiorgi al basso, più una drum machine programmata da tutti e tre. Il suono del gruppo unisce le influenze del post-punk e di certa new wave a quelle del vecchio punk italiano degli anni '80, senza dimenticarne certe più elettroniche e sperimentali. Il primo demo-tape, senza titolo e contenente 6 brani, esce nel settembre del 1997 ed ottiene buoni riscontri di critica su riviste e fanzines. Un secondo demo-tape di 4 brani, destinato solo alle etichette discografiche e intitolato "98", appare nella primavera del 1998. Nel giugno del 1999 esce il 7" EP "A.D.", con 3 brani, autoprodotto e anch'esso ben accolto dalla critica. Nell'autunno del 1999 Lorenzo si trasferisce a Londra, mentre Fabio e Francesco, anziché cercare un sostituto, proseguono in due, registrano i brani "Der prinz" e "L'esibizionista" (rimasti sempre inediti) e tengono alcuni concerti con versioni scarnificate e distorte del repertorio. Nel febbraio del 2000 torna Lorenzo, ma dopo un ultimo concerto a Novara, il gruppo si scioglie. Rimangono come testimonianza, oltre ai due demo e al 7", una trentina di concerti e la partecipazione a due compilation.
Attualmente Francesco è voce degli Officina Finistère, Lorenzo chitarrista/polistrumentista del Partito Pop Italiano, Fabio bassista di Crash Box, Vidi Aquam e Surfin' Nerds, nonché unico fautore del progetto sperimentale H2S.
Discografia:
-"s/t", demo-tape (1997, autoprodotto)
-"98", demo-tape (1998, autoprodotto)
-"A.D.", 7" EP (1999, autoprodotto)
Compilation:
-AA.VV. "No Novara", cassetta (1997, Collettivo Majakovskij, con "Polline", "Urgenza" e "La grazia")
-AA.VV. "Il gioco dell'orco v.1", VHS (2000, Sottosopra rec., con una versione demo di "Fiori Blu")
ATTENZIONE!!! D'ora in poi verranno pubblicati solo i commenti inerenti agli Inverno della Beffa, mentre sarà rifiutato qualsiasi tipo di pubblicità .
SCIMIA che breve si spegne
senza che sporche parole,
oltre la linea che offende,
oltre le labbra di sole,
oltre i recinti di muschio invecchiato
e i volti scanditi dall’ombra,
oltre i miracoli del capitano
compagno di torre e di ronda.
Cade nel buio infittito,
fruscio di grevi rumori,
LAMPO ormai inselvatichito,
duro di braccia, di scorze e di odori.
duro, ma solo nel fiero sguardare,
senza né più compassione,
rosso nel cuore e nel sangue, sul petto
gli occhi, il coraggio, l’ardore