HO PAURA DELLA TV (ho paura di non essere libero) profile picture

HO PAURA DELLA TV (ho paura di non essere libero)

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CHI SONO...SALVE A CHI TROVERA' DUE MINUTI PER LEGGERMI... IO SONO UN PENSIERO; SONO UNA VOCE,SONO UNA PERSONA CHE CONTINUA A RIMANERE SBIGOTTITA DAVANTI A UN PAESE DOVE SINCERAMENTE NON MI SENTO CITTADINO...E DOVE NON VORREI ESSERLO, MA PURTROPPO SE CI SONO UN MOTIVO CI SARA' E DI CERTO NON RESTERO' FERMA CON LE MANI IN MANO, IO HO SCELTO DI PARLARE CON VOI!!
VIENE TANTO FACILE IGNORALE LE COSE PIU COMPLICATE, VIENE FACILE NON STARE A SENTIRE, VIENE FACILE RINUNCIARE A SE STESSI PER ESSERE UN MANICHINO, UNO STAMPINO, UN RAGAZZO PERDUTO NELLA DESOLAZIONE DELL'IGNORANZA...
2007 LA MIA GENRAZIONE DI MERDA, NIENTE IDEE, NIENTE VALORI, NIENTE POLITICA, E CONTINUANO A METTERCELA IN CULO, E NOI CONTINUIAMO A VEDERCI STI CAZZO DI TRONISTI, QUESTI CAZZO DI CALCIATORI CHE CONTINUANO A MANGIARE SULLA NOSTRA IGNORANZA, CONTINUIAMO A IMBOTTIRCI DI PILLOLE TELEVISIVE, CHE SOSPENDONO LA NOSTRA MENTE PROIETTANDOCI IN UN FUTURO FATTO SOLO DI VELINE E PROGRAMMI INSENSATI...
ADERITE CON ME VI PREGO...
IO SONO SOLO UNA VOCE, NON SONO NESSUNO IN PARTICOLARE, MA INSIEME POSSIAMO CAMBIARE LE COSE E FORSE INCOMINCIARE A PORTARE UN MINIMO DI CULTURA ATTORNO A NOI...
DOPOTUTTO I PIU GRANDI PERSONAGGI DELLA STORIA NON ERANO NESSUNO SENZA UN SEGUITO...RAGAZZI PROVIAMO A SMUOVERE LE COSE INSIEME...NON MOLTO TEMPO FA UNA GRANDE PERSONA COME MARTIN LUTER KING ACCOLSE A SE UN GRANDE FARDELLO, ESSERE IL PORTAVOCE DI CENTINAIA DI PERSONE DI ETNIE DIVERSE CHE SI RITROVAVANO GIORNO DOPO GIORNO A SUBIRE VIOLENZE, A SUBIRE IL DEGRADO IMPOSTO DA UNA SOCIETà CHE LI VEDEVA COME ULTIMA RUOTA DEL CARRO, DI UNA SOCIETà CHE PUNTAVA IL DITO CONTRO OGNUNO DI LORO PERCHè SEMPLICEMENTE AVENTE IL COLORE DELLA PELLE DIVESO. QUALCHE COSA DA ALLORA è CAMBIATO, L'INTEGRAZIONE è STATA LA LOTTA PIù RIUSCITA DI QUESTO GRANDE UOMO, MA PURTROPPO MAI ARRIVATA ALLA SUA FINE, MAI GIUNTA ALLA COMPLETA INTEGRAZIONE FRA CULTURE DIVERSE... COME DICEVO PRIMA USERò POCHE PAROLE, QUALCHE COSA è CAMBIATO, LA GENTE HA INCOMINCIATO A RAGIONARE CON LA PROPRIA TESTA ASCOLTANDO LE PAROLE DI UN UOMO SEMPLICE CHE LOTTAVA PER L'AMORE DEL SUO POPOLO... OGGI IN ITALIA A MALINQUORE DEVO ANNUNCIARE CHE HO APPRESO UNO SPIRAGLIO DI QUELL'INTRICATA TELA DI RAZZISMO CHE MARTIN LUTER KING STAVA PROVANDO A TOGLIERE... hO APPRESO OGGI DAL TELEGIORNALE CHE NELLA CITTà DI ROMA UN GRUPPO DI PERSONE ITALIANE HANNO BRUTALMENTE AGGREDITO CON SPRANGHE DI FERRO E SASSI UN GRUPPO DI RUMENI... LA NOTIZIA MI HA PROFONDAMENTE SCONVOLTA, NON PENSAVO CHE QUI IN TILAIA SE LE COSE DOVEVANO CAMBIARE SAREBBERO POTUTE CAMBIARE IN PEGGIO... C'E ANCHE DA DIRE CHE LA SUCCESSIONE DI AGGRESSIONI A CITTADINI ITALIANI DA PARTE DI EXTRACOMUNITARI ROMENI è AUMENTA A DISMISURA, MA QUESTO NON IMPLICA CHE TUTTI E RIPETO TUTTI I RUMENI SIANO COLPEVOLI...NON FACCIAMO DI TUTTA L'ERBA UN FASCIO, ABBIAMO BISOGNO DI GIUSTIZIA MA UNA GIUSTIZIA CHE PROVIENE DALLE LEGGI, ABBIAMO BISOGNO DI SICUREZZA , MA NON DOBBIAMO FARCELA DA NOI A COLPI DI PISTOLE E ASCE... LA VITA UMANA NON SIAMO NOI A COMANDARLA NOI POSSIAMO SOLO GRIDARE AL GOVERNO DI INTERVENIRE, DI PRENDERE DELLE DECISIONI CHE GARANTISCANO LA NOSTRA SICUREZZA...NON FARCI GIUSTIZIA DA SOLI... RAGAZZI VOI CHE LEGGETE DOVETE AIUTARMI A ESPANDERE QUESTO MESSAGGIO...IL DOLORE ALLE VOLTE CI ANNEBBIA COMPLETAMENTE, IL SENSO DI VENDETTA CI SPINGE A FARE COSE BRUTALI, MA L'UOMO SI DIFFERENZIA DALL'ANIMALE PER IL SUO SENSO DI RAGIONAMENTO, PER LA SUA CAPACITà DI CAPIRE COSA è GIUSTO E COSA è SBAGLIATO... ALLORA IO VI DICO CHE QUANDO OTTERREMO QUESTA PIENA CONSAPEVOLEZZA LE COSE INCOMINCIERANNO A ESSERE DIVERSE... DICO CHE DIETRO AD OGNI GESTO C'E SEMPRE UN PERCHè...C'E SEMPRE UNA CAUSA SCATENANTE DIETRO GESTI DISPERATI E NOI NON POTREMO MAI ESSERE IN GRADO DI CAPIRLI SE NON VIVIAMO AL 100% QUESTA SITUAZIONE...DOVREMMO ESSERE TOLLERANTI, DOBBIAMO ARMARCI DI CULTURA, DOVREMMO IMPARARE A COMPORTARCI DA ESSERI CIVILI..."I have a dream" (di Martin Luter King)Sono felice di unirmi a voi in questa che passerà alla storia come la più grande dimostrazione per la libertà nella storia del nostro paese. Cento anni fa un grande americano, alla cui ombra ci leviamo oggi, firmò il Proclama sull’Emancipazione. Questo fondamentale decreto venne come un grande faro di speranza per milioni di schiavi negri che erano stati bruciati sul fuoco dell’avida ingiustizia. Venne come un’alba radiosa a porre termine alla lunga notte della cattività.Ma cento anni dopo, il negro ancora non è libero; cento anni dopo, la vita del negro è ancora purtroppo paralizzata dai ceppi della segregazione e dalle catene della discriminazione; cento anni dopo, il negro ancora vive su un’isola di povertà solitaria in un vasto oceano di prosperità materiale; cento anni dopo; il negro langue ancora ai margini della società americana e si trova esiliato nella sua stessa terra.Per questo siamo venuti qui, oggi, per rappresentare la nostra condizione vergognosa. In un certo senso siamo venuti alla capitale del paese per incassare un assegno. Quando gli architetti della repubblica scrissero le sublimi parole della Costituzione e la Dichiarazione d’Indipendenza, firmarono un "pagherò" del quale ogni americano sarebbe diventato erede. Questo "pagherò" permetteva che tutti gli uomini, si, i negri tanto quanto i bianchi, avrebbero goduto dei principi inalienabili della vita, della libertà e del perseguimento della felicità.E’ ovvio, oggi, che l’America è venuta meno a questo "pagherò" per ciò che riguarda i suoi cittadini di colore. Invece di onorare questo suo sacro obbligo, l’America ha consegnato ai negri un assegno fasullo; un assegno che si trova compilato con la frase: "fondi insufficienti". Noi ci rifiutiamo di credere che i fondi siano insufficienti nei grandi caveau delle opportunità offerte da questo paese. E quindi siamo venuti per incassare questo assegno, un assegno che ci darà, a presentazione, le ricchezze della libertà e della garanzia di giustizia.Siamo anche venuti in questo santuario per ricordare all’America l’urgenza appassionata dell’adesso. Questo non è il momento in cui ci si possa permettere che le cose si raffreddino o che si trangugi il tranquillante del gradualismo. Questo è il momento di realizzare le promesse della democrazia; questo è il momento di levarsi dall’oscura e desolata valle della segregazione al sentiero radioso della giustizia.; questo è il momento di elevare la nostra nazione dalle sabbie mobili dell’ingiustizia razziale alla solida roccia della fratellanza; questo è il tempo di rendere vera la giustizia per tutti i figli di Dio. Sarebbe la fine per questa nazione se non valutasse appieno l’urgenza del momento. Questa estate soffocante della legittima impazienza dei negri non finirà fino a quando non sarà stato raggiunto un tonificante autunno di libertà ed uguaglianza.Il 1963 non è una fine, ma un inizio. E coloro che sperano che i negri abbiano bisogno di sfogare un poco le loro tensioni e poi se ne staranno appagati, avranno un rude risveglio, se il paese riprenderà a funzionare come se niente fosse successo.Non ci sarà in America né riposo né tranquillità fino a quando ai negri non saranno concessi i loro diritti di cittadini. I turbini della rivolta continueranno a scuotere le fondamenta della nostra nazione fino a quando non sarà sorto il giorno luminoso della giustizia.Ma c’è qualcosa che debbo dire alla mia gente che si trova qui sulla tiepida soglia che conduce al palazzo della giustizia. In questo nostro procedere verso la giusta meta non dobbiamo macchiarci di azioni ingiuste.Cerchiamo di non soddisfare la nostra sete di libertà bevendo alla coppa dell’odio e del risentimento. Dovremo per sempre condurre la nostra lotta al piano alto della dignità e della disciplina. Non dovremo permettere che la nostra protesta creativa degeneri in violenza fisica. Dovremo continuamente elevarci alle maestose vette di chi risponde alla forza fisica con la forza dell’anima.Questa meravigliosa nuova militanza che ha interessato la comunità negra non dovrà condurci a una mancanza di fiducia in tutta la comunità bianca, perché molti dei nostri fratelli bianchi, come prova la loro presenza qui oggi, sono giunti a capire che il loro destino è legato col nostro destino, e sono giunti a capire che la loro libertà è inestricabilmente legata alla nostra libertà. Questa offesa che ci accomuna, e che si è fatta tempesta per le mura fortificate dell’ingiustizia, dovrà essere combattuta da un esercito di due razze. Non possiamo camminare da soli.E mentre avanziamo, dovremo impegnarci a marciare per sempre in avanti. Non possiamo tornare indietro. Ci sono quelli che chiedono a coloro che chiedono i diritti civili: "Quando vi riterrete soddisfatti?" Non saremo mai soddisfatti finché il negro sarà vittima degli indicibili orrori a cui viene sottoposto dalla polizia.Non potremo mai essere soddisfatti finché i nostri corpi, stanchi per la fatica del viaggio, non potranno trovare alloggio nei motel sulle strade e negli alberghi delle città. Non potremo essere soddisfatti finché gli spostamenti sociali davvero permessi ai negri saranno da un ghetto piccolo a un ghetto più grande.Non potremo mai essere soddisfatti finché i nostri figli saranno privati della loro dignità da cartelli che dicono:"Riservato ai bianchi". Non potremo mai essere soddisfatti finché i negri del Mississippi non potranno votare e i negri di New York crederanno di non avere nulla per cui votare. No, non siamo ancora soddisfatti, e non lo saremo finché la giustizia non scorrerà come l’acqua e il diritto come un fiume possente.Non ha dimenticato che alcuni di voi sono giunti qui dopo enormi prove e tribolazioni. Alcuni di voi sono venuti appena usciti dalle anguste celle di un carcere. Alcuni di voi sono venuti da zone in cui la domanda di libertà ci ha lasciato percossi dalle tempeste della persecuzione e intontiti dalle raffiche della brutalità della polizia. Siete voi i veterani della sofferenza creativa. Continuate ad operare con la certezza che la sofferenza immeritata è redentrice.Ritornate nel Mississippi; ritornate in Alabama; ritornate nel South Carolina; ritornate in Georgia; ritornate in Louisiana; ritornate ai vostri quartieri e ai ghetti delle città del Nord, sapendo che in qualche modo questa situazione può cambiare, e cambierà. Non lasciamoci sprofondare nella valle della disperazione.E perciò, amici miei, vi dico che, anche se dovrete affrontare le asperità di oggi e di domani, io ho sempre davanti a me un sogno. E’ un sogno profondamente radicato nel sogno americano, che un giorno questa nazione si leverà in piedi e vivrà fino in fondo il senso delle sue convinzioni: noi riteniamo ovvia questa verità, che tutti gli uomini sono creati uguali.Io ho davanti a me un sogno, che un giorno sulle rosse colline della Georgia i figli di coloro che un tempo furono schiavi e i figli di coloro che un tempo possedettero schiavi, sapranno sedere insieme al tavolo della fratellanza.Io ho davanti a me un sogno, che un giorno perfino lo stato del Mississippi, uno stato colmo dell’arroganza dell’ingiustizia, colmo dell’arroganza dell’oppressione, si trasformerà in un’oasi di libertà e giustizia.Io ho davanti a me un sogno, che i miei quattro figli piccoli vivranno un giorno in una nazione nella quale non saranno giudicati per il colore della loro pelle, ma per le qualità del loro carattere. Ho davanti a me un sogno, oggi!.Io ho davanti a me un sogno, che un giorno ogni valle sarà esaltata, ogni collina e ogni montagna saranno umiliate, i luoghi scabri saranno fatti piani e i luoghi tortuosi raddrizzati e la gloria del Signore si mostrerà e tutti gli essere viventi, insieme, la vedranno. E’ questa la nostra speranza. Questa è la fede con la quale io mi avvio verso il Sud.Con questa fede saremo in grado di strappare alla montagna della disperazione una pietra di speranza. Con questa fede saremo in grado di trasformare le stridenti discordie della nostra nazione in una bellissima sinfonia di fratellanza.Con questa fede saremo in grado di lavorare insieme, di pregare insieme, di lottare insieme, di andare insieme in carcere, di difendere insieme la libertà, sapendo che un giorno saremo liberi. Quello sarà il giorno in cui tutti i figli di Dio sapranno cantare con significati nuovi: paese mio, di te, dolce terra di libertà, di te io canto; terra dove morirono i miei padri, terra orgoglio del pellegrino, da ogni pendice di montagna risuoni la libertà; e se l’America vuole essere una grande nazione possa questo accadere.


Who I'd like to meet:


ANCHE SE FA RIDERE RAGAZZI VI PREGHEREI DI ASCOLTARE LE PAROLE DI UNA PERSONA CHE STIMO MOLTISSIMO PER LE SUE IDEE, PER IL SUO LIBERO PENSIERO...PINO SCOTTO ^^



FACCIAMO CHIAREZZA
LE NUOVE MODALITA DI RECUPERO DEI DEBITI SCOLASTICI
Il 42% degli studenti viene promosso con debiti.
Solo 1 su 4 li recupera
I debiti formativi non sono uno scherzo. Individuano la presenza di gravi lacune e carenze nella preparazione in una materia. Le insufficienze non recuperate rischiano di compromettere il proseguimento dei vostri studi e la costruzione del vostro futuro. Quando la mancata preparazione precedente impedisce di capire gli argomenti nuovi che man mano si affrontano, stare a scuola diventa una perdita di tempo.
Recuperare i debiti è possibile. Basta affrontare immediatamente le difficoltà  che si incontrano. Per questo il decreto ministeriale n. 80 del 3 ottobre prevede l'obbligo per le scuole di attivare fin dal primo trimestre/quadrimestre i corsi di recupero per chi ne ha bisogno e di fissare date certe per tutte le verifiche intermedie.
Gli strumenti ci sono. Abbiamo assegnato alle scuole i fondi necessari per organizzare i recuperi in modo efficace: con docenti interni, con persone esterne, e anche tramite laboratori. Le scuole e i genitori hanno la massima libertà  nello stabilire le modalità  di recupero l'importante è che voi riusciate a superare le difficoltà  e a dimostrare di aver colmato i debiti.
Una data certa per essere chiari. Il recupero dei debiti deve avvenire entro il 31 agosto e comunque prima dell'inizio delle lezioni dell'anno scolastico successivo, altrimenti non si viene promossi. La verifica finale verrà  svolta dai docenti della classe e sarà  responsabilità  del Consiglio di classe formulare il giudizio definitivo sull'ammissione all'anno successivo. In questo modo tutti entreranno in classe senza debiti e saranno in condizione di svolgere regolarmente il programma del nuovo anno.
"IO PENSO CHE IL GENTILISSIMO MINISTRO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE ,IL MINISTRO FIORONI, PRIMA DI APPORTARE DELLE MODIFICHE SULLE COSIDETTE LACUNE SULLE VECCHIE MATERIE DI BASE, DOVREBBE PROVARE A PARLARE UN PO CON I GIOVANI CHE POPOLANO LE SCUOLE ITALIANE E CAPIREBBE CHE INVECE DI INTERVENIRE SULLA LINGUA ITALIANA, SULLA STORIA E SULLA GEOGRAFIA, PRIMA SI DOVREBBE RISANARE L'INFORMAZIONE CHE VINE TRASMESSA AI GIOVANI ATTRAVERSO UNA POLITICA SMEPRE PIù RISERVATA A CHI NON S'E PERSO LE PRIMA 1400 PUNTATE DI "CHI HA DETTO COSA" DOVREBBE PENSARE IL NOSTRO CARO MINISTRO FIORONI A COSA VIENE TRASMESSO AI GIOVANI ATTRAVERSO LE RETI TELVISIVE, E POI UNA VOLTA TOLTA TUTTA QUELLA MERDA CONTINUARE A ISTRUIRE I GIOVANI SULLA STORIA E SULLA GEOGRAFIA..."
RECUPERARE UN DEBITO SCOLASTICO ALLA FINE DELL'ANNO NON è UNA PROVA DI INTELLIGENZA, A VOLTE è PIU UN COLPO DI FORTUNA...E SECONDO ME QUSTA è L'ENNESIMA PROVA CHE CHI DECIDE PER NOI NON HA LA MINIMA IDEA DI QUALE SIA IL VERO PROBLEMA CHE STA TRATTANDO...
I GIOVANI ITALIANI NON HANNO BISOGNO DI SUPERARE L'ESAME DI STORIA...I GIOVANI DEL NOSTRO PAESE HANNO BISOGNO DI INCOMINCIARE A PENSARE CON LA PRORPIA TESTA!


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Il 42% degli studenti viene promosso con debiti.
Solo 1 su 4 li recupera

I debiti formativi non sono uno scherzo. Individuano la presenza di gravi lacune e carenze nella preparazione in una materia. Le insufficienze non recuperate rischiano di compromettere il proseguimento dei vostri studi e la costruzione del vostro futuro. Quando la mancata preparazione precedente impedisce di capire gli argomenti nuovi che man mano si affrontano, stare a scuola diventa una perdita di tempo.

Recuperare i debiti è possibile. Basta affrontare immediatamente le difficoltà  che si incontrano. Per questo il decreto ministeriale n. 80 del 3 ottobre prevede l'obbligo per le scuole di attivare fin dal primo trimestre/quadrimestre i corsi di recupero per chi ne ha bisogno e di fissare date certe per tutte le verifiche intermedie.

Gli strumenti ci sono. Abbiamo assegnato alle scuole i fondi necessari per organizzare i recuperi in modo efficace: con docenti interni, con persone esterne, e anche tramite laboratori. Le scuole e i genitori hanno la massima libertà  nello stabilire le modalità  di recupero l'importante è che voi riusciate a superare le difficoltà  e a dimostrare di aver colmato i debiti.

Una data certa per essere chiari. Il recupero dei debiti deve avvenire entro il 31 agosto e comunque prima dell'inizio delle lezioni dell'anno scolastico successivo, altrimenti non si viene promossi. La verifica finale verrà  svolta dai docenti della classe e sarà  responsabilità  del Consiglio di classe formulare il giudizio definitivo sull'ammissione all'anno successivo. In questo modo tutti entreranno in classe senza debiti e saranno in condizione di svolgere regolarmente il programma del nuovo anno.

"IO PENSO CHE IL GENTILISSIMO MINISTRO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE ,IL MINISTRO FIORONI, PRIMA DI APPORTARE DELLE MODIFICHE SULLE COSIDETTE LACUNE SULLE VECCHIE MATERIE DI BASE, DOVREBBE PROVARE A PARLARE UN PO CON I GIOVANI CHE POPOLANO LE SCUOLE ITALIANE E CAPIREBBE CHE INVECE DI INTERVENIRE SULLA LINGUA ITALIANA, SULLA STORIA E SULLA GEOGRAFIA, PRIMA SI DOVREBBE RISANARE L'INFORMAZIONE CHE VINE TRASMESSA AI GIOVANI ATTRAVERSO UNA POLITICA SMEPRE PIù RISERVATA A CHI NON S'E PERSO LE PRIMA 1400 PUNTATE DI "CHI HA DETTO COSA" DOVREBBE PENSARE IL NOSTRO CARO MINISTRO FIORONI A COSA VIENE TRASMESSO AI GIOVANI ATTRAVERSO LE RETI TELVISIVE, E POI UNA VOLTA TOLTA TUTTA QUELLA MERDA CONTINUARE A ISTRUIRE I GIOVANI SULLA STORIA E SULLA GEOGRAFIA..."

RECUPERARE UN DEBITO SCOLASTICO ALLA FINE DELL'ANNO NON è UNA PROVA DI INTELLIGENZA, A VOLTE è PIU UN COLPO DI FORTUNA...E SECONDO ME QUSTA è L'ENNESIMA PROVA CHE CHI DECIDE PER NOI NON HA LA MINIMA IDEA DI QUALE SIA IL VERO PROBLEMA CHE STA TRATTANDO...
I GIOVANI ITALIANI NON HANNO BISOGNO DI SUPERARE L'ESAME DI STORIA...I GIOVANI DEL NOSTRO PAESE HANNO BISOGNO DI INCOMINCIARE A PENSARE CON LA PRORPIA TESTA!


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Posted by on Mon, 05 Nov 2007 08:00:00 GMT