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Gennaro Severino

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Nasco a Napoli nel 1975 sotto il segno della Vergine. Alla tenera età di tre anni ricevo in regalo un “organetto” Bontempi, lo ricordo ancora, arancione e bianco. Responsabile di quel regalo è il nonno paterno, stesso nome e cognome, e grande passione per la musica. Comincio a strimpellare su quei tasti plasticasi, fino a quando il mio papà non si accorge che ero capace di ripetere qualsiasi melodia sentissi alla radio, in tv, su quei tasti bianchi e neri…e lì sono cominciati i miei guai! Devo dire che anche mio padre “sentiva” le note, non ha mai avuto la possibilità di studiare la musica ma per me ha imparato le prime nozioni di teoria e notazione, è stato lui che a quarant’anni suonati mi ha insegnato a leggere le note sul rigo musicale, avevo quattro anni e non sapevo leggere le lettere dell’alfabeto, ma le note musicali sì! Ho cominciato a studiare musica a quattro anni con l’aiuto di mio padre al quale devo tanto; qualche anno dopo sono finito nelle mani del classico amico di famiglia che suonava l’organo e studiava pianoforte in Conservatorio, si chiamava Zevola Gino, ricordo a mala pena il nome solo perché era segnato nell’agendina sotto il telefono nella camera dei miei genitori… Con lui ho migliorato la mia lettura musicale e cominciato a sviluppare una primordiale forma di tecnica pianistica. Non avevo ancora il pianoforte, studiavo prima sulla mia vecchia Bontempi, successivamente su un organetto un po’ più moderno della Gem, glorioso marchio italiano di organi e tastiere. In quel periodo ho scoperto di avere avuto in regalo dalla Natura un dono preziosissimo, quello che tutti chiamano orecchio assoluto…quando Gino mi parlò di questa cosa inizialmente rimasi quasi spaventato, per me era normale sentire delle note e dire quali fossero, non l’avevo imparato, lo sapevo e basta…non credevo fosse un gran dono, anzi inizialmente credevo che fosse così per tutti gli esseri umani! Da quel momento in poi la musica è entrata a far parte della mia vita nel bene e nel male… Comincia un periodo intenso di studio, a 14 anni conseguo da privatista la licenza di Teoria e Solfeggio con il massimo dei voti, per la serie chi ben comincia è a metà dell’opera! Qualche anno dopo, nel 1990, sempre da privatista conseguo il compimento inferiore di Pianoforte. Da quel momento in poi avrò come un fermata negli studi classici, quasi come se si facesse avanti dentro di me l’altra mia anima, quella “con la spina”, quella elettrica! Da bambino giravo con un mangiadischi, un reperto archelogico che “mangiava” 45 giri! Quando poi mi fu regalato lo stereo a cassette per me fu una rivoluzione, l’orgasmo fu poi la doppia piastra di registrazione a cassette con il mitico high speed dubbing! Facevo cassette compilation con improbabili mixaggi tra canzoni di generi diversi, divoravo la radio, ero sempre lì ad ascoltare e a registrare qualsiasi cosa che poi puntualmente ripetevo sulla tastiera del mio pianoforte…a proposito il mio piano Kawai è entrato a casa nel 1984, un’emozione indimenticabile, acquistato con grande fatica dai miei genitori, tuttora è nella mia stanza ed è una delle cose più preziose che ho insieme alla mia famiglia. Comincio a sentire l’esigenza di suonare con altre persone, con altri strumenti…a 15 anni scopro la chitarra elettrica grazie a mio cugino che la suonicchiava da qualche mese, cominciamo a strimpellare insieme, pianoforte e chitarra…fin quando entro per caso in un negozio di strumenti musicali e metto le mani su un Korg M1…era il 1991, da poco il digitale stava invadendo il mercato dei sintetizzatori, il DX7 e il D50 erano sui palchi di tutto il mondo e i miei occhi ingenui cominciavano a guardare il palco del Festivalbar sul quale in quegli anni troneggiavano Korg M1, Roland D50 e l’inossidabile Yamaha DX7….colpo di fulmine! La mia già forte passione per l’elettronica si concretizza con l’acquisto del mio primo synth, il Korg M1…avevo addirittura un sequencer tra le mie mani, la mia fantasia musicale comincia a sbizzarrirsi…e la vecchia e cara musica classica per un attimo è accantonata. Negli anni successivi arriva poi il mio primo computer, comincio per fortuna già bene, con un LC III della Apple, anzi all’epoca si chiamava solo Macintosh., con un Cubase Light 2,0 Grazie a quel piccolo sequencer midi comincio a sperimentare le mie prime composizioni multitraccia. Oggi ho uno studio di registrazione casalingo ma professionale.Il resto della storia è meno romantica ed è fatta da tantissime esperienze musicali, le più svariate: terminati gli studi classici, mi dedico anima e corpo alla tecnologia: diploma di Tecnico del suono presso A.P.M. di Saluzzo (CN), periodo di stage seguito da collaborazioni professionali con BLISSCO di Torino; altre esperienze in etichette discografiche indie come produttore e tecnico del suono. Collaborazioni con American Express, Ford, Endemol, Mirabilandia per la realizzazione di sonorizzaioni per la tv e il multimedia. Collaborazione con Andj Hughes degli Orb, un dj produttore inglese che nel 1999 mi spalanca un nuovo mondo, la composizione per loop e la manipolazione sonora portata all’estremo.Ho sempre accompagnato l’attività live con quella in studio e delle produzioni. Dal 2004, anno in cui ho fondato i 2G ho realizzato tantissimi dischi per Vintage, Shake Records ed Ego Music in Italia, Banshee, Music Worx, Bonzai Music e Airplane Recods per l’estero. Tuttora collaboro con queste label per le mie produzioni experimental, minimal e techno. Sono una parte della mia anima musicale, l’anima fredda dell’elettronica minimale, la sento mia come una normale evoluzione di quello che di elettronico ascoltavo da bambino, Depeche Mode, New Order e soprattutto Kraftwerk. L’altra parte è quella acustica, quella pianistica, incentrata su una solida base classica e delle influenze jazz. Ho sempre avuto un rapporto particolare con il jazz, mai studiato, o meglio mai studiato “seriamente” come ho fatto per la musica classica, quindi non mi definirei mai un jazzista, ma sono cresciuto ascoltando Keith Jarrett e soprattutto Bill Evans del quale amo soprattutto il suono. Attualmente sono dimostratore dei prodotti del catalogo Yamaha, sono spesso in giro per l'Italia come endorser della multinazionale giapponese, lavoro che mi prende ormai quasi a tempo pieno. Porto cmq avanti un bel pò di progetti musicali: Autoblues (glorioso gruppo blues napoletano dall'esperienza ultradecennale), i Pop-Tions gruppo col quale mi diverto a suonare pezzi anni 80 che sono tanta parte delle mie influenze musicali, Malatesta un gruppo funk-rock, i Funkoola un quartetto funk acid jazz...e tante altre collaborazioni musicali. Un cenno alla mia città, Napoli. Non amo Napoli e soprattutto la maggior parte dei napoletani, non mi piace il loro modo di fare, di pensare, mi sento vicino a napoletani come Roberto Saviano, lontanissimo da personaggi come Mario Merola o Gigi D’Alessio. Non li giudico ma non li stimo né artisticamente né umanamente. Non sento di aver ricevuto molto da questa città in termini di opportunità e di occasioni professionali, purtroppo anche qui vige la legge del “se conosci qualcuno…altrimenti stai a casa”…la meritocrazia non abita in Italia né tantomeno da queste parti! Mi auguro in bocca al lupo…ne ho bisogno!

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Member Since: 12/10/2007
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Record Label: Vintage (Italy) Shake Records (Italy)
Type of Label: Indie

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