About Me
STEFANO RISSO VOCIFERO
E’ iniziato con Elisabeth Frazer, un giorno alla radio. Cantava ospite in un brano altrui e quel timbro di voce mi è arrivato inconfondibile, emozionante. Mi sono accorto così di quante voci femminili apparissero come punti fermi nella mia vita e, naturalmente, sulla mia parete di CD. Nessuna appartiene specificatamente al mondo del jazz: quel che mi aveva attratto é l’emozione espressa attraverso il timbro vocale. Come cucendo le stoffe di un variopinto patchwork mi sono trovato a percorrere una sorta di giro del mondo, unendo la sensibilità e l’espressività timbrica di queste cantanti che, seppur diversissime, sembra raccontino un’unica, sensazionale storia. Bjork, Mari Boine, Sisdel Endresen, Joni Mitchel, Mercedes Sosa…
Riascoltando il materiale più attentamente ho pensato che c’era la possibilità di lavorarci in quartetto sia lasciando i brani così com’erano, che, in altri casi, riarrangiandoli.
Un’ulteriore lavoro che ho sentito di fare è stato comporre PER queste cantanti; brani cioè che ho immaginato cantati da loro o da cantanti che come loro possiedono una grande emotività .
Il progetto (Vocifero) si divide in tre parti, ognuna delle quali conterrà il materiale per un disco. La prima e la seconda parte sono complementari in quanto propongono i brani delle cantanti suonati dal quartetto e le composizioni mie dedicate a loro. La terza parte prevede che le linee melodiche delle mie composizioni vengano eseguite da alcune delle voci emotive con cui negli anni ho collaborato ( Lalli, Meg, Carmel…). Ad accompagnarle non sarà più il quartetto ma un ensemble musicale più grande con cui riuscire ad ottenere delle sonorità vicine alla musica contemporanea in maniera da unire due mondi, a mio parere, solo all’apparenza lontani.
Vocifero come voci numerose che comunicano in contemporanea; così gli strumenti si rapportano in una dimensione più corale, in maniera tale da evitare il solito equilibrio cantante- accompagnato, favorendo invece un’idea di canto comune, che permetta alla linea vocale di diventare dialogo continuo tra i quattro strumenti.La scelta dei tre musicisti del gruppo per le prime due parti del progetto, che ho appena registrato, è in parte dovuta alla stima e al lavoro che ormai da anni mi lega a loro, ma soprattutto è dipesa dalle qualità timbriche “emozionali†di ciascuno che rientrano perfettamente in Vocifero.
L’emotività e la lirica che ho conosciuto suonando con Stefano Battaglia e Marco Zanoli nello “Stefano Battaglia Theatrium Trio†si avvicinano talmente come espressività al mondo di queste cantanti che la mia scelta era praticamente già fatta e non poteva che essere completata da un solista; Andrea Ayassot, che con il suo timbro fluido e malleabile trasforma il suono del suo strumento in voce umana.