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"I won't be the last I won't be the first To find a way to where the sky meets the earth It's all right and all wrong For me it begins at the end of the road We come and go..."(E.Vedder)
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La poesia deve essere fatta di immagini, suoni, odori, sensazioni, vibrazioni, che colpiscano non la sfera sensitiva, bensì quella emozionale attraverso il ricordo, devono richiamare, attraverso la memoria, proprio l’emozione provata attraverso quel suono, quella immagine, quel odore, che è in ognuno di noi, richiamare la vibrazione condivisa, far si che l’intera nostra anima sia partecipe di un vero e proprio processo di condivisione. Su questa base ho deciso di realizzare il mio personalissimo progetto poetico. La poesia come realizzazione fotografica, le parole come istantanee emotive, successioni visive di particolari sensazioni vissute. Versi provenienti da piani sequenze diversi. Un parallelo scelto, voluto, programmato. Come un fotografo si aggira scattando continue immagini di quel che lo circonda, io cerco di riportare, di fissare, attraverso le parole i miei stati emotivi, le mie personali immagini interiori, in modo apparentemente casuale, ma sicuramente basato su un ordine da interpretare solo al momento della pubblicazione. Proprio quest’ultima, infatti diventa la massima espressione della condivisione. Un percorso d’interpretazione, in maniera quasi psicoanalitica, da fare insieme al lettore. La condivisione dell’opera, seguendo il parallelo, riassume la stampa delle foto e la pubblicazione delle stesse, saltando il momento della scelta che, come sempre, l’autore attua. Rinuncio a questo passaggio per seguire me stesso insieme al lettore.
QUALCOSA IN PIU' DI ME?
La mia vita...l'amore...l'amicizia....