Vincent Malloy è un bravo bambino Ha sette anni ed è assai per benino. Per la sua età ha virtù assai rare, Ma a Vincent Price vuol somigliare. Ha un gatto un cane ed una sorella Ma vuole soltanto una vita più bella. In orridi antri per meglio sognare Con rettili e topi vorrebbe abitare. Con loro vivrebbe incredibili orrori Sentendosi preda di ghiacci sudori. Vagare vorrebbe in tenebra oscura Sfidando pericoli senza paura. Con larghi sorrisi accoglie la zia Né mai vorrebbe lasciarla andar via. Immagina infatti con grande piacere Di farne una statua per il museo delle cere. Sevizia ogni giorno il suo cane Abercrombie Sperando di trarne un orribile zombie Col quale poter nella nebbia vagare Per fare poi strage di vittime ignare. Non vuole soltanto incuter paura Adora egualmente lettura e pittura. Pinocchi e fatine non legge però Lui adora soltanto i racconti di Poe. Una notte leggendo alla fievole luce Fece un sobbalzo a una storia sì truce: La giovane moglie che tanto adorava Giaceva ancor viva nella sua bara! Con impeto folle si mise a scavare, Quell'orrido dubbio voleva fugare. Ma ciò che scavava scoprì che in realtà Era solo l'aiuola che amava mammà . In camera chiuso si ritrovò Ed esser recluso si immaginò. Il solo conforto in tanto dolore Era il ritratto del grande suo amore. Mentre languiva angosciato e disfatto La madre arrivò e lo colse sul fatto. Disse: "Se vuoi puoi andare a giocare Fuori c'è il sole ti devi svagare!" Tentò di parlare ma gli mancò il fiato, La triste prigione lo aveva fiaccato. Scrisse: "son vittima di una magia, Da questa torre non potrò mai andar via". La madre rispose: "ma che prigioniero via dalla testa questo sciocco pensiero! Non sei Vincent Price, sei Vincent Malloy dovrai pur comprenderlo, no, prima o poi! Non sei né pazzo né tormentato, La vita non ti ha ancora neanche sfiorato. Sei solo un bambino di sette anni Va a divertirti e abbandona gli affanni!" La mamma calmata la stanza lasciò E Vincent distrutto al mur si appoggiò. Fu allora che tutto si mise a tremare E dalla pazzia si lasciò trasportare. Udì Abercrombie il suo cane latrare Sentì sua moglie dalla tomba chiamare. Orrende cose la donna chiedeva E con mani scheletriche si protendeva. L'orrore suo esplose in risata assordante Che in breve divenne un urlo agghiacciante. In preda a follie alla porta arrivò Ma lì senza vita al suol si accasciò. Con flebile voce il ragazzo citò Le parole del corvo di Edgar Allan Poe: "L'anima mia da quell'ombra laggiù Non si solleverà mai più Mai più Mai più".