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BANDA CIVIDATE

About Me

Le origini del Corpo Bandistico Cittadino S.Nicolò sono antichissime. Dobbiamo infatti sforzarci di tornare indietro addirittura di un millennio. Risalgono infatti all’anno 1999 le prime sicure testimonianze che attestano la nascita di questa istituzione. Non è mai stato chiarito al grande pubblico quale fu l’alchimia che diede origine a questa balzana avventura. I racconti sconfinano nella leggenda e si perdono nelle tortuose vie del mistero. Si narra che tutto nacque da un banale viaggio in treno verso Milano. Su quel treno si trovarono casualmente due dei nostri protagonisti: Giancarlo, giovane maestro trombettista dalle grandi ambizioni e Andrea, tenace studente fulminato da quel Piccolo chimico che nel Natale del 1981 trovò sotto l’albero. Ad entrambi quella mattina brillava una strana luce negli occhi. Sapevano di aver davanti una vita di brillanti successi, stavano solo aspettando la grande occasione. Si guardavano intensamente, dando fondo a tutte le loro energie per dire qualcosa di eclatante. Passarono così lunghi minuti di devastante silenzio. Fu Giancarlo che, con labbra tremanti, tra Trecella e Pioltello, pronunciò le fatidiche parole: “Perché non fondiamo una banda?” Andrea rispose: “No guarda, adesso devo andare in bagno.” Ma quando tornò, l’emozione era palpabile nell’aria, la miscela esplosiva ormai era stata innescata (e non mi riferisco a quello che fece Andrea in bagno) e chi sarebbe riuscito a fermare quei due? A dir la verità a Milano Lambrate i progetti erano evoluti e stavano già pensando di aprire una piadineria romagnola. Possiamo sospettare che quella sarebbe stata la strada che avrebbe permesso loro di esprimere le migliori qualità. Ma, destino volle, che quello stesso pomeriggio incontrassero un terzo elemento importante: Marco, un baldanzoso ragazzetto di provincia con tanti grilli per la testa, un tipo veramente difficile e spigoloso. Marco disse: “Sì, a me mi piace il rock, il pop, il punk, ma mi sembra sempre che mi manchi qualcosa.” Giancarlo e Andrea risposero all’unisono: “Una banda!” In realtà Marco pensava a uno stereo nuovo, ma ormai era fatta, anche lui era stato assorbito da questo inarrestabile e travolgente vortice. Erano ormai in tre amici al bar a costruire enormi castelli di sabbia. A un certo punto Marco, dopo una notevole sorsata di birra, disse: “Sentite, io conosco un ragazzo frustrato che si sogna sempre di fare l’artista, secondo me lo convinciamo subito.” Quel ragazzo era Alessandro e quando si vide capitare in casa quei tre esagitati soggetti che gli proposero le loro idee, intuì subito che si stava cacciando nei guai e per quanto riguarda le sue ispirazioni artistiche pensò tra sé: “Ora è veramente tutto finito.” E infatti fu proprio così, ritrovò il suo vecchio sax tra le scatole delle scarpe, gli diede una lucidata col grasso di foca e si unì al gruppo. I Favolosi Quattro erano ora uniti, si sentivano belli e impossibili, l’idea della vita da musicista dava loro ormai alla testa. Pensavano già di farsi crescere i capelli tutti insieme, ma poi guardarono Giancarlo e dissero: “No, magari il pizzetto.” Si sentivano però ancora incompleti, ma non c’era proprio verso di capire cosa fosse. Dopo molte notti insonni lo capirono. Come avevano fatto a non pensarci! Mancavano le donne. La gioia e il dolore delle umane genti, coloro che ancora prima di esistere riuscirono a strapparci una costola. Ebbene, in brevissimo tempo, furono addirittura in quattro ad essere attirate nella rete dell’irresistibile fascino dei nostri protagonisti. Due si resero ben presto conto di dove erano capitate e così con grande accortezza se ne andarono. Ma restarono, senza essere costrette, due eroiche ragazze che, con fermo polso, decisero che valeva la pena di rischiare di perdere in questo modo la loro reputazione. Marta e Ilaria, da allora fiore all’occhiello della nostra banda, compresero la nobiltà del progetto e si buttarono in questo fiume in piena. Anche Fabrizio, un vero maestro di sax, ci aiutò per diversi mesi con grande generosità. Successe però che dopo anni di tranquilla residenza nel nostro paese, durante la collaborazione col nostro gruppo, giustamente snervato, chiese improvvisamente il trasferimento e tornò nella ridente Romagna. Noi gli siamo in ogni modo ancora fortemente riconoscenti. Ci scontrammo spesso con grossi ostacoli che minacciavano il nostro radioso futuro, ma tutte le volte, il nostro saggio maestro Giancarlo, ci guardava fissi negli occhi e con fermezza ci diceva: “Ma la musica va oltre!” E noi si andava oltre. E veramente si cresceva, infatti alcuni giovani e imprudenti ragazzi cedettero alle nostre lusinghe e così anche Stefano, Andrea R., Andrea V., Roberto e Maurizio vennero a rinfoltire le nostre schiere. Tutt’ora si domandano chi gliela fatto fare. In quei tempi successero i primi miracoli. Come fiori che sbucano dalla terra, come raggi di sole che perforano le dense nubi, accadde che i fischi dei nostri strumenti si tramutarono nelle prime, incredule note. Noi ci abbracciavamo commossi e piangenti. Cominciavamo ad atteggiarci, pensavamo a tournée, ricchi contratti e Marco a ricchi buffet. Si unì a noi anche un vero musicista, Ezio, il più noto sassofonista di Fornovo che, venuto a sapere dell’esistenza di questa nuova banda dei miracoli, si trasferì con tutta la famiglia a Cividate per avere l’onore di suonare con noi. E la qualità ebbe una decisa impennata. Bisognava però affrontare anche i duri aspetti organizzativi. Entravamo in contatto con le autorità e spesso ne tornavamo con la coda sotto le gambe, cercavamo contributi, ma pochi credevano nella nostra ferrea determinazione. Ma in tutti questi momenti difficili, anche se eravamo già abbastanza nervosi, il nostro saggio maestro Giancarlo, ci guardava fissi negli occhi e con fermezza ci diceva: “Ma la musica va oltre!” E noi si continuava ad andare oltre.

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Member Since: 10/24/2007
Sounds Like: 30-31 MAGGIO
1-2 GIUGNO 2009:
FESTA DELLA MUSICA
CIVIDATE AL PIANO




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