marco rovinelli

Nasco a Fano nel 1974 in un quartiere affollato di marinai bestemmiatori e ubriaconi. Vivo nella completa ignoranza musicale più o meno fino alla tarda adolescenza; quando poi me ne rendo conto, cerco goffamente di recuperare strimpellando musica dei Beatles o ragtime a quattro mani sulla mia tastiera, riuscendo anche a trovare un primo ingaggio come organista della mia parrocchia. Passato in modo del tutto fortuito e inaspettato alla batteria, grazie ad un regalo che in realtà poi mi stava rendendo complice di un quasi - furto, inizio a suonare con alcune band locali del sano pop cantautoriale italiano, debuttando sopra un camion rimorchio … (andai fuori tempo solo una volta quella sera ma in maniera clamorosa …) Successivamente vengo iniziato al jazz ascoltando Dave Weckl e ricevendo misteriosi consigli da uno schizofrenico ma benestante sassofonista del mio paese. Musicalmente ciò che ne esce è agghiacciante, ma mi permette di tirarmela da jazzista che in una provincia densa di orchestrali di liscio non è poca cosa … Decido però di laurearmi in psicologia per cercare di contrastare le continue crisi depressive causate dalla mia carriera artistica, arenata ancora ad esibizioni nelle gelaterie limitrofe, o a viaggi della speranza verso sottopagate marchette! Finalmente nel 2000 mi trasferisco a Roma, galvanizzato dal Giubileo, e dopo sei mesi di nulla e una storia d’amore fallita mi ammalo di colite ulcerosa (leggera però …). Vengo purtroppo obbligato ad un cameo di tre mesi a Fano, dove le cose peggiorano drasticamente, ma miracolosamente torno a Roma nel 2001, ormai temprato dalle avversità, e in effetti, da allora, qualcosa piano piano è iniziata a cambiare ….. Riassumendo in modo stringato il “Rovinelli pensiero” potrei dire che mi piace suonare le batterie già montate nei locali, intingere pane duro nella maionese alle quattro di notte, fare le vocine ai gatti, farmi le pippe (mentali si intende!), pensare alla mia adorata nonnina (sia quella che c'è sia quella che non c'è più), non trovare parcheggio quando torno dai concerti e le donne come categoria ontologica…e biologica… Questo è tutto... ai fan sfegatati consiglio un giretto su www.marcorovinelli.com