Mi chiamo Andrea Giovanni Carmine De Simone, sono nato a Capua il 24 novembre 1807 da Nicola De Simone e Margherita De Matteis.
Il Cav. Biagio Lanza mi ha accolto nella sua casa occupandosi della mia formazione artistica incoraggiandomi e sostenendomi economicamente. Il 7 settembre del 1834 ho sposato Gabriella Cappabianca.
Il mio stile si caratterizza per la facile cantabilità delle melodie, per le armonie lineari, per il ritmo spesso incalzante e per l’impiego di formule melodiche ripetute in modo ossessivo. Ho fondato e diretto per anni la Filarmonica di Capua. Miei allievi sono stati Raffaele Coppola e Ludovico Cesi.
Tra le mie opere vi ho lasciato un Miserere,un oratorio L’Agonia di Gesù, eseguiti presso la Cattedrale di Capua nel 1842 , un Inno all’Addolorata, su versi di Paolo Parzanese , eseguito a Foggia nel 1843, un melodramma Matilde d’Inghilterra, su libretto di Leopoldo Tarantini , andato in scena nella primavera del 1841 presso il Teatro Nuovo di Napoli. La partitura di quest’ultima è conservata presso la Biblioteca del Conservatorio “S. Pietro a Majella†di Napoli .
Ho composto inoltre una ricca raccolta di composizioni sacre e profane inedite comprendente messe, inni di guerra, inni sacri, mottetti, cinque sinfonie (e altre tre andate perdute), danze e litanie, due opere liriche Polissena e Atala, quest’ultima purtroppo andata perduta. Nella mia produzione prevalgono le opere di carattere sacro scritte molto spesso in occasione di festività religiose .
A seguito dei miei più grandi successi, fui nominato socio onorario dell’Accademia Aretina in Toscana (2 aprile 1852), dell’ Accademia di S. Cecilia in Roma (2 marzo 1853), dell’Accademia Filarmonica di Bologna (24 settembre 1853) e dell’Accademia dei Quiriti di Roma (18 ottobre 1859).
Tra il 1855 ed il 1857 ,come critico musicale,ho scritto articoli per la Gazzetta musicale di Napoli , tra cui quelli riguardanti Il Trovatore di Verdi e il Conte di Chalais di Donizetti. Gli articoli sono stati scritti in piena obiettività e schiettezza del giudizio, autonomia e indipendenza.
Con un’adunanza della Giunta Municipale di Capua ottenni, il 23 Agosto del 1866, la nomina di maestro di musica presso l’Istituto Femminile di Capua che fu unito alle Scuole Normali nella stessa città , nelle quali già insegnavo. Per le alunne di questo Istituto ho spesso composto cori eseguiti come saggi di fine anno scolastico.
Nel 1874 ho cominciato a non godere di un buono stato di salute e purtroppo il 14 luglio dello stesso anno mi sono spento nella mia casa in Via Monte dei Pegni n° 8 . Dopo la mia dipartita, il giornale Capua si fece promotore di una sottoscrizione per onoranze funebri allo scopo di raccogliere offerte in denaro per rendere omaggio alla mia memoria con un segno tangibile e imperituro.
Il prof. Alessandro Belardinelli reallizzò un mio ritratto da esporre nella sala d’aspetto del Teatro Campano che il 29 ottobre 1875 fu intitolato a mio nome.
Ecco un passaggio del mio necrologio pubblicato sul Capua a testimonianza della stima e della fama di cui godevo :
« Il giorno 14 di questo mese [di Luglio] è morto il Signor Andrea De Simone uno dei più valenti maestri di musica della nostra provincia [di Caserta]. Il paese ha perduto una bella intelligenza ed un onesto cittadino, l’arte musicale un distinto e benemerito cultore.[…]Amò nella vita l’arte per l’Arte, per cui Andrea De Simone non lascia altro retaggio alla sua inconsolabile moglie che uello degli affetti e della stima dei suoi concittadini[…] »
Nel corso degli anni il mio nome è caduto in un incomprensibile oblio e a tutt’oggi pochi cittadini o studiosi lo ricordano, se non alcuni discendenti della famiglia De Simone.
Sono rinato dalle polveri grazie a Lorenzo Sorbo che nel 1998 mi ha riscoperto e pubblicato tutte le mie opere in nuove edizioni critiche.
