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MANIFESTO Per un MUSEO STORICO DELLA SERENISSIMA REPUBBLICA Di VENEZIA1) Nella Storia d’Italia, Venezia non esiste.2) Non si tiene in nessun conto che la Repubblica è stata per dieci secoli il più potente e l’unico stato veramente italiano, l’unico di cui l’Europa riconoscesse la potenza, vedi Lega di Cambrai, quando il Papa Giulio II unisce tutta le nazioni europee contro Venezia, unico caso in Italia. Mai più sarà necessario unirsi per invadere l’Italia, chiunque potrà farlo, dopo che la via della divisione sarà stata tracciata.3) La Repubblica è stata per sua caratteristica una fonte di libertà e con modi che la differenziavano enormemente da tutti gli Stati dell’Europa, legati a regimi monarchici, tirannici, assolutisti od oppressivi.3) La Repubblica Serenissima non era solamente Venezia, ma si estendeva da Bergamo a Cipro, era multietnica e non è mai stata razzista, ma la sua giustizia ha permesso che si mantenessero uniti, VOLONTARIAMENTE, popoli che si riconoscevano nel Leone e nella Lingua, senza che questa spostasse quella originaria.4) Venezia è un Museo storico, ma non ha un museo che racconti la sua storia.5) Per l’Arsenale di Venezia è in atto un piano che prevede la ristrutturazione e l’inserimento del Museo Storico Navale che allargherà le sue funzioni alla Scienza Marittima ed altro.6) Considerando che l’Arsenale è un luogo d’immense possibilità, l’affiancare il Museo Storico e quello Navale darebbe luogo ad una sinergia di livello impensabile. Pensiamo al Museo di Greenwich a Londra, il Museo Storico sarebbe un richiamo unico nel mondo per la mancanza di progetti simili.7) Venezia ha rappresentato per secoli un baluardo per la civiltà occidentale, Città, Regione, Governo, Comunità Europea, Unesco, dovrebbero essere in prima linea per sviluppare questa opera, come pure tutti gli Stati che si uniscono nel nome del Mediterraneo, Grecia e Croazia, Albania, Austria, Istria, Slovenia, Ungheria, Dalmazia e anche la Turchia. 8) Corfù si dedica alla Serenissima, mandando un’ambasciata di sei membri, uno dei quali, israelita, così si rivolge al doge Antonio Venier nel 1386: “Sotto Venezia vivremo con nostre leggi, staremo nelle nostre case, godremo delle nostre ricchezze, di poco temerà Corcira se avrà per guardia il Leone”.Alla luce degli ultimi sviluppi delle tecniche di comunicazione, ed in parallelo con quanto già fatto in altri paesi, vedi Grecia, si potrebbe attuare il progetto come MUSEO INTERATTIVO e MULTIMEDIALE, evitando i costi e la difficoltà di reperimento dei materiali che, nel caso di Venezia sono immensi e spesso di elevatissimo valore, economico, morale e culturale, oltre che talora, anche di proprietà private ( vedi Canaletto).In questo modo l’utilizzo delle Corderie dell’Arsenale diverrebbe molto più facile da effettuare, anche senza sopportare spese immani di ristrutturazione ed adeguamento a quadri ed altri elementi importanti che in un ambiente non del tutto soddisfacente potrebbero soffrire. [email protected]

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