Daniele Carlotti

Una famiglia normale ed un ragazzino che disegna, canta e imita i personaggi del paese, una passione per l' arte in ogni sua forma, la musica di un vecchio mangianastri “finito” con Paul Simon e Francesco De Gregori, Bruce Springsteen e Ivan Graziani, questi sono gli ingredienti. Poi la città, le esperienze non sempre positive della vita e la voglia di combattere sempre e comunque. Il risultato è un “trentaquattrenne” che studia canto, “ e ancora non si è stancato di inseguire un sogno…fare musica. C' è poco altro da dire: dopo qualche esperienza canora qua e là con amici (ma soprattutto sotto la doccia), un falò, un amico che suona la chitarra, qualche birra ed una “luna Comanche”* che illumina la notte, indicano la strada per un “Viaggio soprattutto Mentale”, da allora “Vago sognante per la mia strada…non so dove porta, ma…è la mia strada…”.* . I Nativi Americani chiamavano “Luna Comanche” quel fenomeno naturale, neppure troppo raro per cui la Luna appare Rossa e raccontavano che, nelle notti come quella, gli spiriti maligni uscivano dall'inferno per andare in giro a spaventare la gente. Nessun indiano si allontanava dal villaggio con “Luna Comanche