Curriculum Vitae di Fabio Di Viesto, nato a Brindisi il 09/07/1975, residente a San Vito dei Normanni (BR), tel. 0831/982234 - 338/9883867, chitarrista e compositore autodidatta.
Ha cominciato a suonare la chitarra all'età di 9 anni.
Dal 1996 è nata la sua passione per il jazz, studiando gli "standard" e l'armonia moderna su vari trattati.
A tale periodo risalgono le sue prime esperienze di chitarrista in varie formazioni jazzistiche locali con cui si esibirà in numerosi locali e piazze, e le prime composizioni per chitarra.
Dal 2001 è chitarrista dei Taricata, noto gruppo di musica popolare, con cui nel 2002 ha inciso il CD intitolato "Pizzica Nova", distribuito in Puglia e Basilicata insieme a un inserto del giornale "L'Unità ". In questo CD è inciso un brano di sua composizione, per sola chitarra, dal titolo "Ciclo Coreutico", scelto poi fra le colonne sonore nel film documentario sul tarantismo dal titolo "Amà vete", di Anna Maria Gallone e ne "La strada dell'oro" di Romeo Conte.
Nella primavera del 2004 è entrato a far parte del noto "Gruppo Folk 2000", suonando per due anni musica leggera e folk in numerosissime piazze del salento e incidendo un CD.
Nello stesso anno ha partecipato con i Taricata all'incisione di una raccolta su CD intitolata "Musicetnia", contenente brani eseguiti dai più importanti gruppi di musica etnica locale, pubblicato da "Redland" Edizioni Musicali-Discografiche, di Putignano (BA).
Nel 2007 è autore delle musiche di un mediometraggio dal titolo "L'ulivo racconta", "Un viaggio lungo un giorno nelle terre dell'alto salento". Regia di Dario Di Viesto, sound design di Pierpaolo Francavilla, fotografie di Giuseppe Moccia, musiche di Fabio Di Viesto e voce narrante di Pino Capone.
Nel 2009 compone le musiche per il cortometraggio "Zibaldone" di Luca Nestola, prodotto dalla "Oz film". Il corto si aggiudica nello stesso anno il primo premio nella sezione "Laboratorio Cinema Giovani" del "Salento finibus terrae" e il premio speciale della giuria (presieduta da Maurizio Nichetti) all'XI Videolab Film Festival.
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Risale alla mia infanzia il primo incontro con la mia compagna di vita. Quest'anima nel corso degli anni ha influito in maniera decisamente positiva sul mio stato interiore. Essa è stata mia maestra di vita, insegnandomi che ogni individuo viene al mondo per esprimere qualcosa di grande e ineguagliabile, qualcosa di cui spesso si ignora l’essenza; che l’universo interiore di ognuno di noi viene quasi sempre soppresso dalle circostanze della vita e dal freddo pragmatismo che il sistema impone; che è tanto difficile seguire il proprio percorso quanto facile intraprendere strade non proprie. Con la sua sapienza, le sue attenzioni, la sua dolcezza… mi ha fatto innamorare. Io l’ho sempre corteggiata e lei ha saputo sempre ricambiare le mie avances. È vero, a volte l’ho accantonata ma lei… da amante perfetta non ha mai frainteso le mie assenze. Anzi… ha sempre saputo aspettare il mio puntuale ritorno, ha sempre continuato a incoraggiare il mio vero percorso ricordandomi spesso, attraverso la voce delle sue sei corde: “sono io la tua anima gemellaâ€.
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