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Un inguaribile sognatore nato in quel di Isernia in un freddo giorno di Febbraio del lontano 1976. Vivo in questo piccolo capoluogo di provincia da sempre, forse da troppo, e qui sono riuscito a portare a termine la mia travagliata carriera universitaria il 17 luglio giorno della mia laurea, giorno della mia maturità e del mio primo esame all'università...un giorno un pò speciale...eh si. Sono affetto dalla sindrome di Peter Pan: ovvero, non ho voglia di crescere e trovo piacere nel farmi cullare dai sogni, per evadere da una realtà che non condivido troppo.
Le persone care mi accusano di vivere in un altro mondo, sempre immerso nei miei pensieri e lontano dalla realtà. Ma se svolgi un lavoro creativo questa caratteristica è anche un elemento positivo che ti aiuta a esercitare la fantasia. In ogni caso, conviene alternare i momenti di "volo"ad altri più concreti, altrimenti rischi di perdere il senso, e il piacere, di ciò che ti circonda.
Alcuni dei miei cari amici hanno deciso di seguire una strada, lontano da casa e dalla famiglia e la percorrono "no matter what", incuranti di eventuali critiche e resistendo a ripensamenti. Li ho sempre invidiati. Hanno trasformato il loro debole proposito iniziale in qualcosa di enorme, resistente.
Troppo spesso ho sentito la parola "immaturo" echeggiare nelle mie orecchie poco concreto, di chi ama "perder tempo" o, ancora, intento a soffermarsi sulle meraviglie del mondo mentre il mondo stesso dona opportunità materiali e spesso di maggior soddisfazione a chi preferisce vivere la vita in modo vero e tangibile ma Oscar Wilde disse: "Essere immaturi significa essere perfetti."
Per quanto siano irrealizzabili la gente ama i sogni...il sogno ci da forza e ci tormenta...ci fa vivere e ci fa morire....E... anche se ci abbandona ,le sue ceneri rimangono sempre in fondo al cuore ..fino alla morte...
La vita non è un cammino semplice e lineare lungo il quale possiamo procedere liberamente, senza intoppi, ma piuttosto un intricato labirinto attraverso il quale dobbiamo trovare la nostra strada, spesso smarrita e confusa, talvolta imprigionata in un vicolo cieco Ma sempre, se abbiamo fede, si aprirà una porta forse non quella che ci saremmo aspettati ma certamente quella che, alla fine, si rivelerà la migliore per noi.
A. J. Cronin