Myspace Layouts at Pimp-My-Profile.com / Edgar allen poe's the raven
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Swedenborg e i suoi Arcani Celesti, Henry miller passando per Place Clichy, Antonin Artaud al seguito di una conferenza alla Sorbonne, Arthur Rimbaud sul letto di morte a Marseille per elemosinare le sue ultime allucinazioni mai scritte, Baudelaire su un traghetto in partenza per le Isole Mauritius, Balzac in un caffè a bere il 51esimo dei suoi cento caffè giornalieri, Pavese nell'hotel "Roma" a Torino mentre deglutisce il sedicesimo sonnifero, Modigliani che dipinge gli occhi di Jeanne, Edgar Allan Poe che scrive "nevermore" in "The Raven", Fabrizio De Andrè tornato a casa ubriaco che scrive "e mai che mi sia venuto in mente di essere più ubriaco di voi...". Non dimenticherò mai ovviamente quelle notti bianche, tanto simili alle notti di Pietroburgo nelle quali Dostoevskij dipingeva i suoi ritratti psicologici, nè l'inferno di Strindberg nel quale mi sono tante volte persa, nè quelle sbronze sul cavalcavia dove l'ebbrezza del vino mi scolpiva in mente il motto nietzscheziano "non è già la forza, bensì la durata di un alto sentire che fa gli uomini superiori"...