La nostra iniziativa ponendosi fuori da ogni circuito produttivo legato a logiche istituzionali, riesce in questo modo a dar voce specialmente all'aspetto creativo. L’intento è di rendere possibile un incontro tra spettatori e attori mediato il meno possibile da preconcetti culturali. Un incontro che si ponga, quindi, come scambio concreto per ripensare modalità artistiche e di introspezione come alternativa e valida offerta culturale.All'inizio del 2007 a conclusione del nostro I° anno di Laboratorio, rappresentammo un piccolo collage di scene tratte da opere di importanti autori teatrali.L'intento era quello, attraverso la struttura del dialogo fra femminile e maschile, di far esplorare e saggiare i diversi linguaggi e le diverse problematiche psicologiche che i testi stimolavano.Nel 2008, al termine del secondo anno di corso, proponiamo una struttura teatrale completa, con un'unica storia, che coinvolge contemporaneamente attori e spettatori in un'eguale unità spazio-temporale. Andando ben oltre lo spettacolo gli attori, liberi dal testo teatrale ma ancora nel "copione" e nella "maschera", si offrono in una dimensione reale in un'intervista col pubblico.A questo scopo abbiamo estratto da "Confusions" di A.Ayckbourn (1974) pièce composta da cinque atti unici un curioso e riuscitissimo esperimento drammaturgico: l'atto unico "Tra un boccone e l'altro" che per ruoli e durata si adattava bene alle nostre esigenze.Il laboratorio proseguirà il suo lavoro iniziando l'otto di novembre: una nuova "esplorazione" sul palcoscenico interiore di ognuno dei partecipanti in compagnia di registi, attori, counsellor e psicologi, intenzionata a recuperare quella preziosa collezione di personaggi bloccata alla periferia dell'anima, mai chiamata sulla scena della vita.
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