Stiff

Iniziai a suonare all’età di otto anni, cercando di far coincidere gli accordi che prendevo sulla chitarra classica di mio padre con il suono di un giradischi del ’70 che diffondeva “Wish you were here” nel salotto. Il risultato fu incoraggiante e mi portò ad intraprendere lo studio della musica. Privatamente nei primi anni, al conservatorio per i successivi. Il solfeggio però non era la mia materia preferita e perfino l’inserviente, in quel’ambiente, s’incazzava quando prima della lezione suonavamo “Smells like teen spirit” per combattere la noia. L’avventura durò 36mesi... A quattordici anni i “Crushed Flowers” erano già riuniti, ed anche se formati da cinque ragazzini che potevano permettersi di ottenere un’attrezzatura invidiabile semplicemente pronunciando la formula magica “Per favore” il risultato fu qualcosa che “a quei tempi” non si trovava spesso in giro: punk e hard rock suonati senza mai aspirare al successo, solo per il semplice gusto di farlo. Sballo e salaprove fu il binomio che ci accompagnò per parecchi anni, fino a quando gli studi universitari diedero il colpo di grazia alla possibilità di continuare a divertirci.Se prima l’equazione Musica=Hard rock rappresentava il fulcro del ragionamento che mi permetteva di rispondere con sicurezza a tutti quelli che mi chiedessero”Che musica ascolti?”, adesso mi ritengo aperto a tutti i generi. La musica non è fatta solo di chitarra elettrica e batteria ma anche di archi, pianoforte, campionatori e cavi che fanno i capricci. Mi spiego meglio… Continuo a preferire la genuinità della pasta aglio e olio, ma ogni tanto un’abbuffata di cazzatine ipercaloriche superelaborate non guasta. L’importante è fermarsi ad un passo dall’indigestione.
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