Music Magazine about Classical, Jazz and Sound Reproduction Technique
Questa rivista nasce da uno slancio di coraggio, da una passione permeata di presunzione, è una sfida. In tanti si chiederanno "a che serve una nuova pubblicazione dedicata alla musica?". Ce lo siamo chiesti anche noi. Un po' in ritardo però, quando il progetto era ultimato, quando eravamo entusiasti e già troppo orgogliosi delle idee da realizzare. Troppo tardi per rinunciare. La chiave di lettura per Rondò, così come quella di scrittura, è a forma di libertà . L'approccio dovrebbe essere sgombro da pregiudizi e purismi. Atteggiamenti che concorrono a creare compartimenti stagni assolutamente inammissibili nella modernità . Quello che cercheremo di promuovere sarà l'incontro. E dove non sarà possibile, perché magari ostacolati dal tempo (l'unico incontrastabile artefice di confini), tenteremo l'accostamento. Sogniamo uno scaffale, domestico o di un negozio di dischi, in cui possano trovarsi, per esempio alla lettera "D": Debussy, Dylan, De Gregori e Davis. Pensate se l'unico criterio di ordinazione fosse quello alfabetico. E immaginate che qualcuno completamente vergine in fatto di musica si imbatta in tale realtà . Sarebbe costretto a scoprire, senza che nessuno prima di lui abbia fatto una preventiva -e a suo avviso opportuna- selezione, divisione, categorizzazione. E non credo si sentirebbe costretto ad appiccicare bollini. Non è importante essere l'una o l'altra cosa. Nè, per carità , sforzarsi necessariamente di essere tutto, si correrebbe il rischio di essere grigi. Esistono tanti colori indefiniti che hanno il loro limite non tanto nella loro difficile nominazione, quanto nel fatto che non possiedono carattere o riconoscibilità . E magari nel tentativo di essere punto di contatto tra due realtà forti e distinte ne diventano il peggior compromesso. Esistono, infatti, delle tonalità di grigio veramente brutte. Ma provare ad andare oltre sì, è auspicabile. Buona lettura!
