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About Me

"il Terri Schiavo Italiano"
(così dissero famosi medici, in una popolare Trasmissione Televisiva come "Porta a Porta")

Who am: "the Italian Terri Schiavo"
(so they said famous physicians, in a popular Telecast as "Hands to Door")

Sono Salvatore Crisafulli, oggi 42 anni siciliano che ha vissuto per quasi due anni in Stato Vegetativo Permanente (per la scienza medica) e che sono riuscito, (grazie all'aiuto dei miei familiari) ad uscire dal tunnel dello Stato Vegetativo Permanente e successivamente raccontando che io, in quel periodo capivo e sentivo tutto. Riesco a comunicare soltanto grazie a un computer, selezionando con gli occhi le lettere sullo schermo

I am Salvatore Crisafulli, today 42 years in Catania that I have lived for almost two years in been Vegetative Permanent (for the medical science) and that I/you/they have succeeded, (thanks to the help of my relatives) to go out of the tunnel of the Permanent Vegetative State and subsequently telling that me, in that period I understood and I felt everything. I succeed in communicating only thanks to a computer, selecting with the eyes the letters on the screen.

È nato così, con la mia diretta testimonianza, il libro "Con gli occhi sbarrati" che ricostruisce passo per passo l'intera vicenda di quello che poi sono stato soprannominato il «Terri Schiavo Italiano».

I were born so, with my direct testimony, the book "With the blocked eyes" that it reconstructs footstep for footstep the whole story of that that I/you/they then have been nicknamed the «Italian Terri Schiavo».

La mia storia, è una storia fatta di speranza e di coraggio, di tenacia e di forza di volontà. Dopo anni sono riuscito a convincere medici di essere tornato alla vita.

My history, is a history done of hope and of courage of tenacity and of will power. After years I have succeeded in convincing physicians to have returned to the life.


La mattina dell'11 Settembre del 2003, a Catania, sto accompagnando a scuola, in vespa, uno dei miei 4 figli, Antonio di 13 anni. Poi il mio tremendo impatto contro il furgone di un gelataio: entrambi in ospedale ed in coma.

The morning of 11 September of 2003, to Catania, I am accompanying to school, in wasp, one of my 4 children, 13 year-old Anthony. Then my awful impact against the van of a gelataio: both in the hospital and in coma.


Mio figlio si risveglia dopo pochi giorni, io dopo 7 mesi ma mi ritrovo imprigionato nel mio stesso corpo.

My child wakes up again him after few days, me after 7 months but I find me imprisoned in my same body.

Non ricordo nulla dell'incidente, ma capisco di essere a casa di mio fratello Pietro in Toscana, ritrovandomi incapace di muovermi e parlare.

I don't remember anything of the accident, but I understand to be at home of my brother Pietro in Tuscany, finding again me incapable to move me and to speak.

Vedevo i miei familiari muoversi intorno al mio letto, volevo richiamare la loro attenzione gridando, ma dalla mia bocca non usciva alcun suono.

I saw my relatives stir around my bed, I wanted to recall their attention shouting, but from my mouth it didn't go out some sound.

Nella casa di mio fratello Pietro in provincia di Pistoia vivevamo in undici con l'unico sostegno economico della pensione di mia madre.

In the house of my brother Pietro in the province of Pistoia we lived in eleven with the only economic support of the pension of my mother.

Svariati ospedali rifiutano il mio ricovero, i medici parlavano di stato vegetativo permanente ed irreversibile. Sentivo i medici dire che la mia morte era solo questione di tempo, ed iniziavo ad aprire e chiudere gli occhi per attirare l'attenzione di chi mi stava attorno.

Varied hospitals they refuse my refuge, the physicians spoke of is vegetative permanent and irreversible. I felt the physicians say that my death was only matter of time, and I began to open and to close the eyes to attract the attention of whom was around me.


Pian piano incominciava la fase del mio risveglio, che viaggiava su due piani paralleli, quello fisicamente personale, di cui pian piano prendevo coscienza di ciò che mi era accaduto, assaporando lentamente il mio ritorno alla vita, e quello estremo, in cui cerco di convincere a chi mi sta intorno di essere veramente ancora vivo e vegeto, ma mi trovavo impossibilitato prigioniero nel mio corpo che non mi rispondeva.

Plain Pian began the phase of my awakening, that traveled on two plain parallels, that physically personal, of which plain pian I took conscience of what you/he/she was happened me, slowly tasting my return to the life and that extreme, in which I try to convince to whom is around me to be really still alive and flourishing, but I was me unable prisoner in my body that didn't answer me.

Capivo cosa mi succedeva intorno, ma non potevo parlare, non riuscivo a muovere gambe, braccia qualsiasi cosa volevo fare, "sono imprigionato nel mio stesso corpo". Provo con tutta la mia disperazione, con il pianto, con gli occhi, ma niente, i medici troncavano ogni speranza, per loro ero un "vegetale" e che i miei movimenti oculari erano solo casuali, insomma non ero cosciente.

I understood what happened around me, but I could not speak, I didn't succeed in moving legs, braccia anything wanted to do, "I/you/they are imprisoned in my same body." I try with all of my desperation, with the weeping, with the eyes but nothing, the physicians truncated every hope, for them I was a "vegetable" and that my ocular movements were alone casual, in short I was not conscious.


Ma non era così. E' stata mia madre ad accorgersene per prima. Un giorno entrano nella stanza mia mamma, i miei fratelli, mia cognata e un cugino, chiedendomi di aprire e chiudere gli occhi per rispondere alle loro domande.

But it was not this way. And' is my mother to realize for of it before. One day they enter the room my mother, my brothers, my sister-in-law and a cousin, asking to open me and to close the eyes to answer to their questions.

L'esperimento riesce, infatti si accorsero che li capivo e sentivo, ma potevo comunicare solo attraverso il movimento delle palpebre. Da questo momento, tutta la mia famiglia, con in testa mio fratello Pietro si batteranno per oltre un anno con le istituzioni sanitarie per riuscire a farmi ricoverare, tentando in ogni modo di dimostrare che ero cosciente. In quel periodo, mio fratello Pietro attrezza una stanza di casa sua come un ospedale e si improvvisa infermiere, continuando a lottare.

The experiment succeeds, in fact they realized that I understood them and I felt, but I could communicate only through the movement of the eyelids. From this moment, all of my family, with in head my brother Pietro they will fight for over one year with the sanitary institutions to succeed in making to hospitalize me, trying in every way of showing that I was conscious. In that period, my brother Pietro equips a room of his/her house as a hospital and is improvised nurse keeping on fighting.

Con un camper mi portò in giro per l'Italia e per l'Europa, cercando la conferma di un esperto. Arrivammo fino ad Innsbruck, in Austria, da un luminare: ed io ricordo tutto, il famoso medico incominciò a battermi con un martellino sulle mie ginocchia, e mi punse con un ago sotto il naso, ma anche questo professore afferma che non ero in grado di capire niente. E' una mazzata tremenda.

With a camper it brought around me for Italy and for Europe, looking for the confirmation of an expert. We arrived thin to Innsbruck, in Austria, from a luminary: and I remember everything, the famous physician began to beat me with a hammers on my knees, and you/he/she stung me with a needle under the nose, but also this teacher affirms that I was not able to understand nothing. And' an awful mazzata.

Nel mio lentissimo riacquisto alla vita, è stato fondamentale il ruolo della mia famiglia che non hanno mai perso la speranza attendendo con fiducia verso dio il mio risveglio. Un'immensa lode va a mio fratello Pietro che durante il dibattito di Terri Schiavo, lanciò un drammatico appello alle istituzioni, con il mio consenso. “Se nessuno ci aiutava staccava la spina” così disse mio fratello.

In my slow repurchase to the life, the role of my family has been fundamental that have not lost never the hope attending with trust toward god my awakening. An immense praise goes to my brother Pietro that during the debate of Terri Schiavo, it launched a dramatic appeal to the institutions, with my consent. “If nobody helped us it disconnected the plug” so it said my brother.

Finalmente qualcuno ascoltò la mia famiglia: intervenne in prima persona il Ministro della Salute e, dopo pochi giorni, vengo ricoverato al "San Donato" di Arezzo. Qui, finalmente, due mesi dopo il ricovero, vengo riconosciuto cosciente. Le cure portano notevoli miglioramenti.

Someone finally listened to my family: it intervened in first person the Minister of the Health and, after few days, the I am hospitalized to "St. Donato" of Arezzo. The refuge, is recognized here, finally, two months later conscious. The cares bring notable improvements.

A questo punto, chiedo un ulteriore sforzo a me stesso. Tramite un computer, selezionando con gli occhi le lettere sullo schermo, affermo che: "Voglio raccontare al mondo la mia esperienza. Voglio che tutti sappiano che cosa vuol dire vivere paralizzati su un letto, senza potersi muovere né parlare, con i medici che dicono che non capisci niente. Voglio farlo per aiutare me stesso, le persone come me e i loro familiari".

To this point, I ask a further effort myself. Through a computer, selecting with the eyes the letters on the screen, I affirm that: "I want to tell my experience to the world. I want that all know what he/she means to live paralysed on a bed, without being able him to move neither to speak, with the physicians that say that you don't understand anything. I want to make to help him myself, the people as me and their relatives."

Per comporre le parole, devo attendere ogni volta che tutte le lettere dell'alfabeto mi scorrano davanti agli occhi per poter selezionare quella voluta. Per dare la risposta ad una singola domanda, a volte ci vuole un'intera giornata, soprattutto nei primi tempi, quando ricordi e lacrime di commozione si mischiano insieme.

To compose the words, has to attend every time that all the letters of the alphabet flow me in front of the eyes to be able to select that volute. To give the answer to a single question, at times it takes a whole day, especially in the first times, when memoirs and tears of emotion mix together him.

E' stato faticosissimo con l'aiuto di una giornalista e di mio fratello nasce così il mio libro "Con gli occhi sbarrati" edito da L'Airone.

It' is fatiguing with the help of a journalist and my brother it is born so my book "With the blocked eyes" I edit from l’Airone.


Oggi le mie condizioni attuali sono: non riesco ancora a parlare, ce la sto mettendo tutta, la mattina appena mi sveglio, emetto delle sillabe come per esempio ma-ma pa-ma pe se. Comunico grazie ad un computer e proprio grazie alla nuova tecnologia posso farmi ascoltare, comunicare con il mondo esterno.

Today my actual conditions are: I don't succeed in speaking yet, I am putting her/it all, the morning as soon as I wake up myself, I for example send forth some syllables as but-but pa-but pe if. I communicate thanks to a computer and really thanks to the new technology I can make to listen communicate with the external world.

Voglio che quello che è successo a me, non accadesse più. Tanti mi hanno scritto, parlando di loro familiari nelle stesse condizioni che non vengono nemmeno assistiti.

I want what has happened to me, not to happen anymore. So many have written me speaking of their relatives to the same conditions that don't even come assisted.

L'idea è di creare una fondazione a cui si potranno rivolgere per chiedere aiuto ed avere una vita migliore.

Idea is to create a foundation to which you/they can be turned for asking help and possession a best life.


Oggi sono completamente contrario all'eutanasia.

Today I am completely contrary to the euthanasia.

E' lo faccio cosi: Dal mio letto di quasi resuscitato alla vita cerco anch’io di dare un piccolo contributo al dibattito sull’eutanasia.
Il mio è il pensiero semplice di chi ha sperimentato indicibili sofferenze fisiche e psicologiche, di chi è arrivato a sfiorare il baratro oltre la vita ma era ancora vivo, di chi è stato lungamente giudicato dalla scienza di mezza Europa un vegetale senza possibile ritorno tra gli uomini e invece sentiva irresistibile il desiderio di comunicare a tutti la propria voglia di vivere.
Durante quegli interminabili due anni di prigionia nel mio corpo intubato e senza nervi, ero io il muto o eravate voi, uomini troppo sapienti e sani, i sordi?
Ringrazio i miei cari che, soli contro tutti, non si sono mai stancati di tenere accesa la fiammella della comunicazione con questo mio corpo martoriato e con questo mio cuore affranto, ma soprattutto con questa mia anima rimasta leggera, intatta e vitale come me la diede Iddio.
Ringrazio chi, anche durante la mia “vita vegetale”, mi parlava come uomo, mi confortava come amico, mi amava come figlio, come fratello, come padre.
Ma cos’è l’eutanasia, questa morte brutta, terribile, cattiva e innaturale mascherata di bontà e imbellettata col cerone di una falsa bellezza?
Dove sarebbe finita l’umana solidarietà se coloro che mi stavano attorno durante la mia sofferenza avessero tenuto d’occhio solo la spina da sfilare del respiratore meccanico, pronti a cedermi come trofeo di morte, col pretesto che alla mia vita non restava più dignità?
E invece tu, caro Pietro, sfidavi la scienza e la statistica dei grandi numeri e ti svenavi nel girovagare con me in camper per ospedali e ambulatori lontani. E urlavi in TV minacce e improperi contro la generale indifferenza per il mio stato d’abbandono. E mi sussurravi con dolcezza di mamma la ninna-nanna di “Caro fratello mio”, per me composta, suonata, cantata e implorata come straziante inno d’amore, ma non d’addio.
Vi ricordate di quel piccolo neonato anencefalico di Torino, fatto nascere per dare inutilmente e anzitempo gli organi e poi morire? Vi ricordate che dalla sua fredda culla d’ospedale un giorno strinse il dito della sua mamma, mentre i medici quasi sprezzanti spacciavano quel gesto affettuoso per un riflesso meccanico, da avvizzita foglia d’insalata?
Ebbene, Mamma, quando mi coprivi di baci e di preghiere, anch’io avrei voluto stringerti quella mano rugosa e tremante, ma non ce la facevo a muovermi né a parlare, mi limitavo a regalarti lacrime anziché suoni. Erano lacrime disprezzate da celebri rianimatori e neurologi, grandi “esperti” di qualità della vita, ma era l’unico modo possibile di balbettare come un neonato il mio più autentico inno all’esistenza avuta in dono da te e da Lui.
Sì, la vita, quel dono originale, irripetibile e divino che non basta la legge o un camice bianco a togliercela, addirittura, chissà come, a fin di bene, con empietà travestita di finta dolcezza.
Credetemi, la vita è degna d’essere vissuta sempre, anche da paralizzato, anche da intubato, anche da febbricitante e piagato.
Intorno a me, sul mio personale monte Calvario, è sempre riunita la mia piccola chiesa domestica.
Mamma Angela, Marcello, Pietro, Santa, Francesca, Rita, Mariarita, Angela, Antonio, Rosalba, Jonathan, Agatino, Domenico, Marcellino, si trasfigurano ai miei occhi sbarrati nella Madonna, nella Maddalena, nella Veronica, in san Giovanni, nel Cireneo. Mi bastano loro per sentirmi sicuro che nessun centurione pagano oserà mai darmi la cicuta e la morte.


Salvatore Crisafulli vuole che tu guardi una foto su MySpace nell'album Articolo sul Settim
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Risvegliarsi dallo stato vegetativo dopo due anni
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Servizio andato in onda domenica 8 Febbraio 2009, su Raitre nel programma "Telecamere"

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