LA STORIA DELLA LEGGENDARIA AFP GIOVINAZZO
FONDAZIONE: Il Gruppo Sportivo Acciaierie e Ferriere Pugliesi (A.F.P.) nacque nei primi anni '60 per iniziativa del Presidente dello stabilimento di Giovinazzo, Ingegner Michele Scianatico, come incentivo alla socializzazione e offerta per il tempo libero agli oltre mille operai dell'Acciaieria e alle loro famiglie.
La guida tecnica delle squadre di pattinaggio e hockey su pista venne affidata a Gianni Massari, capo del personale dello stabilimento, detentore di vari titoli di corsa su pattini a rotelle, fra cui i primati mondiali sul miglio e sul mezzo miglio. Nel 1965 la società ottenne l'affiliazione alla Federazione Italiana Hockey e Pattinaggio.
Formazione AFP Govinazzo 1973 - Parco Scianatico
Le attività sportive del'A.F.P. Giovinazzo si concentrarono nei primi anni nelle corse su strada.La squadra di hockey su pista fece il suo esordio nel campionato di hockey su pista alla fine degli anni '60 e nel 1973 ottenne la prima promozione in serie A2. Gianni Massari era allenatore-giocatore di quella squadra.
LA SCALATA DELLA SERIE A: La forza dell'A.F.P. Giovinazzo è da sempre la fertilita' e l'entusiasmo del vivaio. Si calcola che dalla fondazione più di duemila atleti giovinazzesi abbiano frequentato i corsi di pattinaggio e le competizioni di hockey su pista. Le apparizioni non solo di stranieri ma anche di atleti non giovinazzesi nelle squadre dell'A.F.P. sono state sporadiche.
L'A.F.P. prese parte per la prima volta alle attivita' agonistiche di hockey su pista nel 1965, con l'iscrizione al campionato di serie C. Capitano di quella prima formazione era Gianni Massari. La pista era quella del Parco Scianatico, costruito dai padroni della ferriera a pochi passi dai capannoni, per offrire ai dipendenti e alle loro famiglie un ambiente ricreativo e opportunità di socializzazione.
Dall'inizio fu data un'importanza decisiva al vivaio e i primi risultati non tardarono ad arrivare: la squadra degli Allievi vinse il campionato italiano sia nel 1966 sia nel 1967. Per la squadra maggiore arrivo' subito la promozione in serie B e, dopo poche stagioni, nel 1973, la prima storica promozione in serie A. Allenatore-giocatore e capitano di quella squadra era sempre Gianni Massari, che dopo pochi anni avrebbe smesso con l'hockey giocato per dedicarsi a tempo pieno alla carriera di allenatore. Punta di diamante dell'attacco biancoverde, Francesco Frasca. Il 1973 si concluse con la vittoria del campionato italiano da parte della squadra Juniores.
Era la fine del ciclo di rodaggio, l'esperimento poteva dirsi riuscito, innanzitutto da un punto di vista geografico: Giovinazzo, cittadina di 20mila abitanti nel profondo Sud, si affacciava nell'olimpo di questo sport, praticato essenzialmente in Veneto, Emilia Romagna, Toscana e in altre province del Nord Italia. Le trasferte di migliaia di chilometri in bus erano massacranti e lasciavano i segni negli atleti, che nei primi anni di serie A perdevano regolarmente quasi tutte le trasferte per poi sfoderare prestazioni sorprendenti sulla pista del Parco Scianatico, in casa. L'hockey su pista era e resta uno sport povero, privo di grandi sponsorizzazioni, fuori dal giro dei ricchi contratti per la concessione di diritti televisivi. Le societa' devono moltiplicare gli sforzi economici per acquistare la costosa attrezzatura, mantenere il vivaio, iscriversi al campionati, pagare le trasferte e infine onorare i contratti con i giocatori, voce che incide fortemente sul bilancio nell'eventualita' che venga scelta l'opzione del professionismo. Per ridurre al minimo i costi, una societa' giovane come l'A.F.P. Giovinazzo scelse la strada del dilettantismo, che ha poi conservato negli anni, unica squadra tra le grandi, in modo da garantirsi continuita' e ricambio generazionale coltivando il fertile vivaio. In quei primi anni la presenza industriale delle Acciaierie e Ferriere Pugliesi assicurava una sicurezza economica non indifferente.
IL DOMINIO IN ITALIA E IN EUROPA: All'entusiasmo del pubblico per la permanenza nella massima serie nei primi anni la squadra rispose con una stabilita' nei risultati e una fame di successi che trovava proprio nel pubblico la sponda migliore. Nel 1974 fu raggiunta la finale di Coppa Italia, la prima di una lunga serie di finali stregate: l'A.F.P. non conquisto' mai questo trofeo. Fu battuta dal Trissino: 5-5 all'andata; 3-6 al ritorno.
Il vivaio dava grandi soddisfazioni: la squadra juniores, trascinata da due giovanissimi campioni, Pino Marzella e Tommaso Colamaria, vinse il campionato nel 1976 e nel 1977. La squadra senior raggiunse una seconda volta la finale di Coppa Italia nel 1977: 3-2 e 4-10 i risultati, con il Follonica che si aggiudicava il trofeo. Stessa storia si ripeteva l'anno successivo: finale di Coppa Italia contro l'Amatori Lodi: 2-2 e 1-7 i risultati.
Davvero le finali sembravano rappresentare un tabu' per la squadra di Gianni Massari. Nel 1979, al termine di un campionato strepitoso, la squadra di Frasca e Marzella si ritrovo' prima in classifica a pari punti con il Breganze. La partita di spareggio per lo scudetto venne largamente dominata, nella prima parte, dall'A.F.P. ma nel secondo tempo ci fu il recupero perentorio dei veneti e l'A.F.P. perse 6-7 a pochi istanti dal termine e il sogno dello scudetto sfumo'.
Fu in quella occasione che un certo razzismo si manifesto' nei confronti della squadra di Giovinazzo, durante il campionato e nel cruciale spareggio scudetto, oltrepassando la soglia fisiologica della goliardia legata alle competizioni agonistiche: dirigenti e tifosi settentrionali giuravano che mai lo scudetto dell'hockey, disciplina praticata quasi esclusivamente al Nord, sarebbe sceso cosi' "in basso", nel profondo Sud.
Formazione AFP Giovinazzo Campione d'Italia 1979/80
Sarebbero stati smentiti, l'anno successivo, al termine di una stagione nella quale l'A.F.P. Giovinazzo non ebbe rivali e conquisto' lo scudetto, partita dopo partita, al termine della regular season. Fu una stagione miracolosa: la squadra era stata ammessa, l'anno precedente, a prendere parte alla Coppa delle Coppe, che vinse, sconfiggendo gli spagnoli del Sentmenat in una doppia finale al cardiopalma: 4-11 il risultato all'andata, in Spagna, 14-4 a Giovinazzo, in una partita mitica, una notte nella quale mille cose accaddero: per la prima volta una squadra italiana conquistava un titolo europeo per club, dominio fino allora di spagnoli e portoghesi; esplodeva il tifo dei giovinazzesi, fatto di operai che si aggrappavano alla squadra di hockey per uscire dall'anonimato della provincia operaia e contadina e trovare il giusto riscatto nello sport; fu recuperato uno svantaggio abissale; esplose definitivamente, come campione di livello europeo, Pino Marzella, 19 anni, che segno' 11 gol; fu prepotentemente confermata la supremazia di gioco dell'A.F.P., a dispetto delle voci maligne venate di razzismo degli avversari italiani; si concluse una stagione irripetibile per lo sport giovinazzese, programmata dal "professore" Gianni Massari e conquistata con compattezza da tutta la squadra.
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Per molti anni tra le strade di Giovinazzo i ragazzini improvvisavano piste e giocavano a hockey anziche' a calcio. Mostrare in pubblico cimeli come una stecca spezzata, appartenuta a Frasca, o un guanto di Marzella era motivo di vanto.
Avrebbero potuto restare sulla vetta d'Europa per molti anni ancora. La scuola di Massari aveva dimostrato il suo valore e iniziava a portare notevoli risultati, i campioni esprimevano un gioco di livello mondiale, arrivavano le prime convocazioni in nazionale e per un paio d'anni i giocatori dell'A.F.P. rappresentarono il blocco di base della nazionale italiana. Il meccanismo sembrava perfetto ma non lo era, se il campione più promettente, Pino Marzella, abbandonava il sogno dilettantistico della provincia meridionale per inseguire un ricco contratto a Reggio Emilia. La stagione 1980/81 dell'A.F.P. si concluse in modo tutt'altro che deludente: la squadra non era affatto appagata e conquisto' il terzo posto in campionato e la finale di Coppa dei Campioni. Quando il FC Barcellona scese in pista a Giovinazzo, al pubblico sembrava di rivivere la finale di un anno prima, ma i campioni spagnoli erano nettamente più forti di Francesco Frasca e compagni e il risultato finale fu 2-6.
Il blocco biancoverde nell'Italia ai mondiali del 1980
IL DECLINO:Quando Pino Marzella lascio' Giovinazzo le prime avvisaglie di crisi alle Acciaierie e Ferriere Pugliesi si erano manifestate ormai da diversi anni. Il mancato ammodernamento di impianti obsoleti e una generale crisi nel settore dell'acciaio furono causa del tracollo della societa', che chiuse i battenti nel 1982, dopo prolungati scontri fra lavoratori e proprieta', lasciando senza lavoro più di mille dipendenti.
L'A.F.P. risenti' pesantemente della crisi: quasi tutti i giocatori erano dipendenti della ferriera: la perdita del posto di lavoro non era certo una prospettiva rassicurante per poter passare il tempo libero a allenarsi e giocare competizioni internazionali. Tommaso Colamaria e Pietro Turturro seguirono la strada di Pino Marzella e accettarno le offerte di club del nord (l'Hockey Novara il primo, la Corradini Reggio Emilia il secondo) pur di sfuggire alla crisi dell'A.F.P., Gianni Massari aveva accettato la guida delle squadre nazionali e dedicava ormai molto tempo a curare la guida tecnica delle selezioni azzurre. Poco prima dell'addio di Colamaria e Turturro e del fallimento dell'acciaieria, la squadra aveva raggiunto la finale di Coppa Italia contro il Follonica, che perse regolarmente: 4-4 all'andata, 4-5 al ritorno. La stagione fu chiusa al terzo posto in classifica.
AFP Giovinazzo 1982/83 retrocessa in serie A/2 e finalista Coppa CERS
La prima stagione dell'A.F.P. senza il sostegno industriale della ferriera fu vissuta fra luci e ombre: a dimostrazione del fatto che la scuola Massari restava estremamente valida, anche i ricambi dei vari Marzella, Beltempo, Caricato, Turturro, Colamaria, riuscivano a ottenere risultati sorprendenti. Nella stagione 1982/83 la squadra retrocesse in serie A2 ma riusci' a andare fino in semifinale in Coppa CERS, che perse contro il Vercelli. L'anno successivo risali' prontamente in Serie A1 e guadagno' ancora una volta una finale di Coppa Italia, ancora contro il Vercelli: 1-6 il risultato per i piemontesi. Stessa storia nel 1984/85: finale di Coppa Italia persa 2-3 contro il Monza e retrocessione in serie A2.
Nel 1985 Francesco Frasca si ritirava dall'hockey giocato mentre altri due giovanissimi campioni esplodevano con prepotenza a Giovinazzo: Francesco Amato e Antonio Frasca, che al loro esordio in prima squadra riportarono l'A.F.P. in serie A1 a suon di gol, dopo aver vinto l'anno precedente il Campionato Italiano Categoria Juniores. Gianni Massari aveva deciso di lasciare definitivamente Giovinazzo per dedicarsi a tempo pieno alla nazionale e nel 1986, con Pino Marzella e Tommaso Colamaria in squadra, portava l'Italia a conquistare il titolo di campione del mondo a Barcelos, in Portogallo.
La guida tecnica della squadra era passata nelle mani di Francesco Frasca, che sperava di poter aprire un nuovo ciclo di vittorie con una squadra costruita intorno ai giovanissimi Antonio, suo fratello minore, e Franco Amato. Il progetto sarebbe fallito a causa della catastrofica situazione economica della societa', ormai da anni senza una presenza industriale alle spalle; la dirigenza, messa alle strette da offerte irrinunciabili da parte delle societa' settentrionali, cedette nel 1987 Franco Amato all'Hockey Novara e nel 1988 Antonio Frasca all'Hockey Monza. I tifosi reagirono con rabbia e la situazione di malumore generale precipito': nel 1988 la societa' si divise in due: Gruppo Sportivo Hockey Giovinazzo e Hockey Club Giovinazzo.Il G.S.H. ha raccolto l'eredita' dell'A.F.P. senior e ha disputato senza clamore diversi campionati di Serie A1 e Serie A2, prima di fallire nel 1994. L'Hockey Club ha puntato molto sul vivaio, ottenendo numerosi titoli nazionali, fra cui il Campionato Italiano categoria Juniores nel 1997.
RIFONDAZIONE:L'A.F.P. Giovinazzo Polisportiva è stata rifondata nel 2004 per iniziativa di un ristretto gruppo di ex giocatori e dirigenti, animati dall'intenzione comune di riportare l'hockey su pista giovinazzese ai livelli degli anni '80, dopo la diaspora degli anni '90, coincisa con il periodo di crisi nazionale di questo sport, che aveva dato origine a G.S.H. e Hockey Club.
AFP Giovinazzo 2006/07 - promossa in serie A/1
La squadra ha ricominciato dal campionato di serie B. Il responsabile tecnico è Pino Marzella, che al primo tentativo, nella stagione 2004/05 è riuscito a portare l'A.F.P. in serie A2 e ha condotto la squadra Juniores alla vittoria del Campionato Italiano. Nel Marzo 2007, con tre giornate di anticipo sulla fine del campionato, l'A.F.P. è stata promossa nella massima serie, nella quale fa ritorno dopo 13 anni.
AFP GIOVINAZZO SPAZIO TIFOSI
nando, cantante dei "Paziente Zero" ad un concerto con il suo gruppo canta in terra straniera con la sciarpa dell'AFP Giovinazzo mandando in visibilio il pubblico tranese!!!