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Megian

About Me

Giovanni Antonio Medda, in arte Megian, nuorese di nascita(1964), è senza dubbio un autodidatta. Ha frequentato il Liceo Artistico Statale di Cagliari, mentre la sua produzione nasce prima, molto prima alimentata da una passione profonda e radicale, come solo le vere passioni sanno essere. Sorpreso nello studio stipato di quadri, afferma con un misto di orgoglio e pudore "Starei giorno e notte tra queste tele". Le innumerevoli opere dipinte dimostrano quanto ci sappia fare con spatola e pennelli, e quanto riesca a variare di tono e stile, una vera ricchezza insomma, nonostante la sua costante preoccupazione di non aver ancora trovato una coerenza stilistica. La sua produzione, seguendo una sorta di neo-espressionismo, è caratterizzata dal lavoro incessante del colore, quasi a sfiorare il parossismo cromatico, dalla destrutturazione delle forme anatomiche ottenuta con segni violenti e bagliori inattesi, dalla composizione di paesaggi lirici attraversati da solchi profondi traboccanti di colori, e di meste nature morte con filamenti guizzanti. Ed ancora galli animati da segni vorticosi, ora da tasselli incastonati entro spesse linee nere, e poi fiori che sembrano sfaldarsi, colpiti da luci accecanti, scacchi impreziositi da sinuosità naturalistiche e tanto altro. Mai uguali con rinnovata artigianalità, l'artista ricrea un mondo semplificato, frutto di una visione istintiva e incontaminata da da artifici di mestiere. E per questo forte. Megian non si ripete, nonostante l'ossessione ricorrente di alcuni soggetti, non solo quelli della pittura tradizionale, visti anche attraverso la citazione di grandi maestri: da Manet a De Chirico, da Van Gogh a Moranti, da Kokoschka a Pollok, abilmente rievocati e soprattutto come testimonianze esistenzialie documenti di interiorità complesse, lacerate da contrasti insanabili con la realtà quotidiana, banale, ripetitiva. Anche Megian quella realtà la rifiuta, frantumandone e corrodendone la consolante visione regolare, riportandoci cosi a mondi primitivi e barbarici, mentre con dissimulata ingenuità continua a chiedersi "perchè mi attraggono così tanto le sculture africane?" Semplice la risposta: questione di affinità.Critica d'Arte Prof. Annamaria Lecca MyGen Profile Generator
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