About Me
Su una base musicale ripetitiva, che può essere sottile o non esistere affatto, si erige una costruzione improvvisata di disordini. La melodia si trova forzata a convivere con una sequenza
indisciplinata di strumenti propri ed impropri, senza differenza alcuna, che vanno a sporcarne, ad arricchirne, a disfarne e a stravolgerne il senso: pedali, tastiere giocattolo con circuiti alterati, megafoni cinesi, campanellini, brandelli. Quello che ne risulta è una melodia che non riesce più a convivere
col pubblico, che arriva là dove non esiste più nulla e si relaziona allo spettatore in modo intenso e forzato, quasi compulsivo, anche e prima di tutto fisico.
I suoni si alterano, le cose si spostano “da qua a là â€, ma in virtù solo di un interesse puramente compositivo, astratto, distratto. A volte ci si fa male. ............................................................
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Over a repetitive musical base, which could be so thin as to not to exists, a structure is built of impromptu disorders. The melody is forced to coexist with an undisciplined sequence of proper and improper musical instruments, there being no difference between the two, that constantly smear, enrich, undo and transform its meaning: effect pedals, toy pianos with modified circuitry, Chinese megaphones, tiny bells, fragments. The result is a melody unable to coexist with the public, having gotten somewhere empty, relating itself with the spectator only half-heartedly, intensely, almost compulsively, through a physical means.Sounds are altered, things move from “here to thereâ€, but through a purely compositive, abstract, distracted interest. Sometimes one gets hurt.
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