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carlotta

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About Me

www.myspaceeditor.it..Appartenente alla famiglia dei re fannulloni, la quale del dolce far nulla ha fatto una bandiera:"Pigrizia" è il suo motto. Lo stemma riporta con tutta flemma:"Silenzio, sto dormendo".
Come regola assoluta quella di non fare niente che le possa costare un minimo sforzo.
Adora i vestiti fru-frù. Qualcuno dice che veste in modo strano anche con abiti di seconda mano.
Ma lei fa spallucce, non ascolta le bertucce, che copiano tutto e non distinguono il bello dal brutto.
Ama i tipi particolari, per la loro unicità.
E al diavolo le nullità!
Viziata e troppo amata, accontentata in tutto, non esita a chiedere l'impossibile: vuole la neve in piena estate, un pò d'ombra nel deserto, un castello in mare aperto.
La sua stanza preferita è il bagno, con ogni genere di comfort e raffinatezza: temperatura ideale, sali profumati, petali di rosa, latte d'asina o essenza di lampone.
Per la sua goffaggine conduce una vita disastrosa, un'esistenza catastrofica. Ridendo si busca il torcicollo, all'ombra un'insolazione, e un'indigestione bevendo acqua a garganella!
Rompe tutto ciò che tocca.
Non ama nessuno eccezion fatta per i suoi tre gatti.
A piedi, lungo la ferrovia o la strada asfaltata, in groppa ad asini o ad acquile ama girare il mondo.
Essere la stessa altrove cambia tutto!
E' in cerca del principe della sua vita. Convinta che si nasconda sotto le mentite spoglie di un ranocchio. Nella speranza di incontrarlo, trascorre la maggior parte del tempo con i piedi nel fango, baciando tutti i batraci del suo rango.
Dalle ultime notizie, sta con i piedi nella pozza, sola e in attesa.
Sognatrice, dispersa tra le stelle, vive su una nuvola accompagnata da qualche favola.
Dal libro:"Principesse.Dimenticate o sconosciute" di Philippe Lechermeier, Rèbecca Dautremer.
Istanti
Se potessi vivere di nuovo la mia vita nella prossima cercherei di commettere più errori non cercherei di essere così perfetto, mi rilasserei di più. Sarei più sciocco di quanto non lo sia già stato, di fatto prenderei ben poche cose sul serio. Sarei meno igenico.
Correrei più rischi, farei più viaggi, contemplerei più tramonti, salirei più montagne, nuoterei più fiumi.
Andrei in più luoghi dove mai sono stato, mangerei più gelati e meno fave, avrei più problemi reali, e meno problemi immaginari.
Io fui uno di quelli che vissero ogni minuto della loro vita sensati e con profitto; certo che mi sono preso qualche momento di allegria.
Ma se potessi tornare indietro, cercherei di avere soltanto momenti buoni. Chè, se non lo sapete, di questo è fatta la vita, di momenti: non perdere l'adesso.
Io ero uno di quelli che mai andavano da nessuna parte senza un termometro, una borsa dell'acqua calda, un ombrello e un paracadute; se potessi tornare a vivere, vivrei più leggero.
Se potessi tornare a vivere comincerei ad andare scalzo all'inizio della primavera e resterei scalzo fino alla fine dell'autunno.
Farei più giri in calesse, guarderei più albe, e giocherei con più bambini se mi trovassi di nuovo la vita davanti. Ma vedete ho 85 anni e so che sto morendo.
Jorge Louis Borges

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Le donne, l'Africa e la scienza. I premi del Nobel
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