About Me
I Budini Molli nascono nel 2001 come lavoro “didattico†presso l’Accademia Internazionale di Musica/Istituto di Ricerca Musicale di Milano. Il nome è stato coniato dal fortunato incontro con l’attore-musicista Francesco Salvi: “siamo un gruppo di rock duuro, duuuuro... ci chiamiamo i Budini Molli…â€I Budini Molli NON sono un vero gruppo rock, ma una ROCK-BAND DA CAMERA.L’obiettivo musicale è cercare – attraverso la “leggerezza†di calviniana memoria, colorata di autoironia e di fiero understatement – un possibile dialogo al confine tra il mondo sonoro acustico di un ensemble di musica contemporanea “colta†e una mini rock-band privata della tradizionale arroganza fonica.Il mondo musicale cosiddetto “extracoltoâ€, non accademico, racchiude esperienze, cultura e un approccio FISICO alla musica che è necessario valorizzare e trasmettere alle nuove generazioni degli strumentisti “accademiciâ€, come necessaria integrazione alla loro professionalità .
Ovviamente, l’idea non è nuova: si pensi a The Yellow Shark di Frank Zappa realizzato con l’Ensemble Modern, o ad alcuni lavori di Luis Andriessen o di altri autori più giovani. Questo è lo spirito del tempo attuale, che già permea le manifestazioni della cultura contemporanea in generale. Ma noi siamo convinti di poterci spingere, nel nostro piccolo, un po’ più in là su questo terreno, e dire qualche cosa di originale, con l’aiuto di amici compositori e della nostra educazione strumentale accademica.Il repertorio si muove su due filoni: da una parte opere originali, scritte in totale libertà espressiva e senza pregiudizi estetico/ideologici, da noi stessi e da compositori che vantano un’esperienza ai confini della musica colta ed extracolta, aspetto che li rende affini e vicini al nostro progetto; dall’altra parte, arrangiamenti e trascrizioni di brani storici del progressive rock degli anni Settanta. In questo secondo caso, non si tratta di semplici trascrizioni o “coverâ€, che vorrebbero semplicemente restituire il pezzo “così com’era sul disco originaleâ€, ma di versioni che intendono mettere in luce le possibili affinità e punti di convergenza della popular music con il linguaggio colto della musica “contemporaneaâ€.----------------------------------------
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--------------I Budini Molli (The Soft Puddings) was born in 2001 as didactical work in the Accademia Internazionale della Musica/IRMUS of Milan. The name of the band comes from a lucky meeting with the actor and musician Francesco Salvi: “we are a hard rock group, haaard, haaaard… our name is Soft Puddings…â€I Budini Molli are NOT properly a rock band, but a CAMERA ROCK BAND.Our musical aim is to find – through the “lightness†about which Calvino talked about, coloroud with self-mockery and proud understatement – a possible dialogue on the border between the acoustic world tipical of a contemporary music ensemble and a mini rock-band deprived of his phonic arrogance.The “extra-classicalâ€, not academic musical world includes experiences, culture and a PHYSICAL approach to the musical practice that is necessary to exploit and transfer to the new generations of “academic†musicians, as an important integration to their professionality.
Obviously, the idea is not new: think about The Yellow Shark by Frank Zappa and the Ensemble Modern, or some works composed by Louis Andriessen or other younger composers. This is the spirit of our time, yet widespread in the contemporary culture in general. But we think that, in our own small way, we can go beyond in this direction, and say something original, with the help of composers our friends and our academic instrumental formation.Our repertoire moves along two dorections: original works, composed with total expressive freedom and without aestethical or ideological bias, by us and by composers with an experience on the border between classical and extra-classical music, so near and like-minded to our project. On the other hand, we play transcriptions and arrangements of historical songs from the progressive rock of the Seventies (Gentle Giant, King Crimson, Genesis). In this second case, they’re not mere transcriptions or “coversâ€, that reproduce the original recording, but version in which we’d like to highlight the possible affinities and points of convergence of popular music with the contemporary classical music and academic language.