Quel Che Fingo D'Essere E Non Sono (Gozzano)...O Il Contrario...
FACILE confondere fondendo ‘chi sono’ con ‘chi vorrei essere’.
Su una pagina myspace si può fingere di essere qualcuno gonfiando pregi microscopici e omettendo difetti cronici. Così ‘scrivo i miei pensieri su un blog’ diventa ‘sono una scrittrice incompresa’, ‘suono il piano grazie ai miei genitori che mi hanno obbligato da bambina’ si trasforma in ‘sono una musicista’, ‘con la mia digitale superfacile fotografo qualsiasi cosa’=‘faccio la grafica’ e ‘disegno personaggi super deformed un po’ gotici’ cambia in ‘sono un’artista indipendente’.
Comodo ed autocompiacente ma irrispettoso verso chi si sbatte veramente no?
**CHI SONO, dunque...**
Scrivo per Rockerilla, suono il piano, parlo inglese, francese, spagnolo e giapponese. Vorrei imparare il portoghese, e magari il finlandese.
Ma questo sembra più una televendita di me stessa in stile curriculum vitae.
**RITENTO**
Sono una maniaca dell’ordine. Mi piace catalogare, dividere, sistemare le mie cose. Il mio computer sembra quello dell’FBI; il mio cassetto della biancheria sembra l’archivio della Biblioteca Nazionale…Però sono io a incasinare tutto, finché preda del successivo raptus riordino tutto come e meglio di prima.
Odio e amo il mio corpo; quando lo odio meglio restare in casa a scrivere questo chi sono. Quando lo amo lo coccolo con bei vestiti e lo porto in giro fieramente.
Sono timida, ma molti non se ne accorgono, perché vedono solo la mia parte esibizionista, e non quella che vorrebbe a volte nascondersi e guardare gli altri senza essere vista.
Non mi fido della gente, credo che per farlo dovrei avere la facoltà di leggere nel pensiero. Non mi fido nemmeno di me stessa; cambio idea sulle cose e sulla gente con la rapidità di un battito di ciglia.
Odio la stupidità , la banalità di certe persone, le chiacchiere di circostanza.
Non mi piace la parola team, nè il concetto di squadra.
Non mi piace il femminismo esasperato, che ha portato male a noi prima che a loro. Credo che la donna sia diversa dall’uomo, e ne sono felice.
Sono contraria all’abuso della parola bitch e di tutte le menate riot girl. Mi piace essere dolce e fare la cattiva solo quando mi va di giocare alla mistress. Mi piacciono le pin up del passato, che tenevano in mano il frustino sorridendo, non quelle con la faccia minacciosa. Il sesso è un gioco, non una battaglia.
Mi piace esprimere la mia creatività in tutti i modi possibili. Anche, e soprattutto, utilizzando come mezzo di espressione le cosiddette Arti Femminili, che fanno arricciare il naso rimandando ad un immaginario antico e un po’ maschilista e che proprio per la loro apparente accessibilità mi affascinano. Mi piace cucire, o creare pupazzi di stoffa. Oppure cucinare, specialmente giapponese. Adoro preparare torte e dolci vari perché a differenza del salato che fa bene alla pancia perché è buono, fanno bene alla pancia, agli occhi ed al cuore perchè sono buoni e belli.
Ammiro le geishe, donne di cultura, i cui gesti, dal servire il tè al fare musica, erano pura grazia.
Voglio essere rispettata per il mio valore, non farmi largo sgomitando e lanciando improperi per fare scalpore.
Mi piace sprofondare nei mondi immaginari dei romanzi, perdermi nella vastità del cielo stellato, nuotare sott’acqua e nella condizione di sirenetta provvisoria aprire gli occhi e guardare il mondo finalmente sfocato e senza suoni, e pensare che, in effetti, è così che si vive, in una bolla di preconcetti e falsi valori che non fa passare la vera essenza delle cose......This little heart of mine, i’m gonna let it shine....