Credo nell'importanza della pace . Io sono un pacifista convinto, fino a non accettare ancora l'idea che gli uomini debbano conservarsi un esercito per mantenere il governo che hanno scelto. Non crederò mai che l'uomo potrà dirsi civilizzato affinché farà uso di armi e della forza per tenere a freno il desiderio della gente, perché se non ci riesce un'ideologia e la filosofia, non ci riuscirà mai nemmeno un esercito.
Credo che quella della pelle sia l'ultima risorsa del ragionamento di un cretino.
Credo negli "eroi" , credo che non siano morti per nulla: dal loro esempio noi dovremmo imparare a lottare per non essere traditi.
Credo nel domani perchè sebbene la parola "domani" mi sembri un'offesa per il prossimo e una minaccia per me, non posso fare a meno di guardarmi intorno ed accorgermi che domani è un giorno colmo di opportunità . Perchè fra 200-300 anni, la vita sarà meravigliosamente bella. E per questa nuova vita noi viviamo, soffriamo e lottiamo.
Credo nella speranza , bisogna avere delle speranze, non soltanto delle illusioni. Guai a non avere delle speranze. Ma le speranze sono dentro di noi, ce le caviamo giorno per giorno, le rifiniamo come un imballaggio, col "fragile" e tutto. Poniamo che uno abbia sete: secondo l'illusione vede acqua da tutte le parti e lecca un muro perchè gli sembra una cascata. Secondo la speranza invece egli ragiona e cerca di indirizzarsi verso un luogo dove sa che esiste una fontana. Può cadere stecchito dalla sete lungo la strada, ma era diretto vertso la fontana.
Ma credo anche che non ci può e non ci deve essere "speranza" (nella bontà , nella giustizia, "nel sol dell'avvenire") senza un agire "qui e ora" . "Qui e ora" perchè, comunque, le cose saranno come l'uomo avrà deciso che siano...non c'è bisogno di sperare per agire...non c'è realtà che nell'azione.
Credo nella ribellione perchè battersi è molto più bello che vincere, perchè le leggi dei potenti offrono solo un vantaggio: ad esse puoi reagire lottando, morendo. Ma bisogna iniziare a resistere nella propria casa, nel proprio quartiere, aiutare e essere aiutati a migliorare fra la nostra gente. Ho da battermi contro le comodità dei punti esclamativi, ho da indurre la gente a porsi più perchè. Anche perchè nel giorno in cui Eva colse la mela non nacque il peccato ma naque una splendida virtù chiamata disubbidienza.
Credo nell'importanza dei "perchè" : solo chi si strazia di domande per trovare risposte va avanti. Per ciò mi ritengo "agnostico" : solo chi non cede alla comodità di credere in Dio per aggrapparsi ad una zattera e riposare può rincominciare di nuovo. Cerco il gusto di liberarsi, finalmente, da ogni schiavitù di certezze, dogmi, idee a priori, non solo nella testa, anche nella propria vita. Credo nel riconoscimento della complessità , la volontà di ricerca, sempre e comonque.
Credo nell'importanza di conscersi , di conoscere bene il proprio guscio prima di entrare nel guscio degl'altri. Perchè è solo rispettando se stessi che si può esigere il rispetto degli altri, è solo credendo in se stessi che si può essere creduti dagli altri.
Credo nell' amicizia , la concepisco sul serio. E' come quando si cammina e uno incespica e sta per cadere, chi è più vicino istintivamente lo aiuta a rimettersi in equilibrio.Odio gli indifferenti perché mi dà noia il loro piagnisteo di eterni innocenti. Domando conto ad ognuno di essi come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà , di non dover spartire con loro le mie lacrime...Vivo. Sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.