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Piera S.

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Piera S. consegue la Laurea in Pittura e Design presso l' Accademia di Belle Arti di Napoli. Ha lavorato come scenografa teatrale e televisiva , illustratrice , restauratrice pittorica e scrivendo per alcune riviste campane a diffusione nazionale nel settore di Arte e Cultura (Sprint /Tutto Ercolano).Per alcuni anni si e’ dedicata allo studio del pianoforte e della recitazione ,collaborando con registi come Giorgio Scarpato,Antonio Capuano,Luca Martusciello.Nel 2007 lavora come Ufficio Stampa presso l' Accademia di Belle Arti di Napoli. E docente di Disegno e Storia dell' Arte . Le sue opere recenti sottolineano la predilizione per la pittura, pur essendosi dedicata per alcuni anni alla realizzazione di installazioni multimediali. Piera S. ha esposto in diverse gallerie private italiane, presso il Museo Archeologico di Grosseto, al Castel dell' Ovo di Napoli, all' Universita' Urbaniana di Citta' del Vaticano in occasione del Convegno Internazionale "Il dialogo nelle societa' del terzo millennio",in varie Chiese storiche della Campania in occasione del "Maggio dei Monumenti",in sale istituzionali come la Sala Consiliare di Santa Maria La Nova a Napoli o presso l' Accademia di Belle Arti di Napoli.Presso il Conservatorio S.Pietro a Majella di Napoli ed il Museo Angelo Rizzoli di Ischia.I suoi lavori sono stati esposti accanto alle opere di artisti come :Guglielmo Roehrssen,Mario Schifano,Domenico Spinosa,Antonio Tammaro,Gunter Rechn,Imma Indaco,Vincenzo Elefante etc….


La critica di Giuliana Paolucci:Esasperazione, mondo femminile, scomposizione e ricomposizione,introduzione di frammenti inseriti secondo una logica o una intenzionale casualità, sono solo alcuni dei tanti richiami presenti nell’universo creativo di Piera Scognamiglio, poliedrica interprete dello spirito contemporaneo. Un tratto che ne costituisce la cifra, una linea che è quasi uno scarabocchio, precisa, nitida e inspiegabilmente costruttrice di strutture fluide, di corpi che abitano prepotentemente le sue tele. Negli oli e negli acrilici sono leggibili le suggestioni e qualche volta le citazioni di Bacon, in qualche modo il maestro delle deformazione e dell’esasperazione, anche nella palette dei colori che prediligono toni bruni e sanguigni mescolati a grigi e ai colori dell’ombra. E poi le ibridazioni, forse la chiave d’accesso per l’espressione artistica contemporanea, non solo di tecniche e di modi stilistici ma anche di esseri, nella continua invenzione di creature surreali, e nella contaminazioni dei generi. E’ seguendo la logica di questa progressiva contaminazione che nel suo percorso ci imbattiamo in video o installazioni che superano il vincolo di spazio e tempo ai quali è invece soggetta per sua natura l’opera bidimensionale.Giuliana Paolucci

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