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oggi non lavoro, oggi non mi vesto ,resto nudo è manifesto

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SCEGLIETE LA VITA.SCEGLIETE UN LAVORO.SCEGLIETE UNA CARRIERA.SCEGLIETE LA FAMIGLIA. SCEGLIETE UN MAXI TELEVISIONE DEL CAZZO.SCEGLIETE LAVATRICI,MACCHINE,LETTORI CD E MP3, APRISCATOLE ELETTRICI.SCEGLIETE LA BUONA SALUTE,IL COLESTEROLO BASSO E LA POLIZZA VITA.SCEGLIETE UN MUTUO A INTERESSI FISSI.SCEGLIETE UNA PRIMA CASA.SCEGLIETE GLI AMICI.SCEGLIETE UNA MODA CASUAL E LA VALIGIA IN TINTA SCEGLIETE UN SALOTTO IN TRE PEZZI A RATE E RICOPRITELA CON UNA STOFFA DEL CAZZO .SCEGLIETE IL FAI-DA-TE E CHIEDETEVI CHI CAZZO SIETE LA DOMENICA MATTINA QUANDO VI METTETE IL VESTITO NUOVO.SCEGLIETE DI SEDERVI SUL DIVANO A SPAPPOLARVI IL CERVELLO E LO SPIRITO CON I QUIZ E IL GRANDE FRATELLO DEL CAZZO MENTRE VI INGOZZATE DI SCHIFEZZE DA MANGIARE.ALLA FINE SCEGLIETE DI MARCIRE, DI TIRARE LE CUOIA IN UNO SQUALLIDO OSPIZIO,RIDOTTI A MOTIVO D'IMBARAZZO PER GLI STRONZETTI VIZIATI ED EGOISTI CHE AVETE FIGLIATO PER RIMPIAZZARVI NELLA GENERAZIONE FUTURA DEL CAZZO.

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} .whitetext12, .orangetext15 { font-family: Verdana; font-size: 19px; color: rgb(229, 193, 167); font-weight: normal; font-style: normal; text-decoration: none; }A chi ripete che la lotta contro la mafia non ha colore politico è necessario, prima di dare una risposta, fare un invito alla riflessione, ove riflettere abbia ancora qualche importanza, e invitare a tentare di dare una risposta preliminare ad alcune domande. Prima domanda: come mai i 47 sindacalisti uccisi nel ‘46-47 erano tutti di sinistra? I più moderati, come Placido Rizzotto di Corleone, Epifanio Li Puma di Petralia Soprana, Calogero Cangialosi di Camporeale, e molti altri, appartenevano al Partito Socialista, che allora sapeva davvero difendere gli interessi dei lavoratori. Seconda domanda: come mai gli agrari, i grandi proprietari, i mafiosi, i separatisti ad essi alleati e il gruppo dirigente democristiano, che si servivano della banda Giuliano, erano tutti fieramente anticomunisti? Com’è ormai accertato la strage di Portella della Ginestra fu “un esempio” da dare ai siciliani che, dieci giorni prima, avevano fatto vincere le elezioni alla lista socialcomunista “Blocco del popolo”. Un esempio con ottimi risultati per le classi dominanti siciliane, a giudicare da quel che ne è seguito. Terza domanda: come mai il resto delle vittime della mafia ha continuato a essere “di sinistra”?: non è il caso di citare Pio La Torre, Peppino Impastato, Giuseppe Fava, Mauro Rostagno, il giudice Terranova, ecc.. L’elenco è lunghissimo, a parte due sole eccezioni, Beppe Alfano e Paolo Borsellino: Alfano era un giornalista de “La Sicilia” troppo curioso, simpatizzante del Movimento Sociale Italiano, ucciso dai mafiosi di Barcellona Pozzo di Grotto, mentre Borsellino era stato, da universitario, iscritto al del Fuan ed era buon amico dell’on. Tricoli, storico missino, che era andato a trovare lo stesso giorno in cui fu ucciso: troppo poco, in verità, ma sufficiente ai piccoli fanatici fascisti per affibiare una patente di destra al giudice ucciso. Fa testo per tutte una delle ultime interviste, censuratissima dalla RAI, rilasciata da Borsellino qualche mese prima della sua morte, con precise accuse nei confronti di Berlusconi, (del quale il camerata Fini è stato il vice), e di Dell’Utri.Quarta domanda: come mai i parenti di queste vittime, i figli di Alfano, Chicco e Sonia, la sorella di Borsellino Rita, la moglie Agnese e la figlia Fiammetta si sono tutti schierati a sinistra? E ancora: come mai nel 1971 i “picciotti” di Badalamenti e quelli di Liggio stavano per realizzare un colpo di stato sotto la guida di Junio Valerio Borghese, sulla cui identità di fascista purosangue non ci sono dubbi? E’ chiaro che l’affermazione che l’antimafia non ha colore politico, non può provenire da uno che crede nella sinistra, ne conosce la storia, le idee e le insormontabili barriere che dividono le due posizioni: tuttalpiù proviene da qualcuno che cerca di mascherare e giustificare le sue simpatie per la destra. Pertanto è necessario, prima di tutto, cominciare a dare una risposta alla domanda “che cos’è destra e che cos’è sinistra”, e, giacche ci siamo, anche “centro” e subito dopo, dare una risposta alla domanda “che cos’è la mafia”. Il simbolismo deriva dalla Rivoluzione Francese: a destra sedevano gli aristocratici,i difensori dell’antico regime e dei privilegi, insomma tutti quelli che erano contrari allo sviluppo della rivoluzione, al centro c’era la “palude”, ovvero una massa , indistinta e oscillante, pronta a spostarsi da una parte all’altra, a sinistra gli esponenti moderatamente rivoluzionari e all’Estrema i giacobini e i radicali. Quindi la destra come portavoce della conservazione, della reazione, del privilegio e dell’autoritarismo, la sinistra come alfiere dell’innovazione, del progresso, delle riforme, della rivoluzione. Da allora lo schema è diventato comune alle varie culture politiche europee, indicando che la destra sta nella fascia sociale che si caratterizza per ricchezze e privilegi, la sinistra nell’altra metà del cielo. Nel tempo le distanze tra le due posizioni si sono avvicinate, gli estremismi hanno trovato il luogo della mediazione nel “centro” oppure nella revisione ideologica della definizione di classe sociale. Se ci intendiamo su questa generica definizione, ha ragione Berlusconi quando definisce “coglioni” gli industriali o i ricchi che votano per la sinistra, così come la stessa cosa si può dire dei “proletari”, ovvero dei lavoratori, disoccupati, morti di fame, che votano a destra, per l’uomo più ricco d’Italia.

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