Ciao, se stai leggendo quello che scrivo significa che hai tempo da perdere quindi devo in qualche modo occupare il tuo pensiero raccontandoti chi sono, cosa ho fatto, e dove vorrei arrivare.
Sinteticamente sono nato a Bolzano nel lontano 1976, a tre anni circa sono stato portato per motivi di lavoro di mio padre in quel di Roma. Città fin troppo grande e dispersiva per quello che posso dire ora. Ho fatto finta di studiare fina alla fine delle scuole medie nella scuola germanica di Roma! Anche se avrei volentieri fatto a meno di questo supplizio ma mia madre pensava, all’epoca, che prima o poi mi sarebbe stato utile (quanto avesse ragione lo posso dire solo adesso)!
All’età di quattro anni con la scusa che il nuoto potesse far bene ai giovincelli i miei genitori hanno deciso di lanciarmi (e non si tratta di una cosa figurata, visto gli istruttori dell’epoca) nella prima piscina vicino a casa. Trauma che mi sono portato dietro fino ad oggi, nonostante patente nautica e brevetto di sub conseguiti in questi anni! Fatto sta che a dieci anni circa ho pensato bene, dopo un saggio di danza classica di un’amichetta di scuola, di ribellarmi al nuoto per darmi alla danza classica, fattore da non sottovalutare in nessun caso la presenza massiccia di donne che avrei scoperto con gli anni decisamente più disponibili delle nuotatrici e con spalle decisamente più strette e polpacci più sodi (ok sono un po’ maniaco per quanto riguarda i polpacci da ballerina di una donna)!
Ho frequentato la scuola del teatro dell’opera a Roma per due anni e l’accademia di danza sempre a Roma fino alla fine dei miei studi, si intende medie e liceo “coreutica sperimentale†compreso! Ok, il liceo “coreutica sperimentale†è un liceo un terzo classico, un terzo artistico e quasi un terzo scientifico. Ma senza ombra di dubbio la scuola per fancazzisti di questo pianeta e considerate che sono uscito con 36/60 alla maturità quindi ero il più fancazzista di tutti i tempi!
Ho avuto alti e bassi nella meravigliosa arte di Tersicore (musa della danza per chi non ne fosse al corrente = un po’ ignoranti)!
Alla fine mi è toccato fare come di rito per tutti quelli della mia generazione e precedenti il servizio civile, e quindi lasciare la tanto amata e/o odiata danza per qualche cosa di meno etereo e più reale: 10 mesi di servizio in ambulanza. Non mi lamento per questo cambio repentino di vita, di percezione della vita. Mi sono confrontato con qualche cosa che fino a quell’istante era più effimero del teatro per me: la realtà ! Sono stato catapultato senza nessun preavviso o quasi (3 mesi) tra gente che soffre, anziani e giovani morenti, morti violente o programmate… insomma tutto quello che puoi trovare in una tragedia o in un libretto teatrale, ma che mai penseresti di vedere rappresentato senza filtri scenici davanti ai tuoi occhi.
Al contrario del previsto mi sono appassionato a questo lavoro infatti dal 1999 al 2002 ho militato nelle file della Croce Bianca prima come obbiettore di coscienza e poi come volontario e in Croce Rossa dal 2003 al 2008 come dipendente. Non sono uno di quei volontari del soccorso, o meglio fanatici dell’intervento in codice rosso (come si dice in gergo quando si corre con sirene e lampeggianti) ma sono uno che ha fatto il suo lavoro con passione, dedizione e cognizione di causa. Mi sono votato a questa missione e non mi sono mai tirato indietro quando cera da fare corsi, imparare con umiltà dai migliori e fare la gavetta sui trasporti infermi, considerato lavoro da pivelli ma che da la base di esperienza per il mio ex lavoro.
In questo lasso di temo ho pensato bene però di ampliare le mie conoscenze lavorative in altri campi. Ho fatto il barman e successivamente il fotografo quasi per divertimento anche se oggi posso vantare collaborazioni con locali di prestigio in tutti e due i campi. Fortunatamente perché proprio alla fine del 2007 la Croce Rossa di Bolzano mi ha lasciato a terra, non rinnovandomi il contratto dopo un infortunio al ginocchio costatomi non solo il posto ma anche tre operazioni e quasi un anno di inattività .
Come già detto mi sono rimboccato le maniche e ho continuato a lavorare in altri settori e la fotografia mi ha dato le soddisfazioni tanto attese. Lavoro con la mia fedele Canon nel locale più longevo di Bolzano e i miei servigi sono apprezzati e pagati onestamente. Certo questo non mi permette di tirare a fine mese ma cerco in maniera umile di pagarmi almeno le spese.
Sono tanto ottimista per il lavoro perché vivo a Bolzano e so che in un modo o nell’altro un lavoro prima o poi lo trovo, ma sono stato pessimista in amore per anni. Sono passato da una donna all’altra per un tempo che quasi definisco infinito (in questi 31 anni di vita), ma credo di essere finalmente approdato in un porto sicuro e la cosa mi rende quasi sereno. Rileggendo quello che ho appena scritto gia mi viene l’ansia dell’abbandona che costantemente mi ha seguito nella mia vita, ma al contrario del solito mio modo di fare ho deciso che non le darò ascolto.
Io sono così e che vi piaccia o no per saperne più di me dovrete conoscermi più a fondo e apprezzarmi od odiarmi.
Qui finisce il primo capitolo, il cappello della mia vita, del mio essere o se preferite della mia esistenza. Non mancherò di raccontare altro, ma con il tempo, poco a poco come un libro da sfogliare e da gustare pagina per pagina, riga per riga. Chi mi conosce sa quanto mi piace dilungarmi ed essere puntiglioso sulle mie esperienze.
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