About Me
---Questa è una fan page e non è gestita da Alessandro Haber---
Alessandro Haber è nato a Bologna il 19 gennaio 1947. Insieme al padre rumeno e alla madre italiana, trascorre gran parte della sua infanzia in Israele. Fin da ragazzino il suo sogno è la recitazione: a nove anni torna in Italia e rimane fedele a quel sogno che lo porta, appena ventenne, a ottenere una parte in La Cina è vicina, pellicola di Marco Bellocchio del 1967 e successivamente a lavorare con registi come i Taviani, Fellini, Bertolucci e Damiani sempre in piccole parti. E così nella sua sterminata filmografia compaiono i titoli più disparati: tanto negli anni Settanta che negli Ottanta le sue comparsate e le sue interpretazioni in ruoli secondari non si contano, la sua è una vera e propria gavetta che gli permetterà di farsi le ossa e di raggiungere una maturità espressiva decisamente rara per gli standard cui ci hanno abituati gli attori italiana dell'ultima generazione.
E così Haber si ritrova a lavorare sui set di Sogni d'oro di Moretti nella parte di un collega disoccupato dell'alter-ego morettiano Michele Apicella, al fianco di Ugo Tognazzi e Philippe Noiret in Amici miei – Atto II, nell'esordio cinematografico di Salvatores con Sogno di una notte d'estate fino a quando nel 1986 Pupi Avati lo sceglie per il suo Regalo di Natale. Per Alessandro Haber sarà la svolta. Il film riesce perfettamente e nella storia di quattro vecchi amici che si ritrovano la notte di Natale per spennare un industriale a poker emergono le interpretazioni di un gruppo di attori in stato di grazia: e se per Diego Abatantuono il film è l'occasione per il rilancio della sua carriera, per Haber rappresenta finalmente l'opportunità di un ruolo da protagonista. Con Avati tornerà a recitare in Storia di ragazzi e di ragazze e dal 1986 i suoi anni diventeranno densissimi di impegni. Basti pensare che solo nel 1986 ha recitato, oltre che in Regalo di Natale, anche ne La donna del traghetto, Anche lei fumava il sigaro, Grandi magazzini, Innocenza e Com'è dura l'avventura. La sua attività davanti la macchina da presa ricorda più quella di un attore teatrale impegnato in una turnè e quindi perennemente sul palco; e dopo collaborazioni con Francesco Nuti, Maurizio Ponzi, Giovanni Veronesi e Mario Monicelli nel 1992 in Parenti serpenti in cui recita la parte del figlio segretamente omosessuale di un'anziana coppia che farà una brutta fine, arriva il 1994, un anno, se possibile, ancor più denso di impegni. Recita per Davide Ferrario in Anime fiammeggianti nella parte di un gangster, recita in uno degli episodi (Arrivano i nostri) di De generazione per la regia di Giorgio Bellocchio, interpreta la parte di un mercante d'armi in Palla di neve di Maurizio Nichetti, fa parte del cast di Prestazione straordinaria di Sergio Rubini ed è il mattatore dell'esordio alla regia dello sceneggiatore di Salvatores, Enzo Monteleone nel suo La vera vita di Antonio H. Divisa in nove capitoli come una regolare biografia, è la storia inventata di Antonio Hutter, attore sfortunato che si confessa davanti a una platea deserta. Ed è anche la biografia romanzata dello stesso Haber che si mette in gioco come raramente è capitato di fare a un attore italiano in passato. A slalom tra verità e finzione, il film diverte e Haber offre una prestazione memorabile per cui verrà premiato con il Nastro d'argento per il migliore attore. Tornerà a lavorare con Monteleone nel 1999 con Ormai è fatta.
Nella seconda metà degli anni Novanta si misura con ruoli sempre diversi, come nei tre film di Leonardo Pieraccioni (I laureati, Il ciclone, Fuochi d'artificio) in cui mostra nuovamente la sua abilità nell'interpretare personaggi ambigui, omosessuali repressi e spesso depressi, pervertiti e complessati). Nel 1996 Alessandro Benvenuti gli affida un'ottima parte nel suoi Ritorno a casa Gori mentre tra il 1999 e il 2003 lavorerà nuovamente con Mario Monicelli (Panni sporchi) e con Pupi Avati (La rivincita di Natale, discreta prosecuzione di Regalo di Natale in cui, ancora una volta, gli attori si confermano tutti ad altissimo livello). Sempre nel 2003 affronta la sua prima prova dietro la macchina da presa: è stato regista della commedia Scacco Pazzo, trasposizione cinematografica della piece teatrale omonima di Vittorio Franceschi, messa in scena nel 1990 da Nanni Loy. A causa di un incidente stradale avvenuto poco prima del matrimonio, Antonio è vittima di una regressione infantile. Suo fratello Valerio, commerciante, si prende cura di lui e, di volta in volta, è costretto a mascherarsi da mamma e da papà per soddisfare le esigenze di Antonio. Fra i due tenta inutilmente di mettere ordine Marianna, la fidanzata di Valerio. Attento a ogni sfumatura di un testo fra i più validi della recente produzione drammaturgica italiana, Haber si dimostra regista attento e inventivo e dirige se stesso e i suoi compagni di avventura in modo ispirato confezionando un'opera che riceve un'ottima accoglienza della critica. Anche a teatro la sua recitazione nevrotica e versatile ottiene unanimi consensi, recitando in "Orgia" di Pasolini e in "Woyzeck" di Büchner. In seguito rivela un altro grande talento: scrive e canta canzoni, organizzando concerti insieme a Mimmo Locasciulli. Già dal suo primo CD ("Haberrante") dimostra di essere un interprete sicuro e raffinato. Gli album successivi, "Qualcosa da dichiarare" e "Il sogno di un uomo", saranno solo un'ulteriore conferma del suo talento. Il singolo che ha riscosso più successo è "La valigia dell'attore" composta per Haber da Francesco De Gregori.
Nel 2006 farà parte del cast, nella parte di Angelo Profeti, di 7 km da Gerusalemme per la regia di Claudio Malaponti, sarà il portiere della palazzina in cui è ambientato La sconosciuta di Giuseppe Tornatore e prenderà parte a un bizzarro progetto di Berardo Carbone: Shooting Silvio è la storia di Kurtz, un giovane scrittore orfano, eccentrico e molto ricco che organizza una grande festa per tutti gli amici nella sua casa romana e propone a loro e alla fidanzata di scrivere un libro collettivo su Silvio Berlusconi. Di fronte al rifiuto della sua proposta a Kurtz non resta che tentare di eliminare fisicamente il Presidente del Consiglio. Haber interpreta la parte del notaio e offre una prestazione succulenta della sua capacità di concentrare il suo talento espressivo anche in poche ma significative inquadrature.