Alessandro. Alexandros per o greci, Alexander per gli anglosassoni, Sasha per gli slavi.Ma comunque sempre io, nato e cresciuto nella terra della nebbia, così spessa e onnipresente da diventare quasi fisica, tangibile. Fino a diventare anche ostacolo, muro per ogni iniziativa. Fino ad entrare nelle menti, per oscurarne la ragione. La nebbia è nemica, assassina, ma questo muro ci spinge a scalarlo. Noi alessandrini siamo così, qualcuno riesce a scalare il muro e vedere cosa c'è di là , bello o brutto che sia. Altri non ce la fanno ed imparano ad amare quello che c'è tra la nebbia. Campagne, monti, risaie, vitigni. Il vino, quello che porta la nebbia nel sangue e nel cervello, ma tanto ci fa stare bene. Forse è per questo che qui, nella terra della nebbia nasce il vino migliore. Il vino ci mette voglia di suonare, di fare casino, così qui sorgono band e musicisti. Uno di questi ultimi lo avete davanti: sono quasi 10 anni che mi scortico le mani sulle corde grosse del basso, con quel sogno troppo poco ammesso di volerle percuotere per mestiere. Adesso basta nascondersi, bisogna venire fuori, far sentire la propria musica a tutti.[TO BE CONTINUED...]
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