MUSEMA

Musema è un neologismo introdotto in musicologia da Charles Seeger e con il quale Philip Tagg e altri studiosi di “popular music” intendono la minima unità di senso rintracciabile in un dato testo musicale, scomponibile in tratti distintivi ma non in più piccole unità di senso. Il musema starebbe al discorso musicale come il fonema sta alla lingua parlata, il grafema a quella scritta e come il cinéma, almeno secondo Pasolini, starebbe al linguaggio cinematografico. I Musema sono un gruppo musicale indipendente ispirato dalla teoria della relatività di Einstein e dal concetto fisico secondo cui nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma. Nessuna pretesa di novità dunque, solo la consapevolezza di essere portatori sani di decostruzionismo e di avere la capacità innata, in quanto esseri umani, di produrre una lettura unica e irripetibile di un qualsiasi testo. Le composizioni tentano di eludere il concetto di genere e di indurre libere associazioni mentali mediante la musica. Per questo non viene rifiutato a priori alcun modello musicale e si arriva spesso all’improvvisazione e alla ricerca del giusto ambiente per ogni tipo di testo e tutto ciò che ne deriva. Nell’ottobre 2005 i Musema registrano in tre giorni un demo elettrico, volutamente Lo-Fi, che ripercorre l’annichilimento e la crisi dell’Io del primo Novecento nella fase più intima, conducendo l’ascoltatore in una dimensione di estraniamento musicale e psichico. “Persisulluscio” è un viaggio introspettivo e dissonico nel ventre dell’esistenza che rivela l’impossibilità di saper “essere” nell’odierna società dominata dalla necessità di “avere”, ma soprattutto l'impossibilità della conoscenza. In copertina la trasposizione grafica di un racconto di Kafka: un uomo, stanco e rassegnato, attende per anni davanti al labirintico e imponente edificio che rappresenta la Legge nella speranza che prima o poi qualcuno lo faccia entrare, ma scopre in punto di morte che tale porta, adito sorvegliato da innumerevoli guardiani via via sempre più potenti e insuperabili, era rimasta aperta solamente per lui e che ora, dopo il suo trapasso, verrà chiusa per sempre. Il demo è stato registrato in presa diretta, escluse le voci e alcune sovraincisioni strumentali (per esempio il basso), ed è stato poi stampato su cd nel gennaio 2006. Può essere scaricato da questo sito in formato mp3 oppure barattato in cambio di una birra, di musica o di qualsiasi altra cosa venga in mente. Da mesi (non per scelta, bensì per colpa della quarta dimensione) è in cantiere il secondo demo, intitolato “le formiche non hanno santi” semplicemente perché suonava bene. Questa volta l’ambiente musicale è completamente diverso: le sonorità sono più cristalline e cantabili, e vengono utilizzati quasi esclusivamente strumenti acustici e percussioni. L’idea nasce dal desiderio di fissare alcuni arrangiamenti in sospeso da troppo tempo e dal desiderio di registrare qualcosa con la formazione attuale che da circa due anni, salvo rari episodi elettrici, propone prevalentemente spettacoli acustici. Dopo l’abbandono del talentuoso batterista Zambo e un lungo periodo di pausa invernale per motivi di viaggio, studio e lavoro, i Musema (Daniel e Luscio) hanno incominciato un prolifico periodo di concerti acustici in vari locali e piazze della provincia di Brescia e di Bergamo, organizzando spettacoli di vario genere e avvalendosi spesso di collaborazioni esterne fino all’ormai definitivo ingresso ritmico del percussionista sardo Eddie Loi. Il repertorio “live” dei Musema ripropone brani della tradizione rock, blues e la rilettura di canzoni italiane in chiave acustica; i concerti si caratterizzano per i numerosi momenti di svago musicale e di improvvisazione, intervallati da citazioni filmiche tratte da diverse colonne sonore, oltre che dall'esecuzione di canzoni proprie adattate e inserite qua e là senza pretese. Il tutto si amalgama senza troppi contrasti nel personale e istintivo modo di suonare basato sull'intesa: la musica è solo un mezzo per citare ed esprimere delle personalità immerse in un determinato ambiente, quindi ogni concerto ha una sua storia e una modalità di sviluppo legata al caso e all’emozione del momento. A partire da questa esperienza si è sviluppato un periodo di sperimentazione musicale che riscuote un discreto successo e coinvolge soprattutto dal vivo, ma troverà presto il suo spazio fisico anche su compact disc e in rete.