Biografia
Mario Innocenti (all'anagrafe Mario Degl'Innocenti) nacque a Firenze il 6 giugno del 1915. Dopo gli studi elementari, s'iscrisse all'Istituto d'Arte di Porta Romana, diplomandosi, alla metà degli anni trenta, nella sezione di Pittura di quella scuola. Ancora studente si distinse per le sue qualità artistiche, che maturò nel tempo, tanto che il suo insegnante di discipline pittoriche, Giuseppe Lunardi, quando giunse al proprio pensionamento, lo propose per la propria cattedra. Ma pur con la devota gratitudine per il maestro, Mario Innocenti non seppe vincere la propria insofferenza per le vincolanti briglie dell'insegnamento e dopo un brevissimo periodo di attività didattica, rinunciò all'incarico, per dedicarsi interamente al libero impiego nella pittura, che per lui si diramò, come per altri suoi colleghi, sul binario della pura creatività artistica e su quello economicamente più sicuro della decorazione pittorica, nelle sue varie forme, compresa la libera interpretazione di modelli dei secoli passati, particolarmente del diciottesimo secolo, o di esemplari nell'à mbito di altre culture, quali la cinese e la giapponese. Anche il restauro, sia di quadri, sia di affreschi, fu occasione d'impiego del suo lavoro. Un lavoro assiduo, molteplice, che lo condusse anche fuori d'Italia, negli Stati Uniti prima, dove fu impegnato nella decorazione di una villa di ricchi committenti, e in Giappone poi, anche qui con lo stesso impegno di alta decorazione in una ricca dimora. Deviando appena nel campo delle arti figurative, fu a lungo interessato anche nella produzione di cortometraggi cinematografici, con risultati che lo portarono a cogliere premi e consensi in noti festivals per cineamatori. Basterà qui ricordare un film sulla pittura di Ottone Rosai, uno sugl'Impressionisti, e altri con immagini che si sviluppavano lungo la trama di opere letterarie, come un film sulla città di Venezia condotto nel solco di citazioni da La morte a Venezia di Thomas Mann. Altrettanto interesse ebbe anche per la fotografia. Fu insomma, la sua vita, un continuo laboratorio di esperienze che variamente coinvolgevano la sua creatività , in cui non si distinguevano campi maggiori e minori, tanto sentito era in lui il ricorso a strumenti espressivi che si offrissero, di volta in volta, al campo della propria ricerca: anche se, naturalmente, nella pittura, che lo vide impegnato fino ai suoi ultimi anni, vada riconosciuto il costante e premiante oggetto, cosi ricco di valori e mète conseguite, della sua attività di artista, durante la lunga vita, conclusasi il 6 giugno 2003.
Renzo Gherardini
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Le opere