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Vannijoe - Balla con i Barlafus (solo)

Joe solo
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Giovanni Scibilia, in arte Vannijoe, nasce a Catania nell’ormai lontano 1967, autodidatta nel cuore prende in mano la sua prima chitarra all’età di quindici anni e ne rimane così tanto affascinato che ne farà lo strumento della sua vita. Negli anni successivi suona con diverse Band, Lay Steel, Rat Poison, Four Will Drive, A’nura (voce, chitarra classica e basso elettrico), Zuzzu band (formazione rockomic), Killing Joe, Rosso Vermiglio e con La Compagnia delle emozioni, trio atipico, con piano elettrico e voce, che vede il nostro mirabolante chitarrista impegnato alla sei corde classica; di recente sta portando avanti un progetto con Il Circo Di Jojò , una sorta di band da avanspettacolo con brani inediti e cover riviste in chiave comica, roba da scompisciarsi dalle risate...
Vannijoe è autore di testi e compositore, ha scritto un musical dal titolo “The dream of the end”, ed è inoltre un accreditato poeta vincitore di diversi concorsi (V° concorso di poesia “Citta di Gravina/2006, “Versi al Volo/2007”, ecc.) e scrittore di romanzi. Sua prerogativa fondamentale è quella di non suonare cover o, nei casi in cui lo fa, di stravolgerle completamente, a tal proposito si può ascoltare la sua versione strumentale di “Tekkaman” tratta dal suo bootleg registrato in casa con una raccolta di brani che vanno dal 1994 al 2004, dal titolo “El Topo Live”. Una curiosità, però, è che ama divertirsi registrando su brani famosi le proprie incursioni musicali. L’amore per la musica e l’arte in generale, sono state le motivazioni che lo hanno spinto a realizzare il sogno di una vita: nel marzo del 2007, insieme ad altri quattro soci, inaugura il camaleontico locale ““ MAGS - MAGAZZINI SONORI ””, al cui interno si trovano ben due sale prova, una sala di registrazione, una scuola di musica, un palco per la musica live ed un lounge bar. Suona una Jackson mancina accoppiata ad una pedaliera BOSS - GT 8 e ad un Peavy Classic 50, quando la sua anima grida Rock; e si abbandona al suono caldo e avvolgente della sua Aria Sinsonido quando il suo cuore si tinge di passione.
Influenze musicali? Beh tante, provate ad ascoltarlo.

Mi chiedi libertà
ed io sprofondo,
guardandoti negli occhi,
come giù da un pozzo
il cui fondo sembra
non avere mai fine.
Mi chiedi libertà…
e nel volgere lo sguardo altrove,
ricordo, come in un lampo,
il nostro tempo.
Mi chiedi libertà…
e mi domando perchè,
riscoprendo il tuo viso,
vorrei non aver sentito.
Mi chiedi libertà…
ma nessuno chiederebbe
libertà dall’amore
se lo ritenesse tale.
Mi chiedi libertà…
ed io, col capo chino,
sforzando un lieve sorriso,
annuisco e muoio.
E poi, improvvisamente,
perso nel buio della mia menzogna,
vicino al baratro della malinconia,
mi sento solo
e piango le stesse lacrime
che prima erano state tue.
Giovanni Scibilia

da "Poesie ed altri pensieri"
http://blog.libero.it/Scrividellanima/5820986.html