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I'd like to meet:

  Mi piacerebbe conoscere l'uomo più ricco..e quello più povero..il più saggio..e il più stolto..Vorrei guardare negli occhi l'uomo più crudele..ma anche il più buono..il più innocente e perdermi nell'urlo silenzioso di chi ha visto la vera sofferenza..per poi ridere osservando la superficialità di chi da importanza alle cose futili..Vorrei sentire il rumore delle onde che giungono a riva..imparare da loro che bisogna sempre "andare..e venire..e tentare di "avere pazienza" nel lottare davvero per ciò che vogliamo..mi piacerebbe sentire il profumo dell'erba nel monte più alto..conoscere la sensazione che si prova a guardare il panorama dalla cima..ma anche quella che si è vissuta durante la salita, spiegandomi il perchè di tutte le fatiche provate... Vorrei riuscire a vedere il posto più bello del mondo ma anche capire che la vera bellezza a volte sta in quella gocciolina di rugiada..sul quel filo d'erba fuori dalla porta di casa mia...          

  "..Non si può mai sapere che cosa si deve volere perché si vive una vita soltanto e non si può né confrontarla con le proprie vite precedenti, né correggerla nelle vite future... Non esiste alcun modo di stabilire quale decisione sia la migliore, perché non esiste alcun termine di paragone. L' uomo vive ogni cosa subito, per la prima volta, senza preparazioni. Come un attore che entra in scena senza avere mai provato. Ma che valore può avere la vita se la prima prova è già la vita stessa? ..Questo forse dipende solo da noi..   Per questo la vita somiglia sempre ad uno schizzo. Ma nemmeno "schizzo" è la parola giusta, perché uno schizzo è sempre un abbozzo di qualcosa, la preparazione di un quadro , quando invece anch'egli diventa la vita stessa..   [...]   ..Ed è sempre in questa vita che tutti abbiamo bisogno di qualcuno che ci guardi. A seconda del tipo di sguardo sotto il quale vogliamo vivere, potremmo essere suddivisi in quattro categorie. La prima categoria desidera lo sguardo di un numero infinito di occhi anonimi [...]  La seconda categoria è composta da quelli che per vivere hanno bisogno dello sguardo di molti occhi a loro conosciuti [...]  C'è poi la terza categoria, la categoria di quelli che hanno bisogno di essere davanti agli occhi di un'unica persona [...]  E c'è infine una quarta categoria, la più rara, quella di coloro che vivono facendosi bastare lo sguardo immaginario di persone assenti fisicamente, ma presenti dentro di loro.. e forse solo questi ultimi sanno cosa vuol dire davvero vivere..."     (Milan Kundera - L'insostenibile leggerezza dell'essere)