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EVIO

About Me

I MIEI PENSIERI CHE NON HO MAI PENSATO: ebbene tutti abbiamo dei pensieri che ci pensiamo senza pensarci e quindi non essendoci una volontà di pensiero, non sussiste neppure il contenuto dello stesso, non essendoci il contenuto non sussiste il fatto, quindi diventa un pensiero mai pensato. Mi sto addentrando in quel tunnel che è tutto un tornante e che chiamiamo "cervello", che non so come mantenere. A volte in una frazione di secondo diventa il netto contrario; sono stanco di non far niente o di sprecare il mio tempo senza vedere nulla di sostanzialmente cambiato. Ognuno quando nasce ha un compito ed il suo tempo è legato allo svolgimento di esso e al raggiungimento dello scopo alla fine se ne va nel NULLA, quel NULLA da cui è provenuto. Sono pochi coloro che nascono come apri-pista e che poi diventano campioni. Paradossalmente io non vorrei altro che una vita normale: una casetta, problemi di bollette da pagare, un marmocchio che ti gira tra i piedi proprio quando vorresti stare in pace...insomma, fare una vita da "normaloide", giusto ciò che ho rifiutato fino ad adesso. Sia chiaro, non sono un barbone pentito, ne men che mai rinnego ciò che ho fatto, anzi lo rifarei. Rifarei, da questo preciso istante, tutto ciò che ho fatto, perché l'ho sempre fatto con presa di causa: ho avuto successi e sconfitte ma in fondo posso andare fiero del mio passato. Ora, con un pò di tranquillità, provo a programmarmi un futuro. Spreco quattro parole per cercare di identificarmi, in modo da potervi far capire che strano animale sono. Sono di una razza in via di estinzione ma talmente pericolosa che non deve essere protetta, ma estinta. Sono arrivato a mezzo secolo senza mai essermi dato delle risposte o spiegazioni a cose fatte. Io ho passato tutta la vita a decidere per poi fare decisamente l'opposto; sono quindi giunto all'unica soluzione plausibile e cioè che io sono io e l'altro io, che sono io sempre in contrasto con me stesso. Non è facile vivere con il proprio contrario sempre appresso, ma tutto sommato la mia vita è anche affascinante: quel conflitto interiore che si dissolve solo dopo che il fatto è avvenuto. Io sono un animale da combattimento e tra l'altro coraggioso e costante. Premesso che ho detto combattente, non per ciò violento, io combatto le mie battaglie con la dialettica perché come diceva FROID: un uomo è diversificato dalla bestia perché c'è un tavolino che li divide per poter ragionare. Il tavolo è un utensile indispensabile, ha mille funzionalità, per la maggior parte futili, senza un reale motivo per cui abbia senso che quelle quattro assi continuino imperterriti a stare lì, in attesa che arrivi di nuovo qualcuno, che lì appoggi i suoi gomiti. Il volto guarda tra le crepe, coem se con quegli occhi stesse cercando un qualcosa che lo porti a non riflettere o molto più semplicemente a vedere un immagine che lo riporti ad identificare se sesso... In verità sono di una razza che non è ancora uscita su nessun testo scientifico che stabilisca gli aspetti globali e caratteriali di certe razze; non c'è nessuna spiegazione, neppure sulla Treccani. Io, nel mio piccolo, sono un genio, per tutte le avventure che mi sono dovuto inventare per ottenere qualche briciola, non per me, ma per quanti vivono il mio status e non hanno voglia di gridare. In questa società, ove le fondamenta per una qualsiasi decisione è la diffidenza, ci si chiede: cosa ci potrei rimettere? Così esclama quello che vuole arrivare e non guarda in faccia a nessuno! C'è sempre quella mal fidanza di sospettare che chi ti è vicino ti debba per forza fregare, proprio perché è di comun denominatore pensare che nessuno fa niente per niente. Ma finiamola di descrivere ruoli che non mi si addicono, ciò è servito a tracciarvi un'idea un pò più chiara di quel fenomeno allarmante che si chiama Evio. In tanti mi chiedono come faccia. Io ogni volta, quando mi ritrovo davanti al quesito sul da farsi, non faccio altro che essere me stesso e ciò mi porta anche ad avere contrasti, ma una volta sedutomi, guardo nel vuoto e mi chiedo: SE C'E' SOLUZIONE AL PROBLEMA perchè mi arrabbio? SE NON C'E' SOLUZIONE AL PROBLEMA perché mi arrabbio? Sembra una retorica, anche se in realtà è la filosofia di base del vivere sereni. In sostanza non c'è modo di rimanere allibiti, in quanto non c'è affermazione che abbia una logica da mettere in discussione tale teoria. Sotto queste pacate vesti di grullo c'è un animale ferito, quindi arrabbiato; arrabbiarsi non è altro che una mancanza di intelligenza perché dopo lo sfogo iniziale tutto resta invariato; se invece avessi gestito quel tempo e quelle forze per risolvere il problema, se non altro avrei trovato la via d'uscita. Noi siamo tutti dei prisma, con mille sfaccettature e se mi dovessi paragonare ad una razza canina, direi che sono un bassotto, simpatico e giocherellone, e anche tanto ruffiano se è di buon umore, ma prova a farlo incazzare che diventa un gran bastardone, perchè l'unico punto dove ti può morsicare è il tendine d'Achille (che te ne frega tanto è di Achille?...ma poi ti lascia storpio una settimana)testo estrapolato da appunti di Evio (gennaio-febbraio)


My Interests

I'd like to meet:

Evio Botta è un clochard molto conosciuto a Trastevere e in tutta la città: poeta, attore, candidato sindaco dei barboni di Roma nel 2001, impegnato da anni nella lotta per la casa e in tante altre battaglie sociali, oggi è affetto da una grave malattia.A testimonianza delle numerose battaglie di Evio, grazie alla giovane regista e attrice Cristina Mantis, abbiamo un documento video a cui teniamo molto: “Il carnevale di Dolores”, dove Evio è uno dei protagonisti. Il percorso di questo documentario è stato lungo, come lungo è il percorso per far valere i propri diritti, uno dei primi fra tutti, quello alla casa. Il documentario è stato girato nell’arco di sette anni, diciamo così “dall’interno”, con delle semplici telecamerine, privo di voce narrante. Questo è davvero un “documento” sul mondo sommerso della gente ai margini, che sempre meno si vedono rispettati i propri diritti e che si danno da fare come possono per svoltare le loro vitali soluzioni abitative, all’interno di uno stato che assolutamente non sa essergli vicino. Non c’è retorica, ne quella triste sensazione da “dito puntato”, forse anche per il filtro dell’ironia sempre vigile che caratterizza i protagonisti di questo “viaggio”, e altri personaggi che via via s’incontrano. Questo video va al cuore del problema, sfatando molti luoghi comuni sui barboni, denunciando la situazione inaccettabile per eccellenza, soprattutto in una metropoli: non avere una casa, non poter abitare… sottolineando un sistema legislativo assistenziale, che la carenza di strutture rende inoperante verso un loro concreto reinserimento. E così se l’eccentrica Dolores, che non si sente una barbona, battaglia in tutti i modi perché le venga data una casa, Evio, che dei barboni è il sindaco, sostiene ad oltranza temi a loro cari, come, tra gli altri, l’assoluta avversione per gli offensivi dormitori e l’esigenza almeno della creazione di case-famiglia, come quella autogestita “Gli amici di Valentina”, tuttora esistente e da lui creata nel 1990 assieme ad Adamo Di Pippo della Via Lattea, in cui oltre ad avere un tetto ciascuno ha anche una sua camera, quell’angolo tutto proprio in cui poter stare in pace e in intimità con la dignità di ciò che si è.Sarebbe bello se quel 7 maggio ci fossimo tutti…se non altro perché è una delle poche testimonianze video di una delle tante lotte sostenute da Evio. Ringrazio Cristina, anche a nome di Evio, per essersi subito “innamorata” di questo piccolo-grande battagliero e aver avuto il coraggio insieme a lui di testimoniare una delle tante situazioni inaccettabili che caratterizzano questo Stato.“Il carnevale di Dolores” di Cristina Mantis. Con Giuseppina Coluccelli detta “Dolores” ed Evio Botta, sindaco dei barboni, E' in concorso al Tekfestival che si terrà a Roma dal 6/11 maggio. La proiezione è prevista per il 7 maggio, non è ancora certo se al cinema Farnese o al cinema Trevi, ma vi terremo informati su questo blog. www.tekfestival.itUNA SERATA DIVERSAÈ passata una settimana dalla serata fatta a mio sostegno e io ancora non riesco a svegliarmi ed uscire da questa fiaba che mi avete fatto vivere o forse sarebbe meglio dire rivivere, perché quella fiaba era la mia fiaba. Non ho parole per poter esprimere ciò che provavo e che provo tuttora nel rivivere scrivendo i ricordi di quella serata che aveva un’atmosfera magica, fiabesca appunto, era così irreale che non sentivo neppure i dolori che i rimbombi della cassa che avevo sopra la mia testa avrebbero dovuto causare. Vedermi circondato da così tanto calore umano giuntomi da persone viste per la prima volta o non viste per niente perché non illuminate da riflettori. Ho ritrovato amici che erano anni che non rivedevo e ne ho fatti dei nuovi e ho respirato un’aria diversa, magica. Emozionante è stato rivedere quella vecchia carogna di Adamo, mio migliore amico e compagno di battaglie che insieme abbiamo portato nella capitale (Attenti a quei due!) per i diritti dei più indifesi affinché tutti possano avere pari dignità. Battaglie pensate da me e da lui programmate strategicamente in quattro e quattro, otto e dopo poche ore eravamo sul fronte: due matti da legare che cercavano l’opposto…io barbone cinque stelle stanco di vagare volevo mettere radici, lui accasato con moglie e quattro figlie aspirante barbone. Ci siamo battuti per i senza-casa, portatori di handicap, malati di mente, emarginati di ogni sorta, ma il nostro fiore all’occhiello sono stati i senza fissa dimora; forse dove siamo riusciti ad ottenere ben che minimo risultato con l’Associazione “Amici di Valentina” da me ideata e da lui costituita, ove dopo l’apertura di una nuova casa-famiglia abbiamo ottenuto che il comune durante i mesi invernali facesse scattare l’emergenza freddo. Penso che rimessomi in moto potrei di nuovo ricominciare, ma con un rifugio per le mie ossa, non perché sia vecchio ma la salute non mi regge troppo e penso che come io adesso ho bisogno di voi, c’è ancora qualcuno che ha bisogno di me. Da questa serata ne esco un po’ ravveduto da certi concetti di come la gente vede la solidarietà, con ciò non dico di aver cambiato pensiero, ma apro la possibilità di un’altra via d’uscita al pietismo o al potere ecclesiale o politico e di ogni forma di supremazia. Ringrazio tutti voi per avermi arricchito un altro po’, per avermi fatto ri-sentire vivo, il Circolo degli Artisti, a tutti gli artisti, Andrea Rivera e Giulia Carnevali per l’organizzazione. Grazie di tutto cuore.Evio Botta

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Posted by on Fri, 19 Oct 2007 02:00:00 GMT

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Posted by on Fri, 19 Oct 2007 02:00:00 GMT

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Posted by on Fri, 19 Oct 2007 02:00:00 GMT

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Posted by on Fri, 19 Oct 2007 02:00:00 GMT